TU ED IO...INSIEME!

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Sono qui in cerca di un'anima

con cui dividere tutto quello che ho.

Sono qui per trovare un riflesso

che ti assomigli un po'

perché mi sento solo.

Mi vedi qui

che cerco pace al cuore

ma so soltanto come evitare l'amore.

Sognerò cieli sereni

mentre il vento soffia su di me,

fingerò di non pensarti

mentre fingi di non voler più me.


Ermal era partito alle sette, si era alzato con i galli quella mattina a Massa, era sul treno ormai da quattro ore ma non sentiva alcuna stanchezza grazie all'adrenalina che aveva in circolo all'idea di riabbracciare il... mhm... il suo criceto era di nuovo in agguato, di nuovo non voleva lasciargli il tempo di godere appieno di pensieri felici, ogni volta che il suo essere acquisiva un senso di felicità si facevano immediatamente avanti pensieri che lo preoccupavano non facendogli godere del momento... il...cos'era Fabrizio per lui, o meglio cos'erano in realtà l'uno per l'altro? Di aggettivi se ne erano consumati fin troppi, amici, colleghi, fratelli... ma il realtà non ne avevano mai parlato tra loro, si erano detti che si amavano, che si mancavano, che scoppiavano dal desiderio di stare insieme, ma nella realtà cos'erano? Il viso di Ermal si incupì, si mise le cuffie e si sparò nelle orecchie Buio e Luce ripercorrendo ad una ad una le parole di quel testo così vicino a ciò che stava provando in quel momento...Ancora venticinque minuti e sarebbero stati insieme...

Fabrizio era in piedi appoggiato alla sua auto, si trovava nel parcheggio sotterraneo della stazione, era lì che si erano dati appuntamento, tra dieci minuti Ermal sarebbe stato finalmente tra le sue braccia, si era organizzato in modo da stare da solo con lui per pranzo, avrebbero mangiato in camera, per le 17.30 avrebbe dovuto essere al firma copie, ma essendo vicinissimo sarebbe uscito alle 17.00, avrebbe terminato verso le 23,00 e poi, fino all'indomani non ci sarebbe stato per nessuno se non per lui. Eccolo, i suoi occhi si velarono per un attimo, il suo giovane uomo si stava avvicinando a passo sostenuto, Fabrizio si staccò dall'auto per accorciare la distanza tra loro e stringerlo in una morsa all'interno delle sue braccia.

Un attimo e le mani di entrambi presero automaticamente il posto che sapevano essere il loro sul corpo del altro. Ermal sentì un calore propagarsi tra le sue scapole e si rilassò sentendo il massaggo che iniziò tra i suoi ricci; Fabrizio sentì il palmo del più giovane appoggiarsi all'altezza del suo cuore che prese a battere all'impazzata e un braccio cingere la sua vita tenendolo strettamente legato a quel giovane corpo; in un battito di ciglia vennero dimenticati i giorni passati l'uno lontano dall'altro... Fu Ermal a risvegliarsi da quel momento magico, si staccò controvoglia e tuffando i suoi occhi in quelli dell'uomo di fronte a lui gli poggiò un bacio a fior di labbra sulla guancia e chiese solo con lo sguardo se non fosse il caso di andarsene da lì, si presero per mano dirigendosi all'auto, in dieci minuti raggiunsero l'albergo e sgattaiolarono in camera senza farsi notare da nessuno. Finalmente si dissero le prime parole da quando si erano visti. 'mi sei mancato Fabrì, non ce la facevo a stare ancora lontano dalle tue braccia...' erano di nuovo stretti uno all'altro in un abbraccio senza fine appoggiati allo stipite della porta che si erano chiusi alle spalle. 'mi sei mancato anche tu, sono felice che tu abbia rinunciato a due giorni di riposo per raggiungermi, ma così come puoi recuperare per continuare gli impegni dei prossimi mesi?' 'Fab, non avrei riposato se non fossi stato qui con te, avrei continuato a pensare a te...a noi... Da quando ci siamo lasciati sei stato continuamente presente nei miei pensieri, non ho avuto un attimo di tregua. Ad ogni intervista arrivavo con una carica emotiva che rischiava di sommergermi ogni volta, se non mi facevano domande su di noi mi sentivo morire, perché era come rinnegare il nostro rapporto; se mi facevano domande su di noi in modo allusivo mi sentivo morire, sia perché non potevo rispondere con sincerità, sia perché ad alcune di quelle domande non sapevo nemmeno dare una risposta e questo mi distruggeva..., l'unico posto dove ricominciavo a respirare era quello dello spazio delle nostre telefonate, sono state l'unica cosa che mi hanno tenuto a galla...' stava tremando e non se ne era accorto fino a quando non sentì le forti braccia che lo cingevano stringerlo più forte ed il respiro caldo sulla sua guancia farsi più affrettato, alzò gli occhi verso Fabrizio e ci si immerse per riempirsi di tutto l'Amore che l'uomo che aveva di fronte provava per lui... Avevano molto di cui parlare, davvero molto...

Guardaci, siamo come due satelliti

abbiam bisogno di gravitare vicini.

Guardami, perché siamo uguali

lo sai che buio e luce sono figli del sole?


Distrattamente sento la tua voce dire il mio nome

siamo due strade che si intrecciano, tu non vuoi credere

che laragione debba dire a questo cuore come guarire.

ATTIMI...IMMAGINI... MetaMoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora