trentanove

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Quella mattina presi il primo volo per Roma. Non mi portai dietro nemmeno una valigia, solamente la macchina fotografica - sempre al collo - e una piccola borsetta per i documenti, il portafoglio, le cuffiette e altri piccoli ed utili oggetti.

A Biondo🤴🏼: Biò, ci vediamo a Piazza del Popolo alle 12.30. A dopo.

Misi il telefono in modalità aereo e mi godetti il viaggio.

[...]
Erano quasi le 12.30 ed io ero mi trovavo già nel punto di incontro stabilito, aspettando l'arrivo del biondo.

"Principe', cerchi qualcuno?" mi girai verso quella voce, che potrei riconoscere tra mille persone, e gli rivolsi un sorriso.
Strinsi Simone in un abbraccio.

"Blondie, mi sei mancato così tanto" ammisi.

"Immagino, principe', non puoi sta' senza di me" si vantò.

Come ho già detto, io e Simone abbiamo legato fin da subito, probabilmente è stato uno dei primi con cui ho parlato. È impossibile non diventare sua amica, essendo una persona molto alla mano e aperta.
Non è riuscito a capirmi fin da subito, non è riuscito a leggere immediatamente i miei occhi - così come ci riesce Filippo - ma col tempo è riuscito a capire ogni mio movimento. Era diventato bravo a capire i miei gesti e i loro significato, soprattutto nelle settimane in cui abbiamo vissuto ventiquattro ore su ventiquattro insieme.

"Lucrè, però scendi dal mondo delle favole e annamo a fa' un giro" mi disse, prendendomi a braccetto e ridacchiando.

Mentre camminavamo per le strade di Roma, gli chiesi di raccontarmi di questa settimana, soprattutto di dirmi come stavano Filippo ed Emma.

"Allora" iniziò Simone, riprendendo dall'inizio della settimana " Bryan ha cambiato squadra ed è venuto da noi, va beh poi è stato eliminato dato che ha vinto Lauren"

"Sì, l'ho vista la puntata di sabato. È stata un sacco brava, mi è dispiaciuto non essere stata lì" dissi, interrompendolo.

"Te sei persa 'na gran bella sfida"
"Comunque, Emma sta bene e si è sentita un po' la donna de casa senza di te"

Ridacchiai sentendo quelle parole e mi immaginai la povera Emma circondata da tre maschi. Bryan non mi preoccupava, ma Filippo e Simone sapevano essere pesanti a volte.

"Per quanto riguarda Filippo, invece" iniziò "è concentrato, o almeno questo è quello che vuol far vedere. Ogni tanto legge la tua lettera e tiene al polso il tuo elastico. È un po' imbarazzante" commentò.

"Imbarazzante? Ti ricordo che tu ed Emma avete fatto un contratto sulla vostra relazione" dissi, prendendolo in giro.
"E, comunque, è un braccialetto" puntualizzai.

Vidi con la coda dell'occhio Simone farmi il verso, mentre io alzai gli occhi al cielo.
Ci fermammo a fare un aperitivo e ne approfittai per fare un'instagram story in compagnia del biondo. Notai subito le numerose notifiche, quindi - continuando a parlare con Simone - lessi un paio di direct e risposi velocemente ad alcuni di essi.

"È strano" iniziai "prima eravamo solo uno dei tanti puntini presenti nel mondo, conosciuti da pochi, mentre adesso siamo seguiti da persone fantastiche. Amici ti da proprio tanto"

Simone annuì, "il primo giugno esce "DejaVu""

Sgranai gli occhi e gli dissi che, quello stesso giorno, sarebbe uscito anche il mio disco.
Gli proposi di fare un InStore qui a Roma insieme, dato che colui mi sarei sentita più sicura e meno impacciata, nonostante abbia già incontrato molti dei miei fan quando sono uscita dal programma.

[...]
"Hai prenotato una camera in un hotel?" mi domandò Simone, accendendosi una sigaretta.
Mi insultai mentalmente per non averci pensato, di sicuro non potevo tornare a casa dato che il giorno dopo avevo una riunione con la casa discografica.

"Non dirmi che non sai dove andare" continuò scioccato.

"Non è quello il problema, perché ci metto poco a prenotare una camera" iniziai. Il biondo mi fece cenno di andare avanti, "il problema è che non ho né vestiti né niente e domani ho una riunione"

"Non ti preoccupare, rimani a dormire da me e ti do qualcosa di Sara" scossi la testa ascoltando la sua proposta. Gli dissi che sarei andata a comprarmi due vestiti al volo, ma Simone non me lo permise.
Mi spiegò che non aveva alcun senso e che non ci sarebbero stati problemi per Sara. Dopodiché mi mise una mano dietro la schiena e mi condusse verso casa sua.

"Sei sicura che per te non ci sia nessun problema?" domani per la trentesima volta alla sorella di Biondo, appena mi mostrò il suo armadio.

"Stai tranquilla, Lucrezia. Se hai bisogno di qualcosa, io sto qua"

Le sorrisi cordialmente e mi recai verso la stanza di Simone. Mi misi seduta vicino a lui.
Gli dissi che sua sorella era stata davvero gentile nei miei confronti, nonostante mi avesse vista solo una volta prima di allora.

"Le ho parlato un po' di te" ammise il biondo "le ho detto che, per quanto le nostre storie siano totalmente diverse, eri riuscita a vedere fin da subito qualcosa di bello in me"

"Penso sia stata una cosa reciproca, Simo"

Rimanemmo a parlare fino a tardi, poi mi misi dei suoi pantaloncini sportivi e una semplice maglietta e ci addormentammo.

Spazio Autrice:
Il Primo giugno è sempre più vicino ed io non vedo l'ora, dato che finisco scuola.
Sono così stanca e stressata in questo periodo che non ho neanche tempo di scrivere. Infatti non so se nei prossimi giorni usciranno dei capitoli. Vi terrò aggiornate.

Fragile | Irama PlumeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora