LVI. È stato un attimo

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O rem ridiculam, Cato, et iocosam
dignamque auribus et tuo cachinno.
ride quicquid amas, Cato, Catullum:
res est ridicula et nimis iocosa.
deprendi modo populum puellae
trusantem: hunc ego, si placet Dionae,
pro telo rigida mea cecidi.

Oh che situazione ridicola, Catone, e divertente tanto
che merita tu l'ascolti e ne possa sghignazzare fragorosamente.
Non importa che tu ne rida, Catone, se vuoi bene a Catullo:
è una cosa comica e veramente bizzarra.
Ho incontrato un tipetto nel mentre ch'era intento a ficcarlo
in una fanciulla: io, a Venere piacendo,
col mio dardo ritto, è stato un attimo, l'ho inculato.

Liber (carmen proibiti)- Gaio Valerio CatulloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora