You think that your way of life is justified,
You break every rule and law for love of life.
[Crash and Burn - Sharon den Andel]
Credo di aver esagerato un po' troppo con l'alcol stasera. Mi sento la testa girare come una trottola fuori controllo e i suoni, già ovattati dalla musica a tutto volume della discoteca, sono appena percettibili.
Mi guardo attorno, spaesata. Ero sicura che la mia amica fosse qui fino a un attimo fa... All'improvviso, compare un flash nella mia mente. Sento di nuovo le sue parole urlate al mio orecchio poco prima che se ne andasse, mentre mi chiedeva se sarei rimasta ancora o no.
Maledizione, ma perché ho voluto esagerare con i drink stasera? Avrei dovuto fermarmi al secondo bicchiere, quando già iniziava a darmi alla testa... E invece no, ho voluto raddoppiare le quantità come se nulla fosse.
Con passo incerto mi faccio strada tra la calca che affolla il bordopista per andare a recuperare la giacca al guardaroba. Sono talmente su di giri che non mi accorgo dello scalino e perdo l'equilibrio. Mi preparo a una rovinosa caduta con annessa figuraccia, ma qualcosa mi blocca. Un paio di braccia mi circondano la vita e mi sostengono mentre mi accompagnano lontano dalla ressa.
-Hai esagerato un po' stasera, non credi?- la voce che urla al mio orecchio mi arriva smorzata.
Quel tono, quell'accento... Posso anche essere in coma etilico, ma non potrò mai sbagliarmi su chi appartiene.
-Non sei mia madre- ribatto, tentando di divincolarmi dalla sua presa.
Riesce a mantenermi stretta fra le sue braccia; dopotutto, sono talmente ubriaca che i miei movimenti sono goffi e privi di forza.
-Smettila, o rischi di farti male sul serio- dice al mio orecchio, e il suo respiro caldo mi fa rabbrividire.
Tento di nuovo di liberarmi di lui, ma sono troppo stanca e il mal di testa non mi dà tregua, perciò riesce a controllarmi senza troppa fatica.
-Vieni, ti accompagno fuori. Una boccata d'aria ti farà bene- mi cinge i fianchi con un braccio e mi sostiene per tutto il tragitto, fino fuori dal locale.
L'aria fredda della notte mi aiuta a spannare un po' il cervello annebbiato, ma ancora mi sento traballare, come se fossi su una nave in balia delle onde.
-Puoi andartene adesso- sputo fuori quando vedo che continua a tenermi stretta a sé.
-No, non ti lascio in queste condizioni- ribatte con voce ferma.
-So cavarmela anche da sola- riesco finalmente a liberarmi della sua presa e mi avvio lungo il marciapiede, barcollando.
-Non sei assolutamente in grado di guidare- continua lui -Se ti succedesse qualcosa non potrei mai perdonarmelo-.
Sbuffo -Come se te ne importasse qualcosa di me!-.
Mi afferra per un polso e mi tira a sé, facendomi quasi inciampare -Non dire stronzate. Lo sai che tengo a te-.
La mia mente è confusa e ho la vista annebbiata, ma in questo momento riesco a vedere nitidamente il suo volto, a pochi centimetri di distanza dal mio.
-Dio, pensi che mi beva ancora le tue bugie? Lo so che dici così solo per tenermi buona e portarmi a letto. Ma non succederà mai-.
Fa un passo in avanti e il suo profumo mi invade le narici, stordendomi ancora di più.
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Pieces of an Ordinary Girl
Short Story"La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro. Leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare." (Arthur Schopenhauer) Questa è una raccolta di racconti che ho scritto in diversi momenti della mia vita, che hanno tutti un filo conduttor...