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*** A volte succedono cose che non si è preparati ad affrontare

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A volte succedono cose che non si è preparati ad affrontare.
(Suzanne Collins)
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Questa mattina è stato un trauma alzarmi, sarei stata volentieri tutto il giorno ad oziare nel letto, ma mia madre ha avuto il buon senso di chiamarmi alle 7:00 di mattina, chiedendomi di raggiungerla per pranzo perdendo così il sonno.

Per questo alle 8:30 sono già lavata e vestita al bar dell'Università.
Ho lasciato un bigliettino avvisando Madyson che sarei andata da mia madre non volendola svegliare, anche se non sentirebbe nemmeno la terza guerra mondiale in azione.
Ma ora qui seduta a bere in mio amato caffè lungo amaro non riesco a capacitarmi del comportamento di Jared, come può baciare in quel modo una ragazza e 5 minuti dopo fare come se niente fosse.
Perché per me non è stato niente.
''Dio diventerò pazza''.
Finito di fare colazione esco dal bar raggiungendo la mia jeep ai parcheggi, infilandomi dentro allaccio la cintura, inserisco la chiave nel nottolino mettendo in moto avviandomi verso casa.

40 minuti dopo sono sul portico ad aprire la porta <<Mamma, sono a casa>> urlo dal soggiorno, <<sono in cucina tesoro>> sento mia madre dall'altra stanza, lascio borsa e giacca avviandomi da lei, e la trovo cucinare con indosso una semplice tuta e una crocchia disordinata in testa.
<<Ciao mamma>> corro nella sua direzione abbracciandola respirando il suo profumo che sa di casa, quel profumo che mi è mancato.
<<Ciao piccolina mia>> mi stringe a se posandomi un bacio sulla testa, <<come stai? e l'Università?>> chiede staccandoci, <<tutto bene, ho delle amiche stupende, tra un po' inizieranno i primi esami, mi sento soddisfatta>>, e sono attratta da un ragazzo di nome Jared vorrei aggiungere, ma preferisco tenere per me questo particolare.
<<Sono felice per te>> mi sorride continuando a cucinare.
<<Papà?>> chiedo rivolta verso il frigo per prendere da bere, <<oggi saremo solo noi due voleva tanto esserci ma ha avuto un contrattempo in ufficio, ho anche chiamato Mason ma per gli allenamenti non è potuto venire>>, nel nominare mio fratello penso al mio comportamento di ieri, chissà cosa penserà di me non si è fatto sentire proprio, nemmeno questa mattina <<da quando di domenica i ragazzi si allenano>> termina mia madre, ed io torno con la mente al presente.
<<Da quando vogliono vincere per accedere ai campionati dell'NCAA>> rispondo riportando ciò che ha detto mio fratello, del suo sogno di fare il Quarterbck nei campionati mondiali.
Abbiamo passato le restanti ore a parlare di tutto, mentre mangiavamo, mentre sparecchiavamo, anche ora pulendo la cucina come se non ci vedessimo da anni, ed è questo il bello del nostro rapporto, parlarci non solo come madre e figlia, ma come amiche, come sorelle, e mi è mancato tutto questo.

Il tempo con mia madre è volato, ho già parcheggiato all'Università quando i miei occhi cadono su quella Mustang che riconoscerei fra mille, e il mio cuore perde un battito quando vedo il proprietario poggiato al cofano dell'auto con le braccia incrociate che mettono in risalto i muscoli coperti dal suo chiodo di pelle.
E sono talmente concentrata su di lui che mi accorgo di Rebecca solo quando le sue labbra si uniscono a quelle di Jared in un bacio poco casto, dove vedo le loro lingue muoversi da qui.
Sospettavo fosse così, ma non capisco il mio rimanerci male, io non sono niente per lui, ci siamo scambiati si e no due parole e un bacio, ''e che bacio'' penso.
Che io mi sia presa una cotta per lui?
No! Nina non pensarci neanche! Lui no.
Smetto di guardarli andandomene verso il dormitorio, cazzo quanto sono stata stupida ad aver permesso a quello ''Stronzo'' di baciarmi.
Lo odio, lo odio con tutta me stessa.
<<Lo odio>> continuo a ripetermi entrano in camera mia buttando subito le chiavi sulla scrivania.
<<Chi odi?>> sento chiedermi trovandomi difronte proprio la sorella di quest'ultimo, <<ehm... ness...nessuno, tu invece cosa fai qua?>> chiedo cambiando discorso poggiando la borsa sul letto.
<<Ti ho scritta ieri sera, dicendoti che oggi Scott mi ha dato il giorno libero, quindi eccomi qui>> parla tutta contenta, ero talmente concentrata al fratello che ho preso il cellulare solo per rispondere a mia madre <<allora? cosa si fa?>> prorompe, <<beh potremmo andare al Central Park, e poi a prendere un gelato, oppure farci una camminata>> risponde Madyson, ma il mio pensiero va a <<Scott, cazzo>> dico ad alta voce, <<Scott chi?>> chiedono in contemporanea le mie amiche guardandosi in faccia portando poi il loro sguardo verso di me con un sopracciglio alzato.
<<Scusate ragazze se non vi ho detto niente, ma onestamente mi ero dimenticata anche io che sarei dovuta andarci.... ehm... a cena.... questa sera>> le guardo in attesa di risposta attorcigliandomi le dita fra di loro preoccupata per non avergli detto dell'appuntamento.
<<E quando sarebbe successo tutto questo? Io dov'ero?>> chiede Madyson avvicinandosi a me curiosa della risposta, <<ieri nel suo locale, quando sono andata in bagno ci siamo incontrati e mi ha chiesto di uscire>> rivelo con un alzata di spalle.
<<Cosa indosserai? Dove ti porterà? Cosa farete? Sarà un posto elegante?>>, <<non lo so>> è l'unica mia risposta alla schiera di domande fatte da Sarah.
<<Allora ci penseremo noi>> dichiara la mia amica rivolgendo uno sguardo a Madyson, incamminandosi poi verso il mio armadio.
''La vedo dura''.

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