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"Hei, che ci fai qui?" Non rispondo ad Aslan ma mi lancio subito verso di lui per farmi abbracciare.
"Che succede? Perché non sei con i tuoi genitori?" la sua voce è preoccupata e anche se so che dovrei rispondere e rassicurarlo non ce la faccio, mi stringo più vicino a lui mentre mi trascina nel soggiorno.
Non riesco a pensare ad altro se non alla conversazione avuta con i miei e alla paura che non mi accettino.
Da bravi irlandesi sono molto religiosi e per loro l'omosessualità è un peccato gravissimo.
"Facciamo così, io vado a preparare un bel the caldo e poi mi racconti tutto." Non aspetta una risposta e si alza dal divano.
Cosa dovrei dirgli "Ho detto ai miei genitori di noi, gli ho dato una scelta se accettarmi o meno e ora ho paura che mi abbandonino"?
Per dio, sono un uomo adulto, con un lavoro in proprio e un dipendente, ho una casa mia e degli amici fantastici, un ragazzo che ci tiene a me e un'ex fidanzata che è la mia migliore amica. Cosa mi importa di perdere due persone che mi vedono come un malato?
"Ecco qui." Aslan è rientrato in soggiorno e nemmeno me ne sono accorto, e ora mi porge una tazza di the ai frutti di bosco. "Dimmi cos'è successo."
"I miei volevano che mi allontanassi da te e io gli ho detto che non lo avrei fatto e tutto è degenerato. Loro continuavano a dire che era da malati e che era abominevole una cosa così e io gli ho detto che sei il mio ragazzo e che se non gli va bene se ne devono andare." Aslan mi stringe a se come se fossi un oggetto prezioso da proteggere.
"Mi dispiace così tanto tesoro. Loro cos'hanno risposto?" domanda in tono lieve.
"Non lo so, sono venuto qui. Gli ho detto di non farsi trovare a casa mia quando tornerò se non vogliono accettarmi." Questo mi fa sentire ancora peggio, non ho nemmeno avuto il coraggio di assistere alla loro decisione. "Ho paura, cosa farò se se ne vanno?" la mia voce esce spaventata e insicura mentre gli occhi mi si fanno lucidi.
"Le cose sarebbero due, accetti la loro decisione e resti qui a crearti la tua famiglia, che possono anche essere i tuoi amici o torni da loro e gli dici che hai capito che era una cosa stupida e spererai che non si presenti mai più l'attrazione per un uomo." Dice. "Ascolta, lo so che è uno schifo ma non si può avere sempre tutto, devi capire cos'ha la precedenza per te, rendere fieri i tuoi genitori facendo quello che credono meglio per te o l'essere felice alle tue condizioni." Mi dice queste cose accarezzandomi i capelli, le sue parole per quanto vere sono dure da sentire. Anche se la palla adesso ce l'hanno loro dopo sarò io a dover scegliere cosa voglio dalla vita.
"Immagino che quando tornerò a casa saprò la loro risposta, da lì saprò cosa decidere." dico "Potrebbero anche scegliere di restare nella mia vita." Ma non serva che me lo dicano per sapere quanto stupida sia quest'idea.
"Resta per la notte, per oggi ne hai passate abbastanza." mi dice portandomi in camera sua.

Tutto e niente (IV° serie Amarci)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora