ventiquattro

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Dopo la puntata, tornammo in casetta un po' tristi per via dell'eliminazione del nostro compagno di squadra.
Secondo me, nella prima puntata dovevamo esibirci tutti. Per quanto riguarda il fatto che uno di noi venisse eliminato, non potevamo farci niente poiché rischiavamo ogni Sabato.

Ero stesa sul letto, con mille pensieri nella testa, quando Filippo ritornò per prendere le sue cose.

"Sono felice" sentii dire dall'altra stanza dal ragazzo. Così lo raggiunsi e ascoltai il discorso che stava facendo con Valentina.
Stava mettendo tutti i vestiti e i suoi oggetti all'interno di un borsone.
Poi uscì fuori, iniseme a tutta la squadra, e si fumò l'ultima sigaretta.

"Farai un sacco di cose belle, Fili" gli sussurrai quando arrivò il mio momento di salutarlo.
Salutò anche gli altri e se ne andò.
Rimasi fuori con Irama, rannicchiata al suo corpo.

"Hai già fumato" gli dissi quando notai che stava per accendere un'altra sigaretta.
Mi guardò e ripose la sua sigaretta nel pacchetto.

Lo sguardo di Filippo era rivolto verso le poche stelle presenti nel cielo, mentre i miei occhi vagavano su tutto il suo viso. Senza guardarmi, mi mise una mano sul viso ed io scoppiai a ridere sul suo palmo.

"Ti piaccio così tanto?" domandò mettendomi una ciocca di capelli dietro all'orecchio.

"Sarà il tuo naso che mi attira così tanto" lo presi in giro.
Mi spintò leggermente e mi diede della stronza.
Passammo la serata a coccolarci e verso l'una decidemmo di andare a letto.

[...]
Il giorno dopo Daniele ci comunicò che aveva parlato con la produzione ed aveva chiesto di andare nell'altra squadra, non perché nella nostra non stesse bene ma perché sapeva che dall'altra parte si sarebbe goduto maggiormente il percorso. Così salutammo anche lui.
Uscì poco dopo dalla casetta con tutte le sue cose.

Andai a farmi la doccia e, mentre mi stavo asciugando i capelli, Filippo mi staccò la spina.

"Ma che fai?" domandai.

"Dobbiamo fare un gioco veloce" spiegò sorridendo. Notai Emma appoggiata alla porta.

Annuii confusa. Filippo si posizionò dietro di me e mi mise la mani sugli occhi; mi disse che dovevo indovinare chi avevo davanti usando solo le mani.

"Vai" mi disse. Toccai i capelli della persona davanti a me, fin troppo lunghi.

"Vale" dissi semplicemente. Filippo mi disse di indovinare la prossima persona.

Aveva i capelli corti e questo mi portò a pensare a Luca. Per essere sicura controllai se avesse dei piercing, precisamente il septum, ma non lo trovai. Aveva un orecchino, però.

"Ma è di questa squadra?" domandai.

"Ovviamente" rispose Filippo.

"Boh, mi ricorda Biondo. Ma non è possibile" dissi. In quell'istante Filippo mi tolse le mani dagli occhi e mi ritrovai il viso di Simone con un enorme sorriso.
Rimasi, in un primo momento, ferma poi lo strinsi forte a me.

"Cosa ci fai qui?" quasi urlai, sorridendo.

"Mi è stata data la possibilità di cambiare squadra con Daniele ed ho accettato" disse semplicemente scompigliandomi i capelli ancora bagnati.
Mi lasciò un bacio sulla guancia e poi uscì dalla stanza insieme ad Emma. Adesso sì che quella ragazza sarebbe stata più tranquilla.

"Ti vedo già più felice" commentò Filippo con uno strano tono di voce e attaccando la spina del phon.

"È normale, Filo. Io e Simone abbiamo legato praticamente subito e ha fatto di tutto pur di vedermi sorridere. È una persona con un cuore grande e posso considerarlo con un fratello" spiegai sedendomi sul letto.

"E c'è stato qualcosa?" mi chiese, accendendo il phon e iniziando ad asciugarmi i capelli.

"Assolutamente no" urlai, girando il viso verso di lui.

"Meglio così" lessi il suo labiale.
Scossi la testa, non poteva essere geloso anche di lui. Eppure, lo sembrava.
Anche se da un lato potrei capirlo, io e Simone avevamo un rapporto speciale, quasi unico. Dall'esterno potevamo sembrare due semplici amici, ma è come se lui ci fosse sempre stato. Il primo giorno che lo vidi mi sembrava uno di quei ragazzi che si credono chissà chi, ma mi dovetti ricredere subito. Era un ragazzo con i piedi per terra - quando non era in viaggio - e a cui piace raccontare ciò che ha vissuto con le sue canzoni. Dopo un paio di giorni dal nostro incontro mi ha fatto entrare nel suo mondo e sono riuscita a confidarmi con lui, nonostante per me sia molto difficile fidarmi fin da subito con una persona.
Può anche essere che lo considero il mio angelo custode, una persona che mio padre - il quale ha anche il suo stesso nome - ha voluto al mio fianco. Ma se dicessi questa cosa a qualcuno, mi prenderebbero tutti per pazza.

Spazio Autrice:
Sono tornata a casa da poco e sto guardando il daytime dato che tra poco devo iniziare a studiare.
Com'è andata la vostra giornata?
Cosa ne pensate del capitolo?

Il prossimo capitolo -anche se devo cambiare un paio di cose- mi piace davvero tanto quindi non vedo l'ora di pubblicarlo!

Fragile | Irama PlumeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora