XCVIII. In te, si in quemquam

691 7 0
                                    

In te, si in quemquam, dici pote, putide Victi,
id quod verbosis dicitur et fatuis:
ista cum lingua, si usus veniat tibi, possis
culos et crepidas lingere carpatinas.
Si nos omnino vis omnes perdere, Victi,
hiscas: omnino quod cupis efficies.

A te, e a nessun altro, si può ben dire, Vezio fetente,
quel che si dice a pomposi logorroici e idioti:
con codesta lingua, se ne dovessi aver bisogno, potresti
leccar culi e ciabatte di cuoiaccio grezzo.
E se ci vorrai schiantar del tutto in un sol colpo, Vezio,
apri la bocca: quel che desideri l'otterrai pienamente.

Liber (carmen proibiti)- Gaio Valerio CatulloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora