LXXXIX. Gellio è smagrito

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Gellius est tenuis: quid ni? Cui tam bona mater
tamque valens vivat tamque venusta soror,
tamque bonus patruus, tamque omnia plena puellis
cognatis, quare is desinat esse macer?
Qui ut nihil attingat, nisi quod fas tangere non est,
quantumvis quare sit macer invenies.

Gellio è smagrito: e come non potrebbe? Con una madre così gradevole
e dalle abitudini tanto gagliarde e una sorella tanto attraente,
e uno zio tanto semplice, e con tutte quelle sue numerose cognatine
fanciulle, perché mai dovrebbe cessar d'essere uno scheletro?
Anche se non palpasse altro, se non quel che non è lecito toccare,
non c'è molto da fantasticare sul perché sia così macilento.

Liber (carmen proibiti)- Gaio Valerio CatulloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora