Day Seven - Part Two

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Jimin rimase senza fiato.

Ogni interrogativo gli morì in gola, così come ogni singhiozzo che tentò di reprimere per non intristire ulteriormente Yoongi. Ma le lacrime silenziose sulle sue guance tradirono il suo intento e gli impedirono di mantenere a lungo quell'apparente compostezza.

Dopo il racconto straziante di Yoongi, era riuscito a calarsi completamente nei pensieri e nelle sofferenze di quest'ultimo e provava soltanto una profonda amarezza. Il vero dolore era dettato dal sapere che il ragazzo, nonostante avesse perso il suo più importante punto di riferimento, fosse stato capace di tenere duro e di vivere calpestando i ricordi dolorosi. Si sentì improvvisamente insignificante di fronte a tanta forza di volontà e la voglia di odiarsi sorpassò quella di voler pensare in positivo.

Ben presto si ritrovò nuovamente stretto tra le braccia di Yoongi, il solo capace di inibire il suo costante senso di inadeguatezza con il suo semplice profumo di vaniglia e la sua voce rassicurante.

La percezione di non essere adatto per quel mondo e di trovarsi fuori luogo in ogni momento non lo abbandonava mai e talvolta si intensificava, fino a togliergli il respiro.

Ma finché c'era Yoongi al suo fianco, nulla sarebbe potuto precipitare. Una sua carezza era abbastanza per placare il turbolento animo di Jimin e un suo bacio era capace di portarlo direttamente alle porte del paradiso.

Rimasero stretti l'uno all'altro per momenti che parvero interminabili, soffocando il passato dentro al calore di un contatto che divenne sempre più desiderato. Soltanto quei piccoli gesti erano capaci di estraniare entrambi dal mondo circostante, tanto da ovattare ogni rumore e oscurare ogni immagine che fosse in contrasto con il loro affetto.

<<Hyung io... non ne avevo idea. Non volevo forzarti a parlare. Davvero scusami, sono stato un idiota>> Jimin riuscì finalmente a scusarsi con un filo di voce, esitando tra una parola e l'altra.

<<Jimin, ormai l'ho superato, anche se fa ancora un po' male parlarne. Tranquillo, non c'entri assolutamente nulla e non potevi sapere>> rispose subito Yoongi in un sussurro, lasciando un leggero bacio sulla sua testa. Sicuramente, portare di nuovo a galla quei ricordi dolorosi non lo aveva rassicurato, ma sentiva comunque di essersi liberato di un enorme peso. Aveva combattuto a lungo contro il bisogno di abbandonare la sua quotidianità ormai vuota, ma era riuscito a guardare avanti e sperare, proprio come il suo migliore amico avrebbe tanto voluto che facesse. E, per l'ennesima volta, pensò che i suoi sforzi fossero stati totalmente ripagati quando i suoi occhi si posarono sulla figura minuta che ancora era accoccolata al suo petto.

<<Jiminie>>

<<Mmh?>> Jimin sollevò la testa e permise al più grande di ammirare il suo volto leggermente rosso per il pianto.

<<Sai, fino a una settimana fa stavo davvero male: vivevo nella costante paura di crollare. C'erano dei momenti in cui non ce la facevo davvero più e neanche il ricordo del sorriso di Hobi riusciva a tranquillizzarmi. Ma adesso sento che nulla potrà buttarmi giù di nuovo, perché ho trovato di nuovo qualcosa che mi spinge a vivere>>

<<E dov'è questa cosa hyung?>> chiese Jimin ingenuamente.

<<Proprio qui>> rispose Yoongi, indicando il ragazzo di fronte a lui, il quale avvampò e sgranò gli occhi, spiazzato dalla sua risposta.

Dopo un attimo di esitazione, Jimin si gettò al collo di Yoongi e fece combaciare le loro labbra, non trovando altro modo per esprimere tutta la felicità che ardeva nel suo petto. Avrebbe tanto voluto urlargli che la pensava allo stesso modo ma credette che quel semplice gesto potesse parlare per lui.

Suicide Hotline || YoonMinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora