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Di Yoko sapevo molte cose. Alcune me le aveva dette lei, ad altre ci ero arrivato da solo. Per esempio, sapevo che preferisse i film ai libri; e vi dirò di più: il suo film preferito era Il canto di Natale di Dickens. La versione Disney, però. Le altre le facevano schifo. E la sua canzone preferita degli Arctic Monkeys era Riot Van. Quella che fa please just stop talking |'cause they won't find us if you do | oh those silly boys in blue | well, they won't catch me and you. Se l'era scritta nelle scarpe quella parte, perché le ricordava quando lesse per la prima volta Il Giovane Holden. Pur di aver qualche argomento di cui parlare, in mensa, cominciai ad ascoltarli anche io, gli Arctic Monkeys. Quando li nominavo, gli occhi di Yoko si illuminavano. Le piacevano proprio, quei tizi.
Un giorno si sedette con noi una certa Marge. Non l'avevo mai vista, prima di allora, quindi mi presentai. Volevano andare al Six Flags Great America, quel weekend. Se non lo conosceste, sarebbe un parco divertimenti che si trova nell'Illinois. Invitarono anche me. "Grazie per l'invito" dissi, "ma non mi piacciono molto, i parchi divertimento". Yoko sembrò rimanerci male, ma non disse nulla. E il discorso non venne più fuori.
Quel sabato mi ero ripromesso di sistemare la mia camera, partendo dai libri. Ne avevo un sacco sparsi qua e là. Non avevo idea di dove mettere i piedi, in quel casino. Quindi, con calma, verso le dieci di mattina, cominciai a sistemare tutto. E mi stava riuscendo anche piuttosto bene, ad essere onesti, quando sentii suonare al campanello. Era Yoko.
"Vieni con me al Six Flags Great America?" mi chiese.
"Te l'ho detto che non mi piacciono i parchi divertimento"
"Lo so" disse lei, guardando a terra, "Solo che Marge mi ha dato buca, ed io vorrei andarci sul serio. I biglietti li ho già presi. Ti prego, vieni con me" aveva un po' di fiatone. Doveva aver fatto una bella corsa. Mi fece quasi tenerezza. "Santiddio, Yoko, dovremmo arrivare a Gurnee" feci.
"Non è un problema, papà mi presta la macchina"
Suo padre aveva una Volvo V40, beige. Erano piuttosto benestanti, ma non erano quelle famiglie con la puzza sotto il naso; erano come tutte le altre, solo che potevano permettersi più cose.
Alla fine mi divertii, al Six Flags. Non avevo nemmeno la nausea, dopo essere salito sull'American Eagle. Quando tornammo a casa, quel pomeriggio, Yoko mi lasciò guidare. Voleva vedere il tramonto, e guidare l'avrebbe solo distratta. Secondo Yoko era così semplice, il mondo. Era quasi una bambina, per certi versi. In senso buono, dico.

mourvi ;;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora