The hidden Notebook pt.12

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Cominciai subito a dimenarmi.

"Che cazzo fai stronzo? Sblocca subito queste porte a fammi scendere!"

Lui guidava impassibile alle mie scenate.

"Ferma subito quest'auto!"

"Come vuoi" rispose e si fermò in un parcheggio un po' isolato.

"Che cazzo vuoi da me?" urlai di nuovo e non mi fermai con gli insulti.

"Voglio che tu mi ascolti"

"Vai a farti ascoltare dalle altre due che ti scopavi mentre ci provavi spudoratamente con me"

"So benissimo cosa tu credi di sapere... In realtà non è vero!"

"Vaffanculo!"

"Senti quello che credevo fosse mio amico e che ti ha detto quelle cose voleva soltanto mettere zizzania tra noi due per far in modo che lui avesse più chance con te!" 

stava parlando di Davide, ma sono sicura al 100% che Leonardo stia mentendo, visto che Davide ha fatto con me coming out.

Insomma Leonardo voleva che tornassi con lui e che lo perdonassi, ma si capisce che tipo di persona sia già dal fatto che nemmeno riesca a capire che il suo ex migliore amico di una vita fosse gay.

Credo che se non fossi in questa situazione comincerei a prendermi a sberle in faccia da sola, visto che la scorsa estate sbavavo dietro a Leonardo. Nel frattempo lui parlava, parlava e parlava ancora, io intanto cercavo il bottone per sbloccare le porte.

Maledette auto moderne con mille bottoni e funzioni!

Finalmente visualizzai il tasto e mi accorsi che lui era così preso a parlare e così sicuro che io lo stessi ascoltando, che potevo anche mettermi a ballare la salsa con un cembalo, sopra il cofano della sua auto e non se ne sarebbe accorto.

Così in tutta velocità che Bolt levati, schiacciai il bottone, aprì la macchina e uscii di corsa.

Lui cominciò a rincorrermi e urlare di fermarmi, ma io continuai sulla mia strada a correre.

Stranamente in questa situazione non ero così lenta come sempre grazie al cielo.

Ricominciai a camminare per prendere fiato quando lui si fermò e ritornò indietro verso la sua auto.

Ciaone stronzo.



Ero quasi arrivata al parco e in questo arco di tempo ho perso completamente la cognizione del tempo non rendenomi conto che era già mezzanotte passata.

Subito mi resi conto che persona di merda sarei stata se non mi fossi nemmeno presentata per ringraziarlo, così sperai con tutte le mie forze che lui fosse ancora lì.

Entrai nel parco, devo ammettere che era abbastanza inquietante a mezzanotte, non so nemmeno dove avessi trovato la forza per entrarvi.

Vidi il grande sasso da lontano, ma non riuscì a capire se ci fosse qualcuno, così mi avvicinai.

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