Le indagini si concludono

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- Isabelle non so te ma io non credo proprio che Sabrina abbia ucciso Jo - disse Kate quando uscirono dalla confusione che si era creata davanti all'arresto.
- Non lo credo e ne ho la prova: se Jasmine e Sabrina stavano litigando su chi sia il colpevole è certo che entrambe fossero incerte ma si limitavano a scontrarsi fra di loro, ciò significa che loro due stavano facendo una messinscena, per fare in modo che nessuna di loro fosse realmente colpevole - disse Isabelle ma venne interrotta da Kate:
- Isabelle ti voglio tanto bene ma mi spieghi come potrebbe trattarsi di una messinscena? - chiese Kate.
- Se fosse realmente stata una discussione, allora era solo la fortuna a chi incolpava per primo l'altra, e questo lo posso spiegare semplicemente perché Sabrina ha dato tempo a Jasmine di incolparla e poi non so se lo hai notato, ma porta sempre un braccialetto con la S sopra, S sta per Sabrina o per JaS la S in fondo... - venne nuovamente interrotta.
- Loro due sono sorelle, e quando l'hanno ammanettata non lo aveva il braccialetto e significa che tenevano molto l'una all'altra e quello era rimasto il loro unico collegamento e quindi per evitare di graffiare il polso di Sabrina, stava all'altezza dei polsi, quindi il punto esatto in cui la dovrebbero aver ammanettata e era tutto...
- Pianificato - concluse Isabelle.
- Esatto - concordò Kate, poi Isabelle intervenne.
- dobbiamo andare alla centrale di polizia con mia madre e poi andare alla Fox Box - disse Kate.
- Ok, aspetta ma come convinceremo tua madre a portarci lì? - domandò Kate.
-Non ci avevo pensato, ma credo che non ci porterà mai, ma se è stato commesso un omicidio, e probabilmente Sabrina ha detto delle cose che non coincidono con i fatti, e torneranno a scuola per indagare nuovamente quindi possiamo fare gli occhi dolci a un poliziotto e magari ci aiuta, no? - disse Isabelle.
- Perfetto - disse Kate.
- Andiamo alla Box Fox - rispose Isabelle.
Corsero fino alla Box Fox e non appena furono davanti si accorsero che la porta era chiusa da un lucchetto, i portoni erano blu ma tutti grattati e arrugginiti, ma il lucchetto era intonso come se qualcuno lo avesse cambiato da poco.
- L'abbiamo in pugno, ma come facciamo a aprire la porta? - chiese Isabelle.
- Così - disse Kate sfilandosi una forcina dalla testa e passandola a Isabelle.
- Ok - disse Isabelle.
Con agilità si avvicinò alla porta, in poche mosse il lucchetto era in terra insieme alla catena e la porta era socchiusa.
Kate si avvicinò per prima e entrò.
La porta fece uno scricchiolio da brividi e Isabelle trasalì, al contrario di Kate.
Isabelle dopo essere arrivata appresso a Kate accese una torcia e si inoltrarono tra gli scaffali su cui vi erano scatole, bottigliette e ragnatele.
Dopo qualche minuto dopo essersi separate Kate chiamò Isabelle.
- Isabelle, credo di aver trovato quello che cercavamo.
Isabelle si precipitò verso Kate, su una boccetta c'era scritto in caratteri cubitali:

CIANURO

Isabelle prese un cencio ragnateloso e afferrò la boccetta senza toccarla per evitare di lasciare le impronte digitali, la stappò e mise il naso sopra l'imboccatura.
- Perché non odora di mandorla? - si chiese Isabelle.
Poi lo capovolse e invece di cadere delle gocce cadde un bigliettino:

Chi trova questa boccetta ha risolto un caso di omicidio, ma io in questo momento sono molto lontana e non credo che riuscirete mai a prendermi, quindi, complimenti per essere arrivati fino a questa soluzione. Ora vi chiederete perché ho scritto tutto questo in questo bigliettino, è perché io non avrei voluto uccidere Jo, volevo farla soffrire come lei ha fatto soffrire me e ora mi confesso perché mi sono pentita di averla uccisa, non era il mio piano ucciderla, scusate anche mia sorella Sabrina, io e lei abbiamo fatto un accordo per cui lei sarebbe dovuta andare in carcere. A quel punto potevamo essere libere non appena la avessero scagionata, e lo abbiamo fatto perché sapevamo benissimo che saremmo state tra i maggiori sospettati, e se lei fosse stata arrestata dopo la sua grazia saremo andate in Australia...
                                                                                                              - Jasmine Jeffery

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