Andrà tutto bene.
Ricordo che furono queste le parole che mi disse Yoongi, nulla di diverso, prese la mia mano e si incamminò nel cortile...
Il resto?
Il resto è tutto una confusione di pezzi di una scatola di puzzle scivolata ad un bambino ed apertasi sul pavimento... le immagini sono sfocate e i suoni, quelli non ci sono, non so se purtroppo o per fortuna.
Ora?
Ora intorno a me la stanza è bianca, la porta color crema ed un familiare bip si ripete accompagnado la danza della lineetta che segna il mio battito cardiaco, un letto, il mio, nel quale sto sdraiato di schiena, le coperte, anch'esse bianche si accompagnano perfettamente al resto della stanza.
Non un quadro, non uno specchio, nulla, solo una finestra affacciata su ciò che penso sia il cortile, gli alberi sfoggiano il loro vestito color degli agrumi che lentamente gli sta venendo tolto e una foglia si stacca danzando come una ballerina danza leggera quasi volando sul palco sotto i riflettori.
Vedendola penso che forse siamo tutti come quella piccola foglia in balia del vento, una cosa più grande rispetto a lei, piccola che si lascia trasportare, chi non gli assomiglia almeno un po'?
Siamo piccoli, in confronto a questo mondo, chiunque lo è, cerchiamo di avere più potere sugli altri per sembrare simili al vento, quando in realtà rimaniamo comunque simili alle foglie; abbiamo i nostri autunni che vengono a strapparci alle primavere più belle, quelle cariche di fiori di ciliegio accompagnate dalla melodia degli uccellini e punteggiate dalle margherite, quegli autunni che arrivano di notte, mai nessuno sa come, o perché, semplicemente arrivano e ci portano via la nostra primavera, e senza accorgercene iniziamo leggermente ad ingiallire come la foglia che ora sta toccando terra, la ballerina che atterra dal salto senza provocare il minimo rumore, noi che ce ne andiamo alla fine della nostra primavera senza che i grandi che somigliano al vento si accorgano di ciò che hanno fatto.Sono solo qui, non so dove sia Yoongi, non so come stia, non so nemmeno come stia io...
Provo ad alzarmi facendo forza sulle mani ma il mio corpo si rifiuta facendo nascere un dolore pari a quello di migliaia di lame piantate dappertutto, un pezzo del puzzle si solleva e si congiunge facendo apparire la voce
È il muro di mattoni della scuola quello su cui sto venendo sbattuto, tossisco e cado a terra, Yoongi non è più con me, realizzo solo questo, e fisso la mano che ha tenuto la sua solo poco tempo fa, non è qui, con lui c'è Namjoon. Un pugno dritto sul naso mi fa chiudere gli occhi, vengo sollevato di nuovo e sbattuto contro il muro; il sangue inizia a colare fresco sulla mia pelle, curva al contatto con le labbra mentre alcune di quelle gocce color inchiostro finisce sul colletto bianco della camicia, davanti ai miei occhi si formano delle macchie, sembra fumo, ma so che non lo è, si espandono come danzando, scompaiono per riapparire subito dopo
Dov'è... Yoon-gi
Dico mentre il fiato mi si accorcia e i suoni si ovattano
Il puzzle sta per finire, i suoni affievoliscono e le immagini sono saltuarie
Cado, non mi ha risposto ma mi ha mollato, voglio rialzarmi, devo andare da Yoongi, ma non ce la faccio, il corpo non mi risponde
Il frammento è ormai tornato solo un insieme di parole e immagini sconnesse
Namjoon arriva dal retroMio
È la voce di Hoseok, pronuncia una frase, ma ricordo solo quella parola, mi sforzo
cosa è suo?
Cosa?
È quello il motivo della sua rabbia disumana?
Cerco di rimettere insieme altri pezzi, ma questo film non si può riavvolgere e nemmeno fermare
Ormai ci vedo poco, i colori sono lentamente scivolati come sciolti dall' acqua mentre un pittore lava la sua tavolozza, vedo delle luci lampeggianti, mi abbagliano
Scusami
Non è Hoseok, sembra... Namjoon, un sussurro, quella parola mi risuona in replay nella testa
perché si è scusato?
Ancora una volta il mio pensiero va a Yoongi, la sua pelle delicata che sembra trasparente, molto più fragile della mia, la sua aura da duro che sparisce se lo si guarda con un minimo di attenzione, la sua maschera che mostrava qualche crepa, piccola, forse insignificante, ma presente.
Le mie guance si fanno fredde, gelate, non ricordavo che le lacrime fossero fredde, ma fredde o calde al pensiero del sangue sulla pelle di Yoongi che scorre come scorreva sulla mia camicia scorrono veloci.
Voglio fermare questo film, voglio che finisca, ma non posso continua veloce, senza curarsi di cosa mi stia procurando
Un calcio nel fianco mi finisce e mi abbandono, lascio che le macchie nere prendano possesso dei miei occhi, niente più suoni, solo il lontano eco dei medici che si accertano che io sia solamente svenuto
È finito sono di nuovo nella mia stanza, solo.
La maniglia si abbassa, in quell' attimo che passa prima che possa vedere chi sta entrando spero di vederlo entrare, il solito lui con i capelli chiari che lo fanno apparire come un angelo, il suo sorriso splendente che gli fa scomparire gli occhi e che mostra i suoi denti piccoli, e di sentire la sua voce che mi dice che lui sta bene, quella voce che suona alle mie orecchie come una melodia scritta da uno dei grandi compositori del passato; ma la porta su apre rivelando una delle infermiere, una sensazione di vuoto mi invade, un vuoto pesante ed insopportabile
Qualcuno sta cercando di strapparmi la mia primavera?
La donna mi chiede come io stia, come dovrei stare, vorrei solo poter correre all' aperto e tornare a casa, magari trovandoci il mio ragazzo delle consegne, rispondo che sto bene, semplicemente bene, quella parola che costituisce le maschere di così tanta gente, scommetto che nemmeno lei infondo oggi sta bene, magari le manca la sua famiglia, bella o disastrata che sia, lontana o vicina, magari ha una figlia, o magari suo marito se n'è andato lasciandola sola con i bambini, magari invece suo matito, o sua moglie, stanno a casa ad aspettarla a fine turno mentre i bambini studiano, ma comunque non sono con lei.
Mi chiede se voglio qualcosa, il bip aumenta leggermente il suo ritmo, ho l'occasione per fare la mia richiesta, dovrei coglierla
Vorrei vedere Min Yoongi, ma non so dove sia
Si ferma un attimo nel suo lavoro come se sapesse qualcosa, si gira verso di me, una cosa che prima era sul suo viso ora non c'è più, il suo sorriso, è scomparso
Mi...dispiace ma...non è possibile
Quella sensazione di vuoto mi divora, la macchina per il battito sembra impazzire, o forse solo io la sento impazzire, muovo impercettibilmente le labbra ma non emettono altro che un debole rantolio
Il signorino Min è appena uscito dalla sala operatoria e... è in terapia intensiva, non lo potrà vedere per un po' , mi dispiace
Se ne va e richiude la porta, sono solo con me stesso, e così voglio che sia, voglio che il silenzio mi avvolga fino a risuonare insopportabile, fino a che non mi spacchi i timpani, non voglio vedere nulla, vorrei che il nero riapparisse e se ne andasse solo quando, solo se, potrò vedere Yoongi, non voglio sentire nulla che non sia la sua voce, non voglio vedere nulla che non sia lui.
Le lacrime ricominciano a scorrere inesorabili sulle guance e dei singhiizzi iniziano a riempire pian piano il silenzio della mia stanza mentre le ore passano pian piano il ritmo dei singhiozzi silenziosi mi culla e mi addormento con la speranza che la mia primavera possa continuare che inizia a svanire piano.
Angolino carino
Penso di essere in autunno ora.
Btw
Come pensate continuerà?
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~Love is not over.~
FanfictionJimin in preda alle lacrime e ai singhiozzi urlò "NO, YOONGI NO. NON POTRÒ MAI PIÙ AMARE. L'AMORE È UNO SCHIFO" Yoongi avvicinò i loro visi e mentre la pioggia iniziava a cadere lenta sussurrò "vedrai Jimin, ti farò capire quanto può essere bello a...