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Questa mattina mi alzo presto così avrò più tempo per preparare me e per uscire con calma dato che dovrò portare tutti i miei libri nell' armadietto e che quindi il mio viaggio sarà più faticoso.

Appena esco di casa con i libri sottobraccio mi infilo le cuffiette ed accendo la musica, mi piace estraniarmi, non sentire ciò che gli altri dicono; prima non mi piaceva, prima mi piaceva ridere, essere circondato dalle persone che mi amavano, o che dicevano di farlo, ora no, ora sono solo, io, jimin, basto a me stesso.

Yoongi's pov.
Salgo sul pullman che fortunatamente è ancora vuoto e mi siedo circa a metà.

Non davanti per non trovarmi fra donne e uomini in carriera.

Non dietro per non dover ascoltare le urla dei gruppi di amici.

Infilo le cuffiette e, dopo essermi messo il cappuccio ed aver alzato il cappuccio, appoggio la testa al finestrino e guardando il panorama scorrere sempre più veloce un pensiero si forma in me

Tu, Yoongi, non hai mai vissuto veramente, tu esisti solo perché qualcuno ha detto quel posto va occupato da quel ragazzo quindi tu lo occupi; pensaci, hai mai avuto qualcosa che tirasse avanti la tua giornata, qualcuno che ti invogliasse ad uscire da quella cosa monotona che vivi ogni giorno?

No, le tue giornate sono tutte dannatamente uguali, come quando vai in ossessione per una canzone e la metti in perenne ripetizione finché poi non ti viene a nausea, tu ti lasci scorrere tutto addosso come una persona si lascia scorrere addosso la pioggia se si dimentica l'ombrello; Yoongi, devi trovarlo, trovare quel qualcosa, quel qualcuno che riaccenda Yoongi quel qualcuno che ti faccia venire voglia di cambiare lo scorrere delle tue giornate, cercalo, lo troverai;c'è sicuramente.

Una volta era il pianoforte che c'era a casa dei tuoi, ora non è più nulla, trova qualcosa, qualcuno.

Mi perdo in questi pensieri fino al momento in cui il pullman non si arresta alla mia fermata.

Scendo e, sempre con il cappuccio ben calato in testa, varco il cancello della scuola.

Non ho nemmeno il tempo di rendermi conto di dove sono che Hoseok, Namjoon e un' orda di persone arriva ed inizia a darmi pacche sulle spalle ed a salutarmi.

Dato che oggi non sono in vena, con un gesto della mano mi allontano e mi dirigo verso la mia classe.

Sette anni, sono sette anni che faccio queste tre rampe di scale, sette anni che imbocco l'entrata del corridoio sud, che mi fermo al primo blocco degli armadietti e sette anni che entro nella terza porta e che mi siedo in ultima fila.

Oggi però questo movimento macchinoso viene interrotto da una figura, un ragazzo basso a cui è stato assegnato un armadietto nella fila alta.

È semi sommerso dai libri dell' ultimo anno, "deve essre nuovo"  penso, sta facendo una fatica immane nello stiracchiarsi per raggiungere il ripiano più alto dell' armadietto.

Spinto da qualcosa che nemmeno io so precisamente cos'è decido che, prima di entrare in classe, lo aiuterò a sistemare almeno un po' dei libri che gli rimangono.

Mi avvicino lentamente e picchietto una mano sulla sua spalla.

Ehy ciao io sono-

È lui, il ragazzo della casa, quello, quello che con quell' occhiata ha sconvolto qualcosa dentro di me; non mi lascia finire di parlare che dice

Yoongi! Il ragazzo delle consegne! Ciao, non sapevo avessi la mia età!

Ehy, Jimin. beh  ecco in realtà dovrei già aver terminato la scuola da...due anni.

Rispondo io

Il ragazzo, che sembra già essere più felice del giorno precedente sfoggiando un sorriso che a me sembra semplicemente...perfetto mi dice

Bene, tranquillo, nemmeno io sono un genio! Ahahah

La- la sua risata mi colpisce subito

Ti serve una mano con l'armadietto?

Si, grazie mille Yoongi

Jimin's pov

Quando mi dice di essere già stato bocciato per due volte vedo un velo si tristezza o forse frustrazione posarsi sul suo volto quindi dico

Tranquillo, nemmeno io sono...un genio

Concludo ridendo, sebbene la mia risata sia una delle tante cose di me che non mi sono mai piaciute, la trovo troppo acuta e cristallina per un ragazzo.

Ti serve...una mano con...l'armadietto?

Sì, grazie mille Yoongi

Rispondo, un po' perché stavo facendo veramente fatica con quel dannatissimo armadietto e un po' spinto da qualcosa dentro di me qualcosa che non capisco cosa sia.

O che mi rifiuto di capire.

Qualcosa che se ne deve andare. Il prima possibile.

~Love is not over.~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora