trentadue

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Il mattino seguente, io ritornai a Roma per esibirmi e passare un po' di tempo con i ragazzi che mi seguivano mentre Nicole tornò a casa.
Probabilmente sarei rimasta fino a sabato per la puntata del Serale, dato che Maria mi aveva dato la possibilità di vederla seduta tra il pubblico, nelle prime file.

Appena scesi dal taxi, notai un e-mail.
La aprii e lessi velocemente, curiosa. Era da parte di una delle case discografiche che avrebbero voluto incontrarmi, la Sony. Mi chiese di incontrarci dopo l'incontro che avrei tenuto a Roma per prenderci un caffè e parlare un po'. Ovviamente accettai e mi diressi verso il luogo di incontro.

Arrivai allo Vodafone Store ed indossai la maglia bianca. Ero in compagnia di Luca - ballerino della mia stessa squadra.

"Come stai?" gli chiesi, lasciandogli un bacio sulla guancia.
Mi disse che andava tutto bene e che era contento di rivedermi.

[...]
Salimmo sul palco e salutammo tutti i ragazzi che si trovavano davanti a noi.
Luca si esibì in una piccola coreografia, mentre io cantai il mio inedito. Successivamente firmammo degli autografi e facemmo delle foto con ogni singolo ragazzo presente.

Finito l'evento, mi chiese se mi andasse di bere un caffè insieme. Gli spiegai che Marcella Montella, manager della Sony, voleva incontrarmi e che quindi sarebbe stata per un'altra volta.
Il ragazzo annuì e mi salutò, per poi prendere un taxi e andare chissà dove.
Io, invece, raggiunsi il bar indicato nella mail - con l'aiuto di Google Maps - ed aspettai l'arrivo della donna.
L'ansia mi stava mangiando viva in quella situazione e mille domande stavano vagando nella mia testa: se non si fosse presentata? E se lo facesse e non le interesso più? Insomma, la tensione era normale soprattutto se sei una persona con i piedi per terra come me. Non mi è mai piaciuto viaggiare troppo con la mente, perché - nel mio caso - dopo una salita tanto alta, c'è sempre una discesa. Forse è perché sono troppo pessimista o troppo realista, ma la vita non è mai troppo generosa con le persone buone.
Ad interrompere i miei mille pensieri fu l'arrivo di Marcella Montella, la quale mi rivolse un sorriso.

"Ciao, Lucrezia. È un piacere incontrati" mi disse.
Rimasi a bocca aperta nel sentire quelle parole. Un piacere incontrarmi?

"Il piacere è tutto mio" risposi cordialmente, stringendole la mano che mi porse qualche secondo prima.

"Hai già ordinato qualcosa?" chiese poi.
Scossi la testa, dandole una risposta negativa. Così, chiamò una cameriera e ordinammo due caffè.
Iniziammo a parlare e mi sentii davvero a mio agio, come se la conoscessi da anni.
Parlammo principalmente di musica, sia quella che mi piaceva che quella che componevo.
Le chiesi cosa trovassero in una ragazza come me e la sua risposta mi stupii.

"Sei pura, Lucrezia, e questa non è una qualità che tutte le persone hanno. Sembri così fragile, ma diventi una leonessa quando canti. Hai qualcosa che ci ha attirato verso la tua musica e ci piacerebbe conoscerla e conoscerti di più"
Sono pura. L'essere puri è una delle qualità migliori che una persona possa avere.

Ritornai a casa dopo un paio di ore, nonostante la stanchezza avevo un gran sorriso sul volto.
Quell'incontro mi aveva fatto bene, adesso dovevo solo riflettere e poi scriverle.
Ne avrei parlato sicuramente con Nicole, mia madre e Lorenzo - dato che non c'era Filippo e Simone a consigliarmi avevo bisogno di più pareri possibili.
Mi buttai sul letto della mia camera con il telefono nelle mani. Mi ritorvai a fissare la chat di whatsapp con Filippo. Durante i mesi del pomeridiano non ci scrivavamo molto, dato che ci vedevamo ogni giorno. Prima del nostro distacco passavamo intere nottate a scriverci, con Filippo riuscivo a liberarmi di ogni peso.

Chat: 6 Gennaio 2017

A Filo 🌪: Ma non ti stufi a stare con una come me?

Da Filo 🌪: Con una come te? Sei così diversa da tutte le altre.

A Filo 🌪: Appunto...

Da Filo 🌪: Non hai capito, è un bene essere diversa da tutte le altre. Sei la cosa migliore che mi sia capitata, Lu. Mi hai fatto mettere la testa apposto, mi hai fatto innamorare davvero. Essere come le altre equivarrebbe ad essere una ragazza da una botta e via, ma tu non sei così. Cazzo, Lu, mi hai fatto proprio perdere la testa.

Un sorriso mi si dipinse sul volto leggendo quella parole tanto dolci quanto vere. Quella sera stessa si presentò sotto casa mia con una scatoletta di cioccolatini. I miei non si accorsero di niente, oppure fecero finta di niente.
Entrò furtivamente nella mia camera e passammo qualche ora insieme, poi dovette tornare a casa.
Una delle tante serate passate assieme e che mi ricorderò per sempre.

Spazio Autrice:
Lascerò il capitolo di ieri perché avete scritto delle cose molto carine che mi rendono happy 💘💘
Ritorno a studiare 😪, non ne posso più di questa scuola.

Fragile | Irama PlumeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora