Hope: una ragazza assolutamente normale... parodiando il disagio

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Hope Blake era sempre stata una ragazza come tante altre. I suoi lunghi capelli biondi e il corpo da modella avevano fatto di lei una persona semplice e riservata, non molto apprezzata dal sesso opposto e di conseguenza con un autostima al di sotto della media.

I suoi comunissimi occhi di un colore indefinito tra il verde e l'azzurro oltremare erano contornati da lunghe ciglia capaci di ammaliare il più integerrimo degli uomini. Insomma, tutto di lei trasudava una piattezza schifosamente normale.

Ma questo a lei non importava di certo. Certo che no, Hope Blake era, nonostante tutto, quello che si poteva definire una brava ragazza.

Passava le sue giornate insieme al suo cane Chanel, strafogandosi di pizza e cibo del Mac davanti a Netflix con l'unica interruzione della pausa doccia, praticamente sua seconda camera e unica intromissione possibile nella sua normalissima quotidianità.

Stranamente però la sua media scolastica era a dir poco perfetta così come la sua linea invidiabile.

In concordanza con ciò vi parrà normale sapere che, per questo, Hope aveva conquistato l'antipatia di tutti i suoi coetanei. La sua fama l'aveva seguita perfino a Los Angeles, dove si era trasferita da poco, abbandonando la sua storica -e unica- amica. L'unica a poter sopportare la, per tutti invisibile, sua perfezione... ovviamente.

Comunque, continuando a parlare del nostro bel piccolo anatroccolo, avrete già capito che, completamente estranea alla sua innaturale perfezione, Hope continuava ad autocommiserarsi mantenendo però fede al suo ruolo da "good girl".

Vi chiederete dunque perché questa ragazza sulla via della santità non avesse ancora uno stuolo di amici .

Semplice! Non c'entrava niente l'odiosità della sua persona, perlopiù è ovvio, a noi tutti, che l'intera popolazione femminile -e maschile- di LA comprendesse una serie di prototipi umani già preimpostati che andavano fotocopiandosi nel corso degli anni.

Si passava quindi dal quinquennale terzetto di puttanelle più fighe della scuola, che poteva variare dalla singola alle tre unità massimo.

Il leader di tale gruppo era ovviamente "fidanzata" con il Bad Boy più figo della scuola che a sua volta poteva avere un gruppo compreso dalla singola alle tre unità massimo.

Lo schema di massima, alla fin fine, era abbastanza semplice ed è pertanto ovvio che una brava ragazza come Hope non si sarebbe mai potuta immischiare con una plebaglia simile.

Lei, in fondo, era superiore alla comune gerarchia liceale, non consapevole di avere un posto in cima alla piramide.

Ed è qui che inizia la nostra storia, nell'esatto momento in cui la vita della nostra beneamata protagonista è stata stravolta e cioè al suono della sveglia del primo giorno di scuola alla Los Angeles High School.

XXX

Drin... drin... DRRRRRIN

Il suono della sveglia (immancabilmente presente) riscosse il nostro brutto anatroccolo dal suo dolce sonno. Nuovo giorno, nuova scuola. Un inizio davvero emozionante devo dire.

Ora, rendersi minimamente presentabile il primo giorno di scuola alle sette di prima mattina dopo un'estate di poltrire è un azione a dir poco titanica per noi ragazze. Parlo quindi con quei poveri ragazzi che si stanno chiedendo cosa di male abbiano mai fatto per finire proprio in questa storia.

Mi dispiace ma quando si tratta di donne, finte o reali che siano, non avete poi molta fortuna.

Sempre che voi non siate Brad Pitt o un qualsiasi attore di serie tv, intendiamoci. In quel caso potete benissimo passare in chat privata, non mordo mica, al massimo vi rapisco!

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