13

16 3 0
                                    

Per Yoko fu facile imparare i nomi delle costellazioni; impiegò meno tempo di me. Era una persona sveglia, più sveglia di quanto si possa immaginare. Passammo metà dell'estate in piscina, immersi nel cloro, o a prendere il sole vicino al laghetto artificiale. A volte veniva anche Jimmy; altre volte qualche componente della sua cricca di skaters. Spesso stavamo solo noi due. Temevo passasse così tanto tempo con me solo perché si sentisse in colpa, ma sapevo bene non fosse per quello; in caso contrario, non mi sarei preoccupato più di tanto. Le avevo già spiegato come stessero le cose e, come vi ho detto prima, Yoko è più sveglia di quanto si possa immaginare.
Poi, come tutto quanto, anche l'estate giunse al termine. Ciò significava due cose: la partenza di Yoko e l'inizio della scuola. Nessuna delle due mi piaceva, ma tanto erano destinate entrambe ad accadere. Mi ero preparato abbastanza, ed ero pronto ad affrontarle entrambe.
Sapete che sono stato io ad aiutare Yoko con le valigie? Non Riley, non Ross, non Sean. Io, Marvin. Le passavo le cose e lei le metteva negli scatoloni, e poi le portavamo in auto, nel bagagliaio. Lo stesso bagagliaio in cui ci eravamo seduti durante le notti estive, guardando le stelle e bevendo Coca-Cola, o dove avevamo messo gli zaini quando siamo andati al Six Flags; la V40 beige di suo padre aveva ormai un'aria familiare, come tutte le cose che riguardavano Yoko. E avrei dovuto lasciarle andare tutte quante, tutto d'un colpo. Tanto torna.

mourvi ;;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora