-10-

13 4 0
                                    

Shinja Makoto.

Si sa poco di lui. Sostituisce Ryo Watanabe, un pilota che nella gara precedente si era fratturato un braccio. Makoto non è molto famoso per le imprese sportive, ha fama di scorretto, pronto a tutto pur di vincere. Davvero a tutto.

Anais è tesissima; Ashton si avvicina alle due ragazze e tenta di rassicurarle: «Tranquille, Mati sa come trattarlo, l'ha affrontato diverse volte nelle corse clandestine e l'ha sempre battuto. Il nostro campione è in gamba, nemmeno i colpi proibiti gli impediranno di trionfare!»

Anais sembra rilassarsi a quelle parole. Sì, Mati è forte e sa quello che fa...

...ma non può sapere ciò che fanno gli altri. Questo è il pensiero di Kristal. E se fosse questa la sua paura? Kirwan torna con la mente alle raccomandazioni di Läänen. "Qualunque cosa succeda...", "...lascia che si diverta e si goda la corsa... finché potrà...". La ragazza scuote la testa e torna ad osservare il monitor. No, Mati non si riferiva a questo, cosa vuoi che gli succeda? Può solo perdere la gara, che altro può capitare?

...ma...

ecco la scorrettezza di Makoto!

Mati lo sorpassa, ma... un contatto tremendo, violentissimo, e la vettura di Läänen si ribalta più e più volte su se stessa, finendo la sua folle e tragica corsa impattando contro un muretto. Silenzio. Tutto si ferma.

Il pubblico è ammutolito, le immagini sui monitor sono ferme su quel che rimane della vettura. Anais appoggia incosciamente le mani sullo schermo e si avvicina come se ciò servisse a farle vedere particolari più dettagliati. Ashton lancia una lunga occhiata a Kristal e le sue labbra si muovono in un muto "Vado da Mati".

Kirwan osserva Stirling, preoccupata per lei. Questo l'aiuta a non pensare a Läänen, a rimanere distaccata. Il monitor, intanto, trasmette le immagini dei primi soccorritori che si precipitano sul luogo dell'incidente, mentre Makoto esce dalla vettura, si leva il casco e il suo volto pieno di cicatrici viene immortalato con un sorriso. Un ghigno cattivo e soddisfatto, senza il minimo interesse per le sorti del collega. Anais è pietrificata, non si stacca dallo schermo. Non urla, non piange... rimane lì, immobile, senza capire.

Di colpo l'aria viene riempita dalle sirene delle ambulanze e della polizia. Bisogna far sfollare la gente, la corsa è finita. E Anais non se ne accorge. Non c'è nulla intorno a lei, solo quelle immagini... forse è un filmato del regime, niente di tutto ciò è successo... Mati uscirà dai rottami illeso e un po' scosso. Illeso...

ma il monitor smentisce questa speranza. Il corpo di Läänen viene estratto a fatica e... si vede sangue. Moltissimo sangue. Poi il buio, salta il collegamento. Anais inizia a prendere a pugni il video. Funziona, funziona maledetto!

Kristal non riesce a fare altro che osservare l'amica, teme che i nervi di Stirling possano saltare... "Portala via da qua", "pensa ad Anais. Pensa solo ad Anais". Ok, Mati, hai ragione. Lo farò. Kirwan prende Stirling per mano e la costringe a lasciare il monitor «Dobbiamo andare, ora.»

Anais fissa l'amica con uno sguardo vacuo, lontano, inconsapevole.

«Dobbiamo andare» ripete Kristal, più dolcemente questa volta. Ma un ragazzo le si pone di fronte. Altezza media, capelli biondo rossicci non proprio cortissimi e leggermente ricci, il viso da bambino e lo sguardo sincero, attento, ora addolorato. «Rosie e Jennifer, giusto?» tono calmo, parlata chiara «Sono Christopher Klein...» ora pare imbarazzato, cosa dire in queste situazioni? «Io... volevo solo farvi sapere che se avete bisogno di qualcosa, qualsiasi cosa, sono pronto ad aiutarvi...»

Anais non reagisce, fissa un punto davanti a lei, mentre il ragazzo la osserva visibilmente colpito, intenerito, ma timoroso di dire o fare sciocchezze.

«Io e... Jennifer... ora andiamo a casa. Non ci fa bene rimanere qui, scusaci.» Risposta formale di Kristal.

«Informazioni... sulle condizioni di Mati... o sulle cause dell'incidente...»

Maledettamente gentile. Abbiamo fretta! «Sì, certo, grazie.» Kirwan risponde a monosillabi, solo una frase in testa "portala via da qua. Senza indugi".

E Christopher, all'improvviso, le abbraccia. Entrambe. Voce rotta dai singhiozzi «Mi dispiace, mi dispiace davvero...»

È Kristal ad intenerirsi, questa volta. Lui era lì, lui l'ha visto. Avrebbe potuto essere al posto di Mati. È giovanissimo e rischia la vita per... per cosa? E se tenta di non pensarci, se riesce persino a dimenticare i pericoli per qualche istante, poi succedono queste tragedie a risvegliare la sua coscienza. Come una frustata bruciante. Mati era... è un suo collega. E lui sa cosa vuol dire essere un pilota, è normale che stia soffrendo e sia spaventato.

«Mati... Mati non è morto.» Voce flebile, sottile. Le prime parole di Anais, stranamente pronunciate lentamente, come fossero macigni.

Come reagire a tutto questo? Come reagire?

A&KDove le storie prendono vita. Scoprilo ora