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Oh cazzo.

"Paulo, non dirmi che..." non faccio in tempo a finire la frase, che la donna che si trova seduta si alza, mostrando il suo sorriso dolce e molto simile a quello dell'argentino.

"Anna, ti presento mia madre Alicia. È appena arrivata dall'Argentina e quando le ho parlato di te ha insistito nel volerti conoscere." dice il ragazzo accanto a me, facendomi immediatamente vergognare.

Ha parlato a sua madre di me, ma cosa le ha detto? Che ci siamo conosciuti tramite messaggi?
Come mi avrà descritta? E se non accetta che suo figlio e Antonella si siano lasciati?
Oh Dio, devo smetterla con le mie solite paranoie.

So soltanto che adesso la donna difronte a me che indossa un grazioso vestito blu scuro mi porge la mano.

"Mamá, lei è Anna, una mia... amica" afferma Paulo, facendomi crollare qualsiasi certezza sulle spalle.

Amica?
Lui bacia tutte le sue amiche?
Il mio stomaco improvvisamente si chiude e quasi mi viene voglia di piangere nel bel mezzo del locale, ma ho la madre del ragazzo di cui sono innamorata davanti a me, non posso fare una brutta figura.
Così caccio indietro le lacrime, e cerco di comportarmi come se quella parola non mi avesse minimamente toccato.

Amica.
Certo, io sarò un'amica ma lui è indiscutibilmente uno stronzo.

"Hola querida, soy Alicia." ricambio la sua stretta di mano e le sorrido a mia volta, nonostante voglia scappare di qui.
Dopo essermi presentata ci sediamo, e ordiniamo tutti una coppetta di yogurt gelato.

"Menta e liquirizia?! Ma che razza di gusti sono!?" chiede Paulo, ovviamente vorrei soltanto schiaffeggiarlo, ma sono costretta a far finta di nulla.

"Ognuno ha i propri gusti, e poi tu hai ordinato cioccolato e limone e vieni a rompere a me!" dico nervosa, mentre anche Alicia annuncia i suoi gusti alla cameriera.

"Querida, Paulo mi ha detto che studi, ma non mi ha detto cosa di preciso." chiede indirettamente Alicia, e sorpresa da questo interesse sorrido.

 La sua pronuncia è molto fedele all'accento argentino.

"Sì, studio lingue all'Università di Torino. Sono al secondo anno e mi piacerebbe una volta terminato lavorare come traduttrice o come interprete in giro per il mondo. Adoro scoprire nuove culture e tradizioni attraverso l'uso delle lingue." spiego, a bassa voce.

Parlare dei miei progetti è qualcosa che adoro fare, perché significa per me sognare ad occhi aperti.

"E quali lingue studi?" domanda, incuriosita. I suoi occhi sono praticamente gli stessi di Paulo, nonostante siano circondati da una pelle che seppur appaia liscia, è caratterizzata da qualche segno di stanchezza.

È davvero una bella donna.

"Spagnolo e inglese, ma dal prossimo anno comincerò anche a studiare tedesco." le rispondo.

"Oh, capisco. Paulo della scuola non voleva saperne nulla, il suo unico pensiero era el balón." confessa, guardando il figlio con un'intensa adorazione e fierezza.
Probabilmente nessuno lo guarderà mai come lo fa lei.

Sorrido a quella confessione, e mi immagino una Alicia più giovane rincorrere un piccolo Paulo dagli occhi grandi e verdi che scappa perché non ha voglia di fare i compiti. A quella scenetta che si materializza nella mia mente ridacchio, e capisco di essere completamente andata.

Questo ragazzo riesce a farmi cambiare umore ogni cinque minuti.

"Dai mami, in chimica ero bravo! E poi le mie priorità erano altre." dice, e nel frattempo la cameriera a cui avevamo lasciato i nostri ordini poco prima torna con delle coppette azzurre contenenti il nostro yogurt-gelato.

Casualidad; Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora