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"Mi chiamo Niall, sono il proprietario dello studio di tatuaggi qui a fianco - mi presento e indico lo studio - che ne dici di entrare al caldo e di chiamare qualcuno? Oppure posso portarti all'ospedale, non sembri messo bene, o chiamare la polizia così puoi dire a loro" il ragazzo non appena sente le parole ospedale e polizia sgrana gli occhi che si fanno ancora più spaventati.
"No! Sto b-bene." mi dice incespicando nelle parole facendomi preoccupare di più dal momento che è stato chiaramente pestato, anche se non so quanto.
"Almeno vieni dentro allo studio e lascia che controlli che non serva andare all'ospedale. Per favore" lo prego con la voce e allungando una mano verso di lui.
Il ragazzo guarda la mia mano come se lo stessi per colpire ma alla fine la prende e ci alziamo. Sempre tenendolo per mano lo porto nello studio e lo faccio sedere su una delle poltrone.
"Aspetta qui, vado a prendere la cassetta di pronto soccorso." dopo un suo cenno vado nel bagno per recuperare la valigetta.
Quando ritorno, con mio grande sollievo, lo trovo ancora lì "Ok amico, devi farmi vedere dove sei stato colpito"
Dopo averci pensato su si toglie la giacca e la maglia lasciando in mostra il suo torace che oltre agli addominali ben scolpiti mostra dei lividi che stanno già iniziando a diventare viola.
Grazie al cielo ogni anno faccio i corsi di primo soccorso.
"Devo tastarti le costole per vedere se trovo qualcosa di rotto, va bene?"
"Ok" mi risponde in modo flebile.

"Non mi sembra ci sia niente di rotto ma avrai un gran male, ora però pensiamo a quel taglio sul sopracciglio e al labbro. Non sembrano aver bisogno di punti."
Li disinfetto cercando di essere il più delicato possibile e poi gli metto due ceretti.
"Fatto - gli sorrido - adesso che i convenevoli sono andati che ne dici di dirmi come ti chiami?"
"Aslan e si i miei erano fissati con i libri di Narnia" la sua spiegazione mi fa sorridere perché dimostra che sta iniziando ad essere più a suo agio.
"Mi piacciono le cronache di Narnia e anche i leoni." dico fra il serio e lo scherzoso. "Mi dispiace ma si è fatto tardi e devo andare a casa perché domani lavoro. Vuoi chiamare qualcuno che ti venga a prendere e ti faccio compagnia mentre aspetti o vuoi ne ti porti a casa?" mi informo.
"Mi dispiace averti rubato del tempo" si affretta a dire allarmato facendolo sembrare un tenero cucciolo "Non serve che mi accompagni, abito qui vicino"
"Non ti lascerò andare da solo a casa in queste condizioni e non mi hai rubato tempo." gli dico sicuro e appoggiando una mano sul suo braccio "Ascolta, ho la macchina qui fuori, ti accompagno, so che non mi conosci ma resterei in ansia se non mi accertassi che arrivi a casa."
"Ok" accetta alla fine.

Siamo sotto casa sua e prima che esca lo chiamo facendolo girare "Aslan, questo è il mio numero -dico allungandogli un biglietto -   e sai dove trovarmi se ti servisse qualcosa" Non so perché lo sto facendo visto che non lo conosco ma da quando lo ho visto rannicchiato nel vicolo ha suscitato un senso di protezione dentro di me.
"Grazie" mi dice aprendo la portiera e sorridendo leggermente.

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E anche per quest'anno i regali di Natale sono fatti u.u


Criiirc

Tutto e niente (IV° serie Amarci)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora