Tutto e niente (IV° serie Amarci)

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A Lexy: posso passare da te? Ti devo parlare.

Da Lexy: Si ma alle 8 p.m. da me, prima non ce la faccio.

Mi limito a rispondere con un "ok" e inizio a pensare a come dirle la verità.
L'aver ammesso a me stesso che mi interessa Aslan e che non credo molto in questo matrimonio ha già reso questa giornata difficile, dover parlare con Lexy e cercare di essere civili la renderà un inferno.

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Arrivato dalla mia futura ex fidanzata suono in campanello e aspetto che mi apra, non mi sembra giusto usare le chiavi in questa situazione.
"Si può sapere perché non usi le chiavi?" domanda non appena mi apre "Spero tu sia qui per qualcosa riguardante la cerimonia, non ne posso più di fare tutto da sola." continua spazientita mentre andiamo in salotto.
"Sono qui per parlare del matrimonio ma non dei preparativi" rispondo cauto.
"Che intendi?" mi chiede subito.
Con un sospiro e una passata di mani nei capelli racciamolo il coraggio di parlare guardandola negli occhi.
"Non credo dovremmo sposarci." dico in fratta mentre la vedo spalancare gli occhi "Prima che tu dica qualcosa lasciami spiegare."
"Lasciarti spiegare?! Vuoi annullare il nostro cazzo di matrimonio! Cosa diavolo dirò dopo ai miei genitori? Ti rendi conto che mi metti in una situazione di merda?!" Inizia a urlare.
"Ma non lo vedi? Ti ho detto che non voglio sposarmi e la tua prima reazione è rabbia per quello che penseranno j tuoi invece che essere incazzata o triste." Le rispondo con calma, sembra riflettere sulle mie parole perché non ribatte e non mi sta nemmeno saltando alla gola. "Lexy, stiamo insieme da anni ma guardaci - dico allargando le braccia -  non viviamo insieme, conduciamo due vite separate, non ci diciamo di amarci da mesi e sappiamo tutti e due perché ti ho chiesto la mano." dico facendo una pausa guardandola negli occhi "Ci stiamo prendendo in giro, ormai stiamo insieme solo per paura dei nostri genitori e io francamente voglio di più." le dico.
Lexy non ribatte rimanendo lí sul divano a guardarmi seria.
"Perché ora?" domanda, la sua voce ha un tono stanco e rassegnato.
"Perché dopo sarebbe più difficile e ho trovato qualcuno che mi fa sentire come mi sono sentito con te quando ti ho incontrata, se non di più." le dico sincero, mi aspettavo di vedere tristezza in lei invece mi sorride.
"È lui, il ragazzo dello Storm?" chiede con tono di una che la sa lunga.
La sua domanda mi spiazza, tanto che prima di rispondere boccheggio "Si, come..?"
"Lo so dalla sera che siamo andati al bar, ho visto come lo guardavi e ne ho avuto la conferma tutte le volte che uscivi con lui." dice "Ti illuminavi anche solo per un messaggio."
"Mi dispiace Lexy." le dico "Non so dove andrà questa cosa con lui ma so che tra noi ormai può esserci solo amicizia, se ancora mi vorrai vedere."
Lei scoppia a ridere e si viene a sedere vicino a me "Stupido. Anche se non ci sposeremo sei comunque una parte importante della mia vita e non scusarti, mai più.
Devo dire che in realtà ne sono sollevata" confessa alla fine arrossendo.
"Perché?" le chiedo ormai rassegnato a provare a capire le sue reazioni.
"Perché anch'io potrei aver incontrato qualcuno anche non c'è ancora stato niente e il non dover più sentirmi costretta a questo matrimonio e a questa, ormai falsa, relazione mi libera di un peso." mi sorride.
Le sorrido e l'abbraccio prima di allontanarmi per guardarla "Allora va bene, amici anziché fidanzati?"
"Si." afferma per poi fare una faccia insofferente "Ora come lo diciamo ai nostri genitori?"
"Direi di dirglielo velocemente e poi inscenare la nostra morte." dico serio beccandomi in risposta uno scalpellotto "Ok, direi di dire che abbiamo parlato e che abbiamo capito di non essere più compatibili. Dovranno farsene una ragione."
"Bene. Allora, se non ti spiace puoi andartene così telefono ai miei e poi spengo il telefono per andare a dormire. Ci aggiorniamo domani." mi butta fuori dandomi un bacio sulla guancia.
"Notte" le dico quando sono fuori dalla porta, sconcertato da come tutto questo non sia andato come avevo immaginato ma molto meglio.