STAI CON ME - PRIMO MAGGIO

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Note mie:  Per prima cosa approfitto di questo spazio per ringraziare Debora, ci siamo conosciute condividendo il disagio per questi due e le ho chiesto se volesse collaborare con me con i suoi fotomontaggi. In questi giorni ci ha lavorato molto e mi donato la nuova immagine di copertina che amo immensamente. Anche l'immagine che apre questo capitolo è sua...     'Eccoci, siamo arrivati al quattordicesimo capitolo, quello del concerto del Primo Maggio, un momento difficile per i nostri due, chissà cosa c'è dietro veramente a questo dolore, perché Fabrizio è così preoccupato e ha deciso di non partecipare al evento? Siamo alla soglia della partenza per Lisbona e se le cose non cambiassero convivere tredici giorni sotto le telecamere sarebbe un vero disastro...' Lettori spasmodici di FF, attendo con ansia i vostri commenti, non è che vi state impegnando un granché, dai, non fate i timidi, fatemi sapere cosa ne pensate...baci!!! Tati

Siamo ancora in tempo per ricominciare a ridere

Siamo ancora in tempo per scrollarsi tutto e vivere

Prenditi le scarpe e non gridare

Per convincerti da solo che le cose vanno bene

Il dolore sai è normale se le storie poi finiscono

Maledette le ambizioni quando non si concretizzano

Ma fra prendere e lasciare non si deve mai aspettare

Perché il tempo che perdiamo non ce lo ridà nessuno

Avevano avuto altro giorno ed un altra notte tutta per loro, si era reso irreperibile per tutti, aveva avvisato Marco che non ci sarebbe stato per nessuno...                                                                                     Il 29 ad Ermal venne consegnato un bellissimo mazzo di rose rosse, sorrideva preoccupato intanto che firmava la ricevuta del corriere... in quel momento di insicurezza di Bri, ricevere un mazzo di rose del genere, anche se dopo un concerto come quello del forum non era l'ideale. Una volta dentro casa appoggiò i fiori sul tavolo, sentiva il suo sguardo non abbandonarlo un attimo, gli tremava la mano intanto che recuperava il bigliettino seminascosto tra gli steli, guardava verso di lui e poi il biglietto che continuava a stringere'Non lo apri...'  'si...certo' , un sorriso gli increspava le labbra, ma Ermal era così agitato da non capire cosa avesse da sorridere, finalmente si decise...

che dire che fare quando io... io non posso fare a meno di te che sei l'infinito tra i miei desideri, tu che sei il sogno più grande tra i sogni più veri... Il giorno dopo il tuo giorno. Ti Amo. Fabbry

Non si decideva ad alzare lo sguardo da quel biglietto che continuava a stringere e guardare per farsi penetrare totalmente da quelle parole scritte con un bel tratto tracciato con un pennarello nero... 'Quando...?' 'Ieri sera, dopo aver cantato, mi sono fermato in un chiosco, qui a Milano sono aperti fino a tarda notte, ho ordinato quelle più belle..'  ' e le tue parole Fab...' 'sono perfette...sapevo che prima o poi sarebbero state perfette ed ora lo sono...sei l'infinito tra i miei  desideri, sei  il sogno più grande tra...' gli era volato tra le braccia, si era aggrappato al suo collo, aveva appoggiato il suo viso nel incavo della sua spalla... 'ti Amo Bri...'

In quel giorno e quella lunga notte avevano finalmente potuto viversi come una coppia comune, erano stati a letto donandosi tutte le cure e le attenzioni che non potevano dedicarsi quotidianamente, avevano visto una serie TV intera, erano usciti a cena sul lago, in un ristorante e con la complicità di amici di Ermal non erano stati disturbati ne da giornalisti ne da fans, si erano preparati la colazione, si erano amati intensamente e avevano curato le loro paure parlando all'infinito o beandosi del silenzio carico di mille promesse di alcuni momenti. La mattina del 30 Fabrizio era ripartito per Roma, il giorno successivo avrebbe avuto un'intervista di prima mattina, o meglio, quello era ciò che aveva gli aveva detto, era la prima volta che gli mentiva... Ermal invece, che aveva deciso di partecipare al Concertone del Primo Maggio, si sentiva strano, l'anno precedente erano all'evento entrambi ed anche se il loro rapporto era all'inizio ed in evoluzione erano stati bene, invece quel anno Fabry non avrebbe partecipato, per un motivo non ben definito, gli aveva detto di voler riposare prima della partenza per Lisbona, non l'aveva convinto, ma aveva capito che per il momento non era il caso di insistere, sapeva che Fab non era pronto per spiegargli cosa fosse successo, quindi l'indomani mattina avrebbe preso il freccia rossa delle 6.15 ed alle 8.00 sarebbe arrivato in Tiburtina, da dove lo avrebbero portato direttamente in Piazza San Giovanni per le prove e le interviste, la notte sarebbe stata ancora loro e poi il giorno successivo sarebbe stato su quel palco, questa volta da solo... Guardò l'ora, era già pomeriggio inoltrato, non sarebbero riusciti a sentirsi quella sera, Fab impegnato con l'intervista fino a tardi gli aveva detto che lo avrebbe chiamato la mattina successiva per tenergli compagnia durante il viaggio così che quella sera potesse andare a dormire presto per recuperare un po' di forza prima del concerto, decise quindi di coricarsi sul divano con la musica del suo uomo nelle orecchie cercando di prendere sonno, ma nonostante la stanchezza non c'era verso, continuava a pensare a Fabrizio, continuava a rimuginare cercando di trovare una soluzione alla sua insicurezza, era stato convinto fino a poche settimane,  di riuscire a palesare talmente tanto i suoi sentimenti da credere che, mai lui potesse anche solo avere il minimo dubbio su ciò che provava, ma il problema non era l'insicurezza verso l'amore di Ermal, bensì il fatto che lui non si sentiva abbastanza, non si sentiva adeguato, eppure non capiva come fosse possibile, oppure si, visto che ogni tanto le stesse sensazioni negative schiacciavano anche lui.... Senza accorgersene scivolò in un dormiveglia agitato, ebbe un incubo dove il suo Fab era ingabbiato tra le sue insicurezze, si stringeva il capo tra le mani abbandonato ai suoi demoni...Allo stesso tempo Ermal, sul divano con un'espressione contrita schiacciato dal dolore del suo uomo e non sapere perché non avrebbe partecipato al concerto l'indomani... Stai con me, stai con me Fabry, non mi lasciare.... Fu così che arrivò alle prime ore del giorno successivo, si alzò stravolto dalla stanchezza e schiacciato dalla tristezza e non era certo che sarebbe riuscito ad arrivare alla fine di quei due giorni. Anche la notte successiva che passò con Fabry non servì a farlo riposare né a togliere tutta l'ansia che sentiva. Fu in quelle condizioni che arrivò alla sera del primo maggio, la scaletta prevedeva che cantasse quattro pezzi, Vietato Morire, Dall'Alba al Tramonto, Non mi avete fatto niente e Mi Salvi chi può, salì sul palco con i suoi musicisti ma le cose non andarono come avrebbero dovuto, iniziò ad avere problemi su Vietato Morire, l'audio non andava, quei dannati ear-monitor non riuscivano a rimandargli il suono che aveva bisogno per stare appoggiato sulla Sua Canzone, continuava a toglierli e rimetterli nelle orecchie, girò un paio di volte le spalle al pubblico per prendere forza dai suoi ragazzi, che a turno lo guardavano preoccupati non potendo fare più di tanto per aiutarlo, stette parecchio tempo ad occhi chiusi nel tentativo di proteggersi e di non cedere al senso di disperazione che rischiava di sommergerlo... per fortuna il pubblico, nonostante non fosse il suo pubblico corse in suo aiuto cantando le sue parole a squarciagola senza lasciarlo solo un attimo... Fu così che iniziò a cantare Dall'Alba al Tramonto quel pezzo funk, carico e potente, eppure nemmeno questo permise al brano di essere qualcosa di diverso dal fantasma di se stesso. Marco lo guardava preoccupatissimo e lui voleva solo scappare, mollare quel palco e rifugiarsi da qualche parte a punirsi perché non riusciva a fare ciò che doveva nel modo migliore. Eppure non poteva permetterselo, doveva portare a termine quella dannata serata, poi avrebbe pensato a se stesso... Prima del inizio del pezzo  successivo staccò con rabbia il microfono dall'asta, la sua espressione era tristissima. Partirono le note della loro canzone, ci fu un boato del pubblico, non poteva farcela, eppure scese dal palchetto dei suoi musicisti e tornò nuovamente vicino al pubblico e lì successe, sbagliò le parole...come diavolo era stato possibile, Marco continuava a guardarlo sempre più preoccupato, poi al ritornello chiamò quelli al di là delle transenne a cantare con lui e loro non si fecero pregare, cantarono quel ritornello a squarciagola sostenendolo in quel momento non semplice, anche Andrea fece del suo meglio con i controcanti per aiutarlo. Quanto si inginocchiò davanti al pubblico una telecamera impietosa mostrò le profonde occhiaie che circondavano i suoi occhi sfiniti e il suo viso stremato da quella prova così difficile. Anche la chiusa non andò come avrebbe dovuto, mancò le parole del attacco, il ...suo attacco, che risultarono un farfuglio ma terminò con il braccio che volò verso l'alto con la bolla, il suo gesto, il gesto del suo Bri. Mi Salvi chi può e mai come quella sera quel titolo era più che evocativo, una fortuna... quel pezzo era cantato con l'auto tone, quell'apparecchio così discusso quel anno che dava effetti particolari alla voce e che la riportava in intonazione nel caso ci fossero problemi, poi tornò a 'casa', si sedette al pianoforte e le cose ripresero il loro giusto posto, la sua voce torno forte e sicura a chiusura di quella difficile ed estenuante serata.

Fabrizio era seduto sul suo divano, era a casa davanti alla TV, era dalle 20 che era sintonizzato, continuò a farsi i fatti suoi finché non venne annunciata l'esibizione di Ermal... già verso la metà di Dall'Alba al Tramonto calde lacrime di tristezza e rabbia verso se stesso cominciarono a rigargli il viso era riuscito a destabilizzare Ermal ed ora non sapeva cosa fare, il giovane avrebbe dovuto raggiungerlo a casa dopo le interviste ma appena finita l'esibizione gli arrivò un messaggio...'non mi aspettare, scusami ma ho bisogno di restare solo, questa notte vado in albergo' ' NO, esco, arrivo, ti vengo a prendere...' 'Ti prego ho bisogno di restare solo...' . E questo senza ancora sapere quello che gli avrebbe detto dopo la riunione che il giorno prima aveva avuto con la dirigenza della casa discografica e con il suo staff...

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