Il ciuffo molesto

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Will mi guarda mentre lo raggiungo.
Ha le braccia incrociate al petto ed i pugni serrati.

Ha delle notevoli spalle, sono forti e larghe il giusto. Le avevo già notate prima.. Ma senza pensarci troppo.
Anche con la giacca militare si riescono ad intravedere i muscoli che ha nelle braccia e nel petto.

È davvero un bel ragazzo.
I capelli gli ricadono leggermente sul viso a coprire di un ombra leggera lo sguardo.
Ora che ci penso non so di che colore abbia gli occhi...
Le poche volte in cui non ho ceduto al suo sguardo ero troppo impegnata e cercare di reggerlo per potermi concentrare sui dettagli.
Mi riprometto che la prima cosa che farò quando lo avrò raggiunto, sarà studiare i suoi occhi.

Sono ormai a pochi passi da lui...

Mi scruta dalla testa ai piedi mentre cammino prima di dire
"La mia foglia?"
Ah giusto...
Io credo che lui sappia benissimo che l'albero sa parlare.

"Mi ha ringraziato per avergliela lasciata."
Dico semplicemente.
Lui mi fa un sorriso dolce in risposta dandomi la conferma che il mio pensiero precedente è corretto, lui sa.

Mi si avvicina un po', prima di dire
"Sei stata brava."
Lo dice in un tono così tenero che mi sciolgo. Come un padre ad una figlia piccola.
È fiero di me e ne sono orgogliosa.

Ricambio il sorriso.
Sto perdendo la testa per questo ragazzo...
Gli occhi!
Finalmente ne vedo il colore, come ho fatto a non notarli prima.
Sembrano preziosi da quanto sono belli...
All'ombra blu come la notte mentre quando guarda il sole diventando più chiari, fino a sembrare ghiaccio.

Non è solo il colore, sono anche la forma e lo sguardo... Ciò che ci è dietro, ogni suo singolo pensiero, che va a formare l'espressione di un emozione.
Gli sorrido...

"Ma dov'eri?"
Gli chiedo.
Era sparito...

Lui piega la testa da un lato mentre fa un sorrisetto ammaliatore.
"Dietro di te ovviamente."
What?! Ma dietro di me dove?! Non che ci fossero tanti punti in cui nascondersi in mezzo alle stradine e all'acqua.

"Non ti ho visto nemmeno una volta..."
Dico stupida. Non credo che se lo sia inventato.

Mi mette una mano sulla testa e la muove velocemente scompigliandomi i capelli...
Non che prima fossero in ordine dato l'atterraggio giù per il ramo.
È un gesto simbolico. Non credo che l'obiettivo in se per se fosse quello di spettinarmi.
"Hey!" Dico ridendo mentre cerco di respingerlo inutilmente.

Anche lui ride.
"Qualcuno dovrà poi guardarti le spalle..."
Lo dice in tono beffardo. Mi prende in giro, ma in questo caso mi fa ridere, non mi offende.

Credo che il come riesca a non farsi vedere rimarrà un dubbio perché adesso preferisco scherzare un po' con lui che fargli delle domande.

Gli do un pugno sul petto facendo finta di essermi offesa e lui si lascia colpire.
"Ritenta sarai più fortunata."
Continua a deridermi, ora pure sulla mia debole forza.

Gliene sferro un altro più forte (sempre scherzando è ovvio).

"Adesso tocca a me..."
Dice, ed io mi spavento.
Indietreggio e ridendo di gusto gli do le spalle nel tentativo di scappare ma lui mi prende subito e mi carica in spalla.

"Mettimi giù!"
Mi dimeno, ma a forza di ridere ho finito il fiato.

"Dai Will..."
Continuo ad insistere. Mi sta andando il sangue alla testa.

Lui intanto sta camminando, non so verso cosa, anche perché sono a testa in giù.

Entriamo in qualcosa che sembra essere una capanno.
In questa posizione non è che riesco a distinguere troppo i dettagli, vedo qualche mobile e un grosso tavolo.

Finalmente mi mette giù ed ho un attimo di giramento di testa.

"Vuoi sederti?"
Mi chiede.
In risposta mi siedo e lui fa lo stesso con la sedia di fronte.

"Che ci facciamo qui?"
Gli domando.

"Questa casetta l'ho fatta costruire ai soldati. È tipo una base di sosta nel caso di viaggi lunghi. Ovviamente è diventata inutile dopo la formazione del campo, che anche se composto da tende ho notato essere più sicuro e facile da spostare."
Dice mentre si massaggia il mento.

"Ah capisco, ma... Ti avevo chiesto cosa ci facciamo non come è nata."
Lui mi guarda male poi si alza in piedi e va verso la porta d'uscita prima di dire
"Pensavo volessi mangiare prima di incamminarci verso la base. E poi nel pomeriggio devo sbrigare delle pratiche e qui c'era più silenzio, ma se vuoi partiamo subito."
Oh Maria non si può dire niente che si offende.

"Will stavo scherzando!"
La sola idea di camminare mi devasta corpo e mente.

Mi sorride prima di dire
"Hai fame?"
Con un cenno della testa do risposta alla sua domanda e lui mi passa della pasta fredda e dell'acqua.
Mamma che fame! Mi abbuffo come se non mangiassi da mesi.

"Che principessa."
Mi canzona.
Non lo guardo nemmeno... Sono troppo concentrata sul momento più bello della giornata.
In compenso lo sento ridere mentre mangia.
Mi sto affezionando.

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