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Dopo aver riportato Lexy a casa me ne sono andato, non riuscivo più a sopportare i suoi sproloqui sul matrimonio, ci è mancato pocchissimo che non accostassi per farla scendere.
Dopo aver lasciato la macchina a casa decido di andare un attimo allo studio per vedere se è tutto tranquillo. In realtà è solo una scusa stupida per vedere se riesco a incontrare Aslan senza sentirmi uno stalker.
Il mio appartamento non è molto lontano dallo studio, infatti ci arrivo in pochi minuti. Entro e accendo le luci decidendo di finire un disegno che ho iniziato pomeriggio già che sono qui.
Non mi accorgo del tempo che passa finché un bussare alla porta mi fa sobbalzare, in un primo momento non reagisco, ancora sotto l'effetto dello spavento ma poi attraverso il vetro vedo che si tratta di Aslan.
Con un sorriso vado ad aprigli "Ciao Aslan, hai finito di lavorare?"
"Io, umm, si. Scusa se ti disturbo, volevo solo ringraziarti ancora e salutarti." mentre mi parla non mi guarda mai negli occhi e con le mani tormenta il bordo della maglia che indossa facendolo sembrare ancora più adorabile di quanto già pensassi.
"Stavo per chiudere, tanto se provo a disegnare ancora va a finire che mi addormento - gli dico sorridendo - ti andrebbe di andare a prendere un frullato qui vicino, con me?" non so da dove mi sia uscita questa idea vista l'ora ma voglio restare ancora un po' con lui e conoscerlo, questo ragazzo mi intriga e per qualche ragione mi trasmette sicurezza e tranquillità.
"Intendi alla Green Tower?" sembra che l'idea del frullato non sia stata poi così stupida.
"Si, lo conosci?" domando ad Aslan mentre spengo le luci.
"Lo adoro! È il posto preferito, i loro frullati al cioccolato sono i migliore della città." quando lo guardo vedo che i suoi occhi sono entusiastici come quelli di un bambino e subito il mio sorriso diventa ancora più largo.
"Io adoro quelli alle fragole, darei un rene per averli" la mia battuta lo fa ridere e per un solo momento è come se il tempo si fermasse tutt'intorno.
"Umm..stai bene?" mi domanda allungando una mano verso di me per poi lasciarla di nuovo cadere al suo fianco quando vede che sono ritornato al presente.
"Cerco, mi ero solo bloccato un attimo - dico ridendo - Allora ti va questo frullato?"
"Certo" risponde sorridendo e uscendo dallo studio così che io possa chiudere.
"Bene, andiamo" dico rivolto a lui mentre iniziamo a camminare affiancati.

Tutto e niente (IV° serie Amarci)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora