"Non sono affari tuoi." affermo, perchè sono ancora arrabbiata con lui.
Lo vedo sbuffare e quasi vorrei scendere dall'auto.Se lui sbuffa io cosa dovrei fare? Picchiarlo?
"E adesso perché sei arrabbiata con me?" chiede ancora, facendomi innervosire ancora di più.
Detesto quando le persone fanno finta di non capire o non capiscono seppur una cosa sia palesemente chiara. Non gli dirò mai che mi ha dato fastidio essere stata definita come un'amica, deve capirlo da solo.
"Non sono arrabbiata." dico, ed è la verità.
In realtà sono delusa.
Quando lo guardo il mio cuore esplode nel mio petto per quello che provo, non vedo l'ora di poter essere nelle sue braccia, i suoi baci mi fanno venire i brividi, i suoi occhi sono indiscutibilmente la cosa più bella che abbia mai visto e le notti che ho passato con lui sono state le migliori della mia noiosa e monotona vita.
E lui mi dice che sono soltanto un'amica.
Per di più aveva detto di essere vicino all'innamorarsi di me. Non so come ho fatto a non sbroccare davanti a sua madre.Se mi vede semplicemente come un'amica, perché deve continuare ad illudermi così? È soprattutto perché mi ha presentato sua madre?
Decido così di chiederglielo, tanto cosa cambia dal litigare prima o dopo."Presenti tua madre a tutte le tue amiche?" domando, sempre continuando ad avere gli occhi verso il finestrino.
Lui non risponde, ma vedo che accosta l'auto in un piazzale poco lontano dal centro, che non riesco nemmeno a riconoscere, dove ci siamo praticamente solo noi.
Si toglie la cintura di sicurezza, e un brivido mi scuote.Ad un tratto scende dall'auto e viene dal mio lato, dove nel frattempo non ho mosso un passo.
Apre lo sportello ancor prima che possa impedirglielo con la sicura, facendo in modo di trovarsi davanti ai miei occhi, che sicuramente in questo momento non sono belli quanto i suoi."Quindi è per questo che sei arrabbiata?" chiede, alzandomi il mento, nascondendo un sorrisetto.
Continuo a non dire nulla, perché tanto la mia espressione parla da sé, e lui prende le mie mani fra le sue.
"Bene, il cane ti ha morso la lingua." dice, facendomi scoppiare a ridere.
Ai suoi occhi probabilmente sembrerò una pazza adesso.
"Si dice il gatto, Dybala... non il cane. " spiego, guardandolo negli occhi.
"Uh, così siamo passati nuovamente a Dybala?! Me lo spieghi perché sei arrabbiata con me, o devo farti il solletico per farti confessare?"domanda, tornando nuovamente serio ma con un sorriso sotto i baffi.
Faccio un respiro profondo, prima di spiegargli tutto quello che passa per la mia testa, perché tanto avrei dovuto farlo presto o tardi.
"Non è poi così difficile da capire il motivo, Paulo! Stiamo insieme praticamente tutto il giorno, parliamo in continuazione e ti aiuto quando hai bisogno di me, poi mi baci, mi prendi le mani, mi accarezzi e mi riempi le giornate e il giorno dopo ti ritrovo a Parigi nel letto della tua ex! Per te vengo persino a vedere le partite di calcio, che non sono esattamente il mio hobby preferito, poi passiamo la notte insieme e mi dici che sei innamorato di me, e infine mi presenti a tua madre come un'amica!" sbotto, perché non ce la faccio più a tenere tutto dentro.
"Che cosa sta succedendo, Paulo? Perché detesto questa situazione, detesto essere in questo limbo dove i miei sentimenti per te sono chiari, mentre a parte quelli di chiaro non c'è nient'altro. Ma non lo dico, poiché non voglio perderti e non voglio che torni da quella stronza della tua ex ragazza. Piuttosto ti sono amica a vita!" concludo guardandolo negli occhi, che non smettono di guardarmi intensamente. Ho il fiatone per questa confessione, che non mi aspettavo nemmeno io sarei riuscita a esternare.
"E mi dispiace ammetterlo...anzi no, non mi dispiace! Quello innamorato non mi sembri tu, sono sicuramen-" mentre continuo a parlare a vanvera e sul punto di confessargli di essere innamorata di lui, le sue mani prendono con forza il mio viso.
È un bacio inaspettato, ma allo stesso tempo voluto, desiderato e soprattutto guadagnato. Sofferto, ma senz'ombra di dubbio il più bello che ci siamo mai dati.
"Pensavo che sarei stato io il primo a confessare tutto, ma a quanto pare mi hai preceduto. Ti ho presentato a mia madre come una mia amica perché effettivamente non ti ho ancora chiesto di essere la mia ragazza." dice, e io lo guardo continuando a torturarmi una ciocca di capelli sfuggita dalla coda.
Devo essere orribile in questo momento.
Mentre realizzo ancora nella mia testa il bacio che ci siamo appena dati, Paulo tira fuori dalla tasca una scatolina blu notte.
"Non mi stai chiedendo di sposarti, vero? Intendo, sarebbe bellissimo ma credo che sia troppo pres-" vengo interrotta nuovamente dalle sue labbra sulle mie.
"Ma quanto straparli!? Non ti sto chiedendo di sposarmi, o almeno non ancora, dovevo dartela dopo la finale di Coppa Italia ma qualcuno qui a quanto pare è impaziente..." dice, e le mie guance diventano immediatamente rosse.
Così, davanti ai miei occhi tira fuori una collana argentata molto sottile, con una piccola scritta che fa da ciondolo, la quale recita 'destino' in corsivo, e oltre questo ce n'è un altro, però a forma di P con alcuni brillantini.
È assolutamente stupenda."Ascoltami Anna, io credo che al contrario di ciò che anche tu sicuramente pensi, a farci incontrare non sia stata nessuna casualità. Secondo me è stato semplicemente destino e probabilmente sbagliare numero otto mesi fa è stata una delle cose migliori che abbia mai fatto negli ultimi tempi, assieme alla decisione di venire qui a Torino. Quindi... volevo chiederti se saresti così gentile da diventare la mia fidanzata, nonostante tu sia una rompipalle, parli sempre anche quando non devi e sei fin troppo permalosa." durante le sue parole non faccio che guardarlo negli occhi e sorridere come una stupida.
Prendo le sue mani e avvicino la mia bocca al suo orecchio, e replico con voce bassa.
"Ah, così sarei permalosa e una rompipalle?" rispondo, ignorando tutte le belle parole che mi ha detto di proposito, nonostante mi si stia sciogliendo il cuore.
"Uff, potrei farti anche una dichiarazione da Oscar e tu comunque mi prenderesti per il culo!" continua, capendo che scherzo ma facendo il finto offeso.
"Sto scherzando, e poi sono io la permalosa! E comunque sì, avrai l'onore di avermi come la tua ragazza d'ora in poi. E grazie per la collana, è assolutamente stupenda." concludo, ricongiungendo le nostre labbra, le quali sorridono entrambe.
Non penso di essere mai stata più felice di così.
CIAO A TUTTI/E
Perdonate l'enorme ritardo, ma non ho avuto moltissima voglia di scrivere in questi giorni. Inoltre, sono stata pochissimi giorni a casa e non ho potuto avere molto tempo libero.
Allora, CR7 è un giocatore della Juventus... chi ancora continua a non crederci nonostante sia atterrato oggi a Torino? E quanto siete felici da uno a dieci di questo acquisto? 💙
E cosa pensate della Francia come campione del mondo?
Comunque, ci tenevo ad avvisarvi che il prossimo sarà l'epilogo sia perché ho esaurito le idee sia perché la storia mi sembra abbastanza completa, nonostante i nostri protagonisti mi mancheranno un sacco!:) Vi adoro tantissimo, grazie per tutte le visualizzazioni, i voti e i commenti sempre!
Adesso scappo, un bacione.
Anna💝
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Casualidad; Paulo Dybala
FanfictionIn cui Paulo manda erroneamente alcuni messaggi ad Anna, credendo invece che sia un suo compagno di squadra. E si sa, nulla accade solo per pura casualità. Buona lettura!❤ #2 in Fanfiction 16/6/20 #1 in Teen Fiction 23/12/19