Una verità si scagiona

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Più che passare alla situazione successiva del caso lo rivolsero, tutto andò così:
Dopo essersi ritirate nelle loro camere e dopo aver cenato, saltando tutte le lezioni in programma per lavorare al caso, per la stanchezza cadettero sul letto e si addormentarono. La sveglia di Kate suonò, l'orologio di Isabelle segnava le 6.30, di malavoglia entrambe si alzarono.
-Che barba!-esclamò Kate rizzandosi a sedere.
-Forza Isabelle-disse Kate avvicinando e scuotendola.
-Ma perché tuo cugino non ci vuole aiutarci normalmente col caso, indagare è perfettamente legale- disse Isabelle.
-Sì ma lui vuole indagare con la sua squadra- la incalzò Kate.
- Stai dicendo che ci ritiene incompetenti- disse Isabelle.
- Sì- disse Kate.
- Ma abbiamo già risolto dei casi!- esclamò Isabelle testarda.
- Ma non si possono paragonare i casi della gente che versa i succhi ad un caso di omicidi- esclamò Kate.
-Quindi inizio a pensare che non siamo all'altezza di risolvere questo caso-disse ancora Kate.
-Se pensi che non non ce la possiamo provare a risolvere il caso allora lo farò da sola-disse Isabelle delusa, prendendo il cappotto alla Sherlock nero dal letto e camminando a passo svelto verso la porta.
Ma prima di uscire si fermò sulla porta.
- Ciò non significa che non siamo più amiche-chiarì Isabelle.
-Non..-tentò di dire Kate.
Ma Isabelle aveva già sbattuto la porta alle sue spalle.
La neve cadeva a fiocchi anche quel giorno e Isabelle sola uscì saltando la prima ora per lavorare al caso, dato che adesso sarebbe stato tutto più difficile.
-Isabelle-disse una voce familiare alle sue spalle.
Isabelle si voltò di scatto.
Davanti a lei stava camminando a passo svelto il cugino di Kate.
-Vi darò una mano, solo se mi promettete che non vi mettete nei guai però-disse il poliziotto.
-Mi metterò-lo corresse Isabelle.
Ma prima che il poliziotto potesse ribattere.
-Ci metteremo-disse una voce da dietro Rilly.
Kate nel suo cappotto peloso si fece avanti.
-ci ho parlato io, e poi non possiamo abbandonare proprio adesso che ci siamo-disse Kate sorridendo.
Isabelle si alzò e le balzò in braccio.
-Senza di te non ce l'avrei mai fatta-disse Isabelle guardando l'amica.
Assieme raccolsero tutti i fogli e li misero in una cartellina che gli diede Rilly con lo stemma della polizia.
-Spero che un giorno porterete anche voi questo stemma al petto-disse incoraggiandole il poliziotto Rilly.

-Qualcosa non torna-disse Isabelle con la matita tra i capelli.
-Non torna mai niente-disse Kate sbattendo la sua matita sui foglio.
-Stupidi poliziotti pensate di essere riusciti a risolvere il caso, baggianate, ho saputo anche di qualcuno che indaga in segreto, non faccio nomi, ma vi verrò a cercare.
Sabrina, non avete mai sospettato di aver messo in galera la persona giusta, be' sono io che parlo, e sono riuscita a scappare, qual  giardinetto è poco protetto.
Quella voce metallica veniva dagli altoparlanti disposti in tutti i dormitori.
Isabelle e Kate deglutirono all'unisono.
-Risolviamo questo caso prima che Sabrina riesca ad ingannare tutti e venire a cercarci, ucciderci-disse Kate, e in quel momento stava parlando seriamente, si trattava di vita o morte...

I giorni che seguirono furono duri per le detective, e le minacce iniziarono ad arrivare anche a loro, ma cedettero improvvisamente.
-Non sono Sabrina, immagino ci siate caduti, ma ho reso l'idea, ho interrotto tutto ciò che stava facendo l'assassino, minacce, intralci ecc....
Ma perché li ho interrotti secondo voi, un omicidio o ogni tipo di azione viene interrotto quando la vita dell'assassino viene interrotta, non credete....

Omicidio per la HIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora