-16- Incontri

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«Any... mi ha chiamato Any... è la prima volta!» Anais ridacchia. «Forse è a causa dei farmaci... dovrebbero narcotizzarlo più spesso, allora.»

Stirling sta proseguendo lungo il cornicione dell'edificio. Schiena contro il muro, passo dopo passo, le due ragazze sono ormai fuori pericolo. Anais si lascia andare, visibilmente emozionata e felice, incurante dei sei piani che la separano dal suolo e della pioggia che ha iniziato a scendere fitta e sferzante. Mati sta bene. Relativamente bene. È questo che conta.

«Non è il momento di scherzare.» Kristal è seria, concentrata. Inutile specificare che è rischioso camminare dove sono loro, un movimento sbagliato e... splat! Tutto finito. Sfracellate a terra, magari anche investite da qualche veicolo. Non è una morte augurabile.

«Non sto scherzando, ma mi sembra la fine di un incubo. È salvo, lo capisci? Io già lo davo per cadavere, ero pronta a vestirmi di nero, piangere al suo funerale e portare il lutto, invece... è magicamente vivo! Non so davvero cosa dire...»

«Allora taci e vedi di non precipitare.»

«Se succedesse, magari mi metterebbero in stanza con lui. Così gli farei compagnia.»

«Sì, romantico... due cuori e un ospedale.»

L'atmosfera, nonostante la situazione inconsueta, è distesa. Ma, in un attimo... il cornicione sotto i piedi di Kirwan crolla. La ragazza si ritrova a penzolare a mezz'aria, tenuta per un braccio da Stirling prontamente intervenuta. Calma, non bisogna agitarsi. Meglio non muoversi ed aspettare che si ristabilisca l'equilibrio.

Sei piani sotto Kristal e solo la minuta Anais a sorreggerla. Il volto contratto per la fatica, Stirling combatte con tutte le sue forze per cercare di tirare su la sua amica. Kristal, non guardare giù, ti prego, non guardare giù! Sinistri scricchiolii non preannunciano molto di buono. Piccoli frammenti si staccano dalla parete.

"Non ti mollo, Kris, non ti mollo!", questo è ciò che Anais vorrebbe gridare, se le sue energie non fossero impegnate in altro modo... e poi... il cornicione cede di schianto anche sotto Stirling.

Le due amiche si ritrovano a precipitare. Occhi chiusi, non c'è tempo per pensare.

Cinque piani.

Quattro piani.

Tre piani. La fine è vicina...

Due piani.

Un piano ...speriamo che non sia troppo dolorosa...

Un impatto violento, ma le due ragazze sono illese. Illese! Confuse, stordite... ma illese! Riaprono gli occhi in sincronia; davanti a loro, il traffico scorre frenetico come se nulla fosse successo.

È una voce familiare a scuoterle: «Tutto bene?» Un uomo alto e muscoloso, dai capelli biondi spettinati e la barba un po' incolta, le fissa meravigliato.

«Ruel Marshall!» Kristal non può crederci: sono piombate sul taxi di Ruel Marshall.

«Ci incrociamo sempre in momenti... particolari, eh?» Il ragazzo sorride non nascondendo un certo sollievo nel constatare che Stirling e Kirwan stanno bene. «Ancora Silver Side River Cross Street?»

«No, Railway Whistle Road.» È Anais ad intervenire, con sommo sollievo di Kristal che si ritrova stranamente imbarazzata, come se gli occhi dell'uomo, di un azzurro intenso, la pietrificassero.

«La vecchia fabbrica abbandonata?... ci sono solo fiamme e cenere lì. Gli androidi l'hanno distrutta questa notte» replica Ruel mentre fa accomodare le ragazze sul suo taxi decadente.

Stirling rivolge all'uomo uno sguardo sorpreso ed interrogativo. Brutta notizia. Ma Kirwan non ascolta, persa in pensieri per lei inusuali, piuttosto frivoli. Si sente stupida nel formularli, ma non può farne a meno. Quanti anni avrà Marshall? Lo sguardo vivido è giovane, fresco... ma contrasta con le sottili rughe d'espressione che ha ai lati degli occhi. Forse è meno vecchio di quello che sembra, la tensione e la sofferenza potrebbero avergli reso un aspetto più maturo. Un ex cacciatore di taglie... chissà cos'ha vissuto...

«L'hanno incendiata perché era uno dei covi di Anais la ribelle. Così si dice. Non ne sapete niente voi?» Ruel sorride. Domanda con tono malizioso e carico di sottintesi. Silenzio da parte delle due ragazze.

Maledizione, ha intuito qualcosa!

«Come sta Läänen. Jennifer? O dovrei chiederti qualche particolare delle esequie del capitano Farrell, Vera?»

Silenzio. Non ha solo intuito, ha capito tutto alla perfezione. Dannazione! Ha fiuto, l'uomo.

«Va bene, ci penserò io. Vi porterò a Marlboro Drive, ma solo perché non mi piace il gioco sporco degli androidi. Non sperate però di trovare in me un alleato.»

Peccato. Ha doti interessanti. Sarebbe un grande aiuto contro il regime. Proprio un grande aiuto.

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