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***L'amicizia nasce nel momento in cui una persona dice ad un'altra: "Cosa? Anche tu? Credevo di essere l'unica"

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L'amicizia nasce nel momento in cui
una persona dice ad un'altra:
"Cosa? Anche tu?
Credevo di essere l'unica".
(C.S. Lewis)
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La prima settimana di università con Sarah al mio fianco è volata.
Ho scoperto che ragazza dolce e solare lei sia, ci siamo ritrovate ogni giorno al bar con caffè, cornetti e ciambelle a scherzare e scambiarci appunti su lezioni che avevamo in comune, mentre nel pomeriggio uscivamo tra le vie di New York.
Puntualmente di giorno in giorno ricevevo chiamate dai miei genitori, scusandosi di non poter ancora venire a trovarmi, ma non mi pesa più di tanto avendo qui mio fratello, che tra studio, allenamento e incontri dove ancora continua ad andare si è fatto desiderare, ma come promesso il giorno dopo la nostra cena ho trovato Mason di fianco la mia auto nel cortile del dormitorio con le chiavi in mano, con la quale tutta la settimana sono andata in giro con Sarah, come in questo momento, <<dove andiamo adesso?>> dice Sarah, distogliendomi dai miei pensieri.
<<Sono le 19:00, dove vorresti andare?>> dico.
Ma non ha il tempo di rispondermi che un borbottio esce dall'auto fermandosi improvvisamente.
Spalanco gli occhi <<ma che cavolo>> impreco, <<che succede?>> dice in tono preoccupato Sarah.
<<Non ne ho idea>>, rispondo girando in continuazione la chiave nel nottolino senza successo.
<<Cazzo! Cazzo! Ma perché?>> inizio a gridare innervosita dalla situazione.
<<Calmati>> interviene Sarah, <<chiamerò mio fratello, essendo meccanico, magari ci dirà lui cosa fare>> annuisco esasperata.
La vedo comporre il numero sul cellulare e portarselo all'orecchio, <<Ehi>>, inizia a parlare Sarah, sentendo dall'altra parte dei suoni strozzati.
<<Si, si va tutto bene, non è successo niente, solo che...>> esita un po, <<sono con una mia amica e di colpo la macchina si è fermata>> dice a suo fratello.
<<Si, ti aspettiamo>> e dopo aver detto dove ci trovavamo riattacca salutandolo, <<10 minuti e sarà qui>> dichiara la mia amica.
Passati 10 minuti esatti in lontananza notiamo un carro attrezzi avvicinarsi, e parcheggiando, dal suo interno scende un ragazzo con scarponi, jeans larghi, camicia legata alla vita e una canottiera bianca sporca di grasso e sudore che mette in risalto la sua fisicità.
Ma arrivata al volto, del fratello di Sarah, rimango spiazzata nel vedere Jared in tutta la sua bellezza.
<<Beh! Qual è il problema?>> dice con quella voce rauca e profonda senza degnarmi di uno sguardo, <<non lo so, ti ho chiamato per questo>> risponde Sarah facendomi tornare a respirare, capendo in quel momento di aver trattenuto il fiato. <<Va bene! Salite sul carro attrezzi, aggancio l'auto e la portiamo in officina>>.
Ci sediamo all'interno aspettando l'arrivo del fratello.
E dallo specchietto vedo che finito di agganciare l'auto si avvicina entrando su avviandoci verso l'officina.
<<Che sbadata! Non vi ho nemmeno presentati>> dice ad un tratto Sarah, "mi andava bene anche così" penso ironicamente.
<<Lei è Nina la mia amica, Nina lui è Jared mio fratello>>, lo conosco già vorrei dire, di vista ovvio.
Ma sto zitta rispondendo solo con un <<piacere>>, ricevendo da lui solo una rapida occhiata, riportando lo sguardo verso la strada. "Stronzo" dico tra me e me.
Arrivati in officina la prima a scendere è Sarah, gridandosi dietro di andare a salutare suo zio, promettendo di tornare presto.
D'altro canto io rimango con lo "Stronzo" del fratello in assoluto silenzio guardandolo sganciare l'auto e aprire il cofano cercando il problema dello spegnimento improvviso.
Dopo una serie di minuti, di me al cellulare e lui immerso nella mia macchina lo sento parlare, non sicuramente con me, ma ciò che dice mi fa ricredere, <<ehi Mora, sto dicendo a te>>, alzo lo sguardo per vedere a chi si riferisce, trovandolo con lo sguardo rivolto verso di me.
<<Si proprio tu! Vuoi o no aggiustare l'auto?>>,
<<si>> rispondo subito. Abbassando di nuovo lo sguardo sul cofano <<il problema è solo la batteria, appena cambiata potrai tornare a casa>>.
Sono ancora fissa su di lui quando da dietro le sue spalle vedo avvicinarsi Sarah. Alzo gli occhi su quest'ultima
<<Ehi, l'auto?>> chiede, <<andava cambiata la batteria>> rispondo portando lo sguardo di nuovo verso Jared, notandolo con gli occhi già fissi su di me.
Chiuso il cofano lo vedo pulirsi le mani avviandosi verso l'auto mettendola in moto.
<<Finito! E ogni tanto i controlli di routine vanno fatti>> mi rimprovera uscendo e chiudendo lo sportello. ''Stronzo'' penso, l'ho già detto vero? che è uno stronzo, che modi! Sono pur sempre una donna, un po di galanteria non guasterebbe.
<<Grazie, lo terrò a mente>> dico con tono schizzinoso.
<<Quando ti devo?>> aggiungo, <<niente Nina lascia stare>> interviene Sarah, la guardo confusa <<cosa? No Sarah è giusto che io ripaghi il lavoro>> sto per prendere i soldi dalla macchina, quando a parlare è Jared <<lascia stare, se è ciò che vuole lei>>.
Li guardo dispiaciuta sapendo che il loro solo guadagno è quest'officina.
<<Almeno fatevi ripagare il favore in qualche modo>> ribatto.
Vedo Sarah illuminarsi <<e va bene, verrai a cena da noi questa sera>> dichiara contenta, ma non capisce che sono io che dovrei invitarli a cena? e non lei. <<Guarda Sarah che io dovrei invitare voi>>, <<la mia condizione è questa>> risponde subito.
E con un sorriso accetto l'invito.

Lasciamo l'officina alle nostre spalle andando verso casa sua, e devo ammettere che se anche piccola è davvero una bella casa, costituita da un salotto e cucina insieme, mentre al piano di sopra c'è un bagno e due stanze da letto. Decidiamo di preparare dei semplici hamburger.
Con la carne sul fuoco sentiamo sbattere la porta mi volto, vedendo Jared andare verso il frigo, stappandosi una birra e berne un lungo sorso.
E a quel gesto rimango fissa sul suo pomo di Adamo che fa su e giù.
Beccandomi a fissarlo fa un sorriso sornione andando verso le scale e avvisando che per cena non ci sarà. <<Non capisco dove va ogni volta>>, <<cosa?>> dico girandomi verso Sarah, dopo aver visto le spalle di Jared scomparire su per le scale.
<<Mio fratello, da quando siamo qui sparisce quasi ogni notte, non dicendomi mai niente>>.
Allora lei non sa degli incontri del fratello, <<lascialo in pace è un uomo >> dico, <<magari sarà fuori con qualche ragazza>> dico sentendo un nodo formarsi alla bocca dello stomaco.
Finito di apparecchiare chiedo del bagno <<seconda porta a destra>> risponde Sarah.
Ringraziando mi avvio per le scale notando quanto spoglia sia questa casa, senza neanche una foto di famiglia.
Terminato in bagno mi sciacquo le mani, le asciugo e aprendo la porta sbatto contro qualcosa, sto per cadere in dietro quando due braccia mi tengono in una morsa stretta, apro gli occhi trovandomi appiccicata a Jared con solo dei box addosso.
Lo guardo da sopra a sotto, senza lasciare un lembo di pelle.
<<Vuoi per caso una fotografia?>> sento dire riportandomi alla realtà.
Inizio a diventare tutta rossa in viso staccandomi subito ed iniziando a balbettare, <<C..c..cosa? No... i...io v..ver...veramente...>>, <<si si ora spostati>> risponde in modo aggressivo. Lo guardo con sguardo torvo ritornando in me, <<mi spieghi cosa ti ho fatto per trattarmi così?>> chiedo, <<non sono cazzi tuoi. Ora spostati devo lavarmi, ma se vuoi farlo tu prego accomodati pure>>, spalanco occhi e bocca spingendolo via dal petto uscendo dal bagno. <<NO! Grazie>> ringhio, <<allora puoi anche smammare>> termina cosi sbattendomi la porta in faccia.
Scendo le scale rossa di rabbia per il suo comportamento, e vedendomi così Sarah chiede se sia successo qualcosa, ma liquidandola subito con una scusa ci mettiamo a mangiare.
Parlando del college e del nostro futuro vedo Sarah alzarsi, <<dove vai?>> chiedo.
Si gira e con occhi dolci dice <<per me la serata perfetta prevede cena, e subito dopo un bel cappuccino caldo con tanta schiuma. Inutile dire che la maggior parte della gente non condivide questa mia abitudine>> termina, <<non penso proprio>> ribatto, <<perché?>> mi chiede, <<perché questa cosa la faccio anche io, da sempre>>.
Un sorriso enorme si forma sul viso di Sarah, <<cosa? Anche tu? Credevo di essere l'unica>>, così dicendo terminiamo la serata con un bel cappuccino caldo con tanta schiuma.

Al ritorno, in auto penso allo scontro avuto in bagno con Jared e al suo atteggiamento.
Non capisco cosa lo porta a comportarsi così, ma devo ammettere che anche se irritante è molto attraente.
Qualcosa in lui mi spinge a saperne di più, ad avvicinarmi di più.
Non sono mai stata una mangia uomini, ho auto qualche relazione ma mai oltre il bacio, non so perché ma è come se avessi sempre un muro tra me e i ragazzi.
Ma da quando ho incontrato lo sguardo di Jared, quel muro mattone dopo mattone sta crollando.
Arrivo al dormitorio che sono le 23:00, non vedo e sento Mason da due giorni, decido di mandargli un messaggio dandoci appuntamento al bar del college l'indomani mattina.
Mi incammino nella mia stanza ricordando che passata già una settimana non è arrivato ancora nessuno, con un alzata di spalle apro la porta entrando, e in meno di 10 minuti sono gia distesa sul letto cadendo in un sonno profondo.


Spazio Autrice:

Un nuovo incontro tra Jared e Nina!
Che sia un altro di una lunga serie? 🤔
Kiss e al prossimo capitolo!!
#Alexein💋

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