3

32 6 0
                                    

Yoko aveva uno strano modo di fare. A dir la verità, era proprio particolare lei. Mi dava un senso di sicurezza stare accanto al suo banco, a sociologia: era l'unica classe che avevamo in comune. A matematica stavo accanto ad un tizio molto rumoroso, Robb, che respirava facendo un sacco di chiasso; sembrava quasi un uragano. Una volta, per fare conversazione, gli domandai se il suo nome si scrivesse con una B o con due. "Con due" mi disse; poi non mi parlò più. Quando conversava con i professori la voce gli cambiava: diventava un po' più acuta del normale. Era un fatto che mi faceva sorridere, questo. Tuttavia, avendo paura della sua reazione, non lo davo molto a vedere; non avrei voluto ritrovarmelo fuori da scuola, pronto a picchiarmi a sangue; sapevo che sarebbe stato doloroso.
A storia, invece, stavo dietro ad una ragazza che si chiamava Nasha. Era argentina, e aveva un bel sedere. E anche dei bei fianchi. Ogni tanto si girava a chiedermi gli appunti, solo che io non li prendevo mai. Quindi cominciai, dopo che me li chiese la prima volta; poi scoprii fosse lesbica. Ma continuai a prenderli lo stesso, gli appunti, perché si rivelarono utili.
Nelle altre ore stavo vicino ad altra gente, ma erano quasi tutti tipi abbastanza irrilevanti. La maggior parte di loro giocava nella squadra di rugby, e mettevano un po' paura. Comunque sia, io con gente come quella non parlavo: non ispiravano alcun tipo di domanda. Tipo, con Robb mi sarebbe piaciuto intraprendere grandi conversazioni, solo che non mi aveva più rivolto la parola. Anche con Nasha mi avrebbe fatto piacere fare quattro chiacchiere, ma avevo paura potesse pensare che ci stessi provando con lei, e non mi esaltava molto l'idea di sentirmi dire "Scusami, Marvin. Sei un bel ragazzo e tutto il resto, ma non sei esattamente il mio tipo. Capisci quel che intendo, mh?". Tra le caratteristiche di Nasha c'era anche l'uso esagerato dell'intercalare e tutto il resto. Metteva agitazione. Per questo non volli rischiare.
A me piacevano le persone che si distinguevano dalla massa. Persone che saltassero subito all'occhio. Persone come Yoko, ad esempio.

mourvi ;;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora