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Anna's pov

Perché lo sto facendo? Si merita il mio aiuto?
Domande balzate immediatamente nella mia testa ma accantonate subito dopo.
Non ho esitato un attimo in più nell'infilarmi le converse nere e correre a casa sua, rubando fra l'altro l'auto ai miei.

Tanto non lo sapranno mai, considerato che sono quasi le dieci di sera e non penso abbiano intenzione di uscire.
Velocemente attraverso il centro di Torino e parcheggio l'auto poco distante dalla piazza, poi corro fin sotto il suo portone che stranamente trovo aperto.

Salgo le scale e numerosi dubbi cominciano a impossessarsi di me.

Suono o non suono e torno a casa?
Ma che ci faccio qui?
Poteva tranquillamente chiamare Antonella.

Sto per scendere nuovamente e andare via, ma mi torna in mente il suo messaggio, così con un barlume di coraggio suono il campanello.

Dopo pochi secondi mi viene ad aprire proprio lui con le occhiaie e gli occhi arrossati, difficilmente riesco a riconoscerlo. Il suo sguardo è molto più spento del solito, segno del fatto che ha appena smesso di piangere.

Il mio cuore quasi si scioglie a questa vista, ma la mia testa è ancora focalizzata sulla foto di quella notte. Non riesco a comportarmi come prima, mi sento abbastanza frenata.

"Che cosa sta succedendo, Paulo?" chiedo, senza far trapelare rancore e cercando di non essere troppo fredda.
Entriamo in casa e lui si siede sul divano, ancora visibilmente scosso.

Io resto vicino il tavolo, ho paura che avvicinandomi non gli resisterò.

"H-ho picchiato Gonzalo dopo gli allenamenti negli spogliatoi. Gli ho dato uno schiaffo. Sono un disastro, Anna. Non ne faccio bene una!" afferma, guardando per terra, probabilmente vergognandosi di ciò che mi sta raccontando.

Alla sua confessione resto pressocché confusa, Gonzalo non è il suo migliore amico?
Cerco comunque di mantenere la calma e di capirci qualcosa in più.

"Perché l'hai fatto?" chiedo, restando nella stessa posizione, senza accusarlo.

"Mi ha addossato la colpa della sconfitta contro il Real, perchè mi sono fatto squalificare! Nessuno mi ha difeso, nessuno parlava. Credono davvero che sia colpa mia." sputa queste parole, svuotandosi di tutta la pressione ricevuta in questi giorni.
È davvero amareggiato.

"E mi dispiace per cosa ho fatto scappandomene come un codardo, ma non ero pronto a sentire tutte le critiche dei giornali. Per loro il giorno prima sono un gioiello, l'acquisto perfetto e quello dopo il problema della squadra. Non sopporto queste cose, o almeno non riesco a sopportarle come invece fanno gli altri. Perchè sono così debole e non sono forte come loro?" continua e io lo guardo negli occhi.

La sua voce è spezzata e molto rauca.
Ora capisco perchè è scappato.

Interrompe quello che sta dicendo e singhiozza, mandando tutto il mio autocontrollo a farsi fottere, così mi inginocchio verso di lui e gli afferro le mani. Sono calde.

A questo gesto me le stringe, come se ne avesse davvero bisogno.

Le nostre mani unite mi fanno venire una morsa nello stomaco.

Respiro cercando di capire cosa dirgli, il Paulo sicuro di sè e spigliato è scomparso, lasciando spazio ad un ragazzo fragile e oserei dire affranto.

"Ascoltami, Paulo. Penso che la tua sia stata una reazione normale, non giustificabile, ma normale. Hai reagito d'impulso, per via di tutta la pressione che sentivi su di te in quel momento. Vedrai che se spiegherai tutto a Gonzalo capirà, d'altronde è il tuo migliore amico e sono anche sicura che non pensa quello che ti ha detto, era sicuramente nervoso quanto te. Non avrà preso bene il fatto che tu abbia deciso di scappare." provo a tranquillizarlo, accarezzandogli il palmo della mano e sembra rilassarsi con il mio tocco.

"E come ti ho già detto, non devi dare troppa importanza alle critiche dei giornali, scrivono quelle cose perchè sono pagati nel farlo. Pensa a riconcentrarti sui tuoi obiettivi, subirai tante altre sconfitte ma altrettante vittorie e non devi lasciare che ti appesantiscano o scalfiscano, devono servire per formarti ed imparare a reagire, non per scappare." concludo e lui mi guarda come se fossi un raggio di sole in una giornata di pioggia.

"I-io... grazie. Non so nemmeno perché tu sia qui dopo quello che sta succedendo. Sono patetico, dovrei essere io a consolarti." dice e sto per interromperlo, ma lui riprende a parlare.

"Devi credermi quando ti dico che sei l'unica persona che vorrei avere al mio fianco in qualsiasi momento da quando ti ho conosciuta. Non voglio che tu vada via da me, io non ricordo nemmeno lontanamente di essere stato con lei. Mi dispiace da morire." parla, non smettendo nemmeno per un secondo di guardarmi negli occhi.

Sono occhi limpidi, belli e mi appaiono così tremendamente sinceri.

Si avvicina un po' di piu a me, e io lo lascio fare, rendendomi conto di quanto mi fosse mancata la sua presenza.
È assolutamente bellissimo, nonostante abbia pianto.

Lentamente le sue labbra si posano sulle mie, in un bacio completamente differente da quelli precedenti.

È quasi come se Paulo fosse un po' più vicino a me, e non intendo fisicamente. Io sono incantata dal suo tocco e dalle sue mani sul mio viso, e ormai sono fin troppo dentro questa cosa per tornare indietro.

E pensare che è nato tutto per un'assurda casualità di un numero di telefono sbagliato.

Si stacca per un secondo e guardandolo mi scordo di tutto ciò che è intorno a noi, anche di Antonella e di quella maledetta foto che da una settimana mi tormenta.

"Resta con me, stanotte. Ti prego." mi chiede, sussurrando, quasi come se avesse paura nel farmi questa proposta così azzardata.

"D'accordo." rispondo, sperando di non pentirmi nelle prossime ore di tutto ciò.

CIAO BABIEEEEES

Come va? Qui da me tutto bene.
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In realtà no, perché si muore di caldo e ci sono già 30 GRADI IL 14 GIUGNO, MA ALLORA AD AGOSTO COSA FACCIO GIRO IN MUTANDE PER LA CITTÀ?

Sto provando ad aggiornare da ore e soltanto adesso ci sono riuscita perciò perdonatemi, ma wattpad mi dava problemi.

Cosa pensate di questo capitolo?
Anna ha fatto bene a perdonare Paulo? Oppure doveva farlo penare un altro po'?😂

Ah e questa cosa che ai mondiali l'Italia non c'è mi deprime troppo, non so se piangere o cominciare a tifare Panama.

No scherzo, il mio tifo sarà per l'Argentina.
Messi si merita assolutamente il mondiale.

Ora vi saluto, besoooos

Anna💛

Casualidad; Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora