Occhi di ghiaccio

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Dopo credo due ore di camminata, in cui non ho visto altro che nulla attorno a me, vegetazione e giraffine felici a parte, finalmente si ferma!
In mezzo al nulla... Ma almeno si è fermato.

"Grazie a Dio."
Dico a voce troppo alta.

"Non abbiamo ancora cominciato soldato."
Si volta a guardarmi.
Mi squadra dalla testa ai piedi. Probabilmente sta valutando le mie condizioni.
Sono pessime, basta chiedere.

Non mi ha considerata per tutto il tragitto. L'ho seguito, e signori e signore, questo c'ha un passo che ti sfianca.
Ho azzardato un qualche 'sono esausta', 'possiamo fare una pausa?' 'La prego rallenti il passo'.
Ma neanche si è voltato.

"Vedi la grotta sotto la collina?"
Mi indica la zona e si la vedo.

"Si!"
Ho il fiatone...

"Ci volevi dormire in una di quelle stanotte giusto?"
Io più che un 'volevi' direi un 'dovevi ma ti hanno risparmiato'.
Non mi risulta che le grotte siano comode.

"Si."
Parlo a monosillabi. Non ho fiato per comporre frasi. Le cosce ed i polpacci mi fanno malissimo.
Sono piegata con le mani sulle ginocchia. Vorrei sedermi, ma tanto mi ordinerebbe di alzarmi.

"Lezione 1. Se ci si deve accampare in una zona sconosciuta, prima bisogna conoscerla."
Che giochino di parole interessante.

"Ok... Grazie per la dritta. Possiamo aprire la tenda e pranzare adesso?"
Sbuffa mentre butta gli occhi al cielo.

"Vai a perlustrare la grotta!"
Ringhia.

"Da sola? Non ho nemmeno un arma. Non so, ci sono i pipistrelli?"
Mi dispiacerebbe ucciderli, premetto che anche volendo non ci riuscirei.

"I pipistrelli... Aspettati qualcosa di un po' più grande."

"Topi?"
Chiude gli occhi irritato.

"Tieni questa! Entra la dentro e basta."
Mi passa un bastone con due coltelli, uno nel tallone e uno in punta.
Cosa ci dovrei fare con questa cosa...
Mi va bene se non mi ferisco da sola.

"Non la so usare."

"Vai!"
Questa volta lo ha detto e lo faccio.
Mi fa più paura lui che la grotta.

Cammino verso la grotta.
Lui rimane li dov'è, al centro della piana vicino alla collina.

"È buio."
Gli urlo ormai lontana.

"La torcia è nell'arma."
Urla in risposta. Anche da qui riesco a vedere che si sta stropicciando gli occhi dal nervoso.

Osservo meglio l'arma.
E t'ho... c'era davvero una torcia.
È integra nel bastone.
Dopo un minuti di smanettamento riesco ad accenderla e mi addentro nella grotta.

Non è facile camminare qua dentro.
Devo infilarmi tra le buche, stare attenta agli spuntoni e al soffitto irregolare.
Diceva che devo aspettarmi qualcosa di più grosso di un pipistrello, ma qua non vedo nulla che sia più grande di un insetto.

Non ho nemmeno paura, mio padre mi ha portata qualche volta in grotta da piccola; certo sulla terra non c'era nulla da aspettarsi di tremendo se non il pericolo di scivolare giù per la grotta, ma questa sembra addirittura meno ripida...

Decido di sedermi su una roccia...
Il Caesar non mi può vedere da qui, ne approfitto per riposare.
Giusto due minuti, non chiedo tanto...

Finalmente i miei muscoli si rilassano e il profumo dell'aria della grotta mi riempie i polmoni.
Questa si che è aria pulita... Sulla terra non si respirava più ormai da tempo.

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