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"Karin sembra molto gentile." commenta Aslan appena arriviamo nel mio appartamento.
"Lo è, è la migliore fra tutti i nostri genitori." dico sorridendo "Forza, doccia e letto." lo spingo leggermente verso le stanze.

"Che intenzione hai con i tuoi?" domanda di punto in bianco mentre cerchiamo di addormentarci.
"Non lo so, voglio dirglielo ma ho paura che non capiscano. Sono religiosi." Gli rispondo tirandomelo addosso per accarezzargli la schiena e i capelli.
"Magari sono meglio di come pensi." dice riluttante "Non tutti sono dei fanatici."
"Non lo so -sospiro- a te darebbe fastidio se non glielo dicessi subito?" chiedo un po' preoccupato.
"No Niall. Devi dirglielo con i tuoi tempi, non devi farlo per me. Sappi solo che io ci sarò." mi rassicura baciandomi un pettorale.

Nel pomeriggio ritorniamo all'ospedale da Lexy, ovviamente dopo esserci cambiati le maglie di coppia (idea di Aslan e Theo per evitare fraintendimenti fra me e Lexy).

Arrivati alla camera stringo la mano di Aslan per poi lasciarla andare, bisbigliandogli che dentro ci sono i miei, ed entriamo.
"Ciao a tutti." saluto.
"Oh caro. Stai bene? È stato veramente profondo sapere cos'è accaduto alla nostra Lexy, per fortuna c'eri tu a poterle stare vicino." interviene subito mia mamma, facendomi innervosire un pochino.
"Tutto bene má, sono felice di vederti. Sono sicuro che ci sarebbe comunque qualcuno qui, Theo non l'avrebbe mai lasciata sola." rispondo.
"Comunque lui è Aslan, un mio...amico e di Lexy ovviamente. Aslan loro sono mia madre, mio padre, il padre di Lexy Malcolm e Karin che hai già conosciuto." faccio le presentazioni.

Aslan resta per tutto il tempo in disparte lasciando noi vicino a Lexy che continua a svegliarsi e a perdere conoscenza, cosa che secondo il medico è normale.
"Allora, voi come vi siete conosciuti?" domanda mio padre ad Aslan.
"Suo figlio mi ha salvato da un aggressione omofoba e poi mentre lavoravo al bar ho scoperto che abbiamo amici in comune."
Sul volto di mio padre passa un'espressione di disgusto quando il mio ragazzo parla dell'aggressione, vorrei solo sapere se è per quello che poteva capitare al più piccolo o se è perché ha dedotto che lui sia gay.
"Questi giovani non sanno proprio più comportarsi -dice mia madre sdegnosa- ora stai meglio caro?" gli domanda lasciandomi un po' sorpreso e un po' speranzoso.
"Certo, grazie signora."
"Oh tesoro, non vorrei mai che la tua anima venisse condannata all'inferno." gli dice affettuosa mentre sia io che Aslan ci ghiacciamo.
"Mamma" l'avviso "Aslan è gay non è malato e sta bene perché non lo hanno ammazzato non perché ora è etero."
"Oh." Dice stringendo le labbra e lanciandomi uno sguardo da 'dobbiamo parlare'.

Tutto e niente (IV° serie Amarci)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora