"Forse Pensate che non sono bello
ma giudicate da quel che vedete
io ve lo giuro che mi scappello
se uno più bello ne troverete.
Potete tenervi le vostre bombette
i vostri cilindri lucidi e alteri,
son io quello che al posto vi mette
e al mio confronta gli altri son zeri.
Non c'è pensiero che nascondiate
che il mio potere non sappia vedere,
quindi indossatemi ed ascoltate
qual è la casa in cui rimanere.
E' forse Grifondoro la vostra via,
culla dei coraggiosi di cuore:
audacia, fegato, cavalleria
fan di quel luogo uno splendore.
O forse è Tassorosso la vostra vita,
dove chi alberga è giusto e leale:
qui la pazienza regna infinita
e il duro lavoro non è innaturale.
Oppure Corvonero, il vecchio e il saggio,
se siete svegli e pronti di mente,
ragione e sapienza qui trovan linguaggio
che si confà a simile gente.
O forse a Serpeverde, ragazzi miei,
voi troverete gli amici migliori
quei tipi astuti e affatto babbei
che qui raggiungono fini ed onori!
Venite dunque senza paure
E mettetemi in capo all'istante
Con me sarete in mano sicure
Perché io sono un cappello parlante!" Bellatrix era letteralmente terrorizzata. Sentiva le ginocchia che le tremavano e aveva il cuore in gola. Sapeva tutto di Hogwarts, aveva letto manuali su manuali per giungere alla conclusione che le andavano bene tutte le case, o meglio tutte tranne Serpeverde.
Una signora dall'aria severa si fece avanti con una pergamena fra le mani. Quella doveva essere la tanto chiacchierata professoressa McGranitt supponeva Trix.
"Abbott Hannah !" Lo smistamento era iniziato, una ragazzina dalle codine bionde avanzó verso la McGranitt. Non ci volle più di qualche secondo prima che il cappello parlante prendesse la sua decisione.
"TASSOROSSO!" Un coro di applausi.
La McGranitt chiamò un'infinità di ragazzi prima di arrivare a Trix che stava iniziando a sudare freddo. Possibile che questo smistamento le mettesse tanta ansia? Di solito aveva il sangue freddo, ma questa volta era diverso, questa volta era impotente, non era lei a scegliere.
"Foster Lestrange Bellatrix!" Un mormorio generale si diffuse nella sala e Trix diventó bordeaux. Si fece avanti a passo deciso per non far notare agli altri quel senso di ineguadezza che stava provando in quel momento.
Lesse negli occhi della strega che aveva chiamato il suo nome, sconcerto misto a curiosità. Che c'era di tanto strano nel suo nome? Si sedette sulla sedia aspettando che quell'insolito cappello venisse poggiato sulla sua testa.
"Vedo tanto in te mia cara, nel tuo cuore c'è lealtà, una mente brillante, un'astuzia pari ad un solo ragazzo che ha varcato la soglia di questa scuola, nessuno osa nominare il suo nome, e un coraggio pari a quello di un leone. Ah mia cara sei come tua madre, ma hai l'animo ribelle di tuo padre. La mia domanda è dunque: Grifondoro, Tassorosso, Cornovnero o Serpeverde?" Mai il cappello s'era tanto sentito confuso, quella ragazzina possedeva le qualità di ogni casa. Era una scelta difficile, per la prima volta temeva di sbagliare. Tassorosso non andava bene, Corvonero l'avrebbe portata sulla strada della saggezza ma non era quello che le serviva.
"Non Serpeverde." Mormorò supplicante Trix sperando che il cappello venisse incontro alle sue preghiere.
"Non Serpeverde? Serpeverde ti porterebbe sulla via della grandezza, della gloria. Grandi maghi sono venuti fuori da quella casa, certo oscuri, ma grandi." Ormai ne era sicuro, Serpeverde per quella bambina sarebbe stata la scelta migliore ma forse anche la peggiore. Dopotutto una con il suo dono avrebbe dovuto star lontano da gente come i Serpeverde. I dubbi scomparvero, aveva capito dove avrebbe dovuto smistarla. Grinfondoro era la scelta giusta per lei, l'avrebbe preparata a quello che avrebbe potuto riservarle il destino.
"GRIFONDORO!" Il tavolo dei grifoni applaudì con foga. Trix tirò un sospiro di sollievo e si andò a sedere tra i suoi nuovi compagni, non era mai stata così sollevata nei suoi undici anni di vita. Per un attimo aveva sul serio pensato di finire in Serpeverde, il solo pensiero le aveva fatto attorcigliare le budella.
"Piacere io sono Harry." Si presentò il ragazzino seduto accanto a lei porgendole la mano, aveva i capelli scuri e gli occhi di un colore assai raro che le infondevano fiducia. Quell'Harry le ricordava qualcosa.
"Piacere, Trix...ci siamo già visti da qualche parte?" Domandò di getto la rossa.
"Io...io non credo. Come mai quei guanti?" Chiese curioso Harry non potendo fare a meno di pensare che quei guanti di pelle nera fossero lì a celare qualcosa.
"Come mai quella cicatrice?" Un ghigno canino le si fece spazio sul volto. Harry alzò le spalle sentendosi a disagio, la verità è che lui sapeva a malapena come se l'era procurata.
"Ecco, Harry non-so-cosa, ad ognuno i suoi segreti."Okay continuare la storia dopo tutto questo tempo è stranissimo, mi dispiace per avevi fatte/i attendere così tanto, spero mi perdonerete e imploro pietà per la pessima stesura, ci devo rifare l'abitudine a scrivere era da un bel po' che non lo facevo.
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The Black's daughter
Fantasy*sequel di We bet fall in love Sirius? (se non lo avete letto questa storia non avrà senso quindi vi consiglio di farlo) "Le somiglia molto, non trovi?" Disse Silente assicurandosi che l'unico che riuscisse ad udire le sue parole fosse Lupin. "Somig...