8. Posso davvero prendere in considerazione questa sua proposta?

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Lo ammetto, mia nonna sa essere davvero cattiva quando vuole.

Ma inizio a chiedermi se posso davvero prendere in considerazione questa sua proposta. Dopotutto, dovrei solo...

«Quali sono le condizioni?» chiedo, tornando a guardare Francis e cercando di ignorare la mia famiglia che cerca di tendere l'orecchio per sentire sempre di più.

Lui accenna un sorriso, piccolo ma sincero e scuote la testa, come se la questione fosse più semplice di come la sto mettendo io. «Devi solo far finta di essere la mia fidanzata» risponde semplicemente. Poche parole, semplici e lineari.

«Ma scusa, la tua famiglia non ha mai visto l'altra ragazza?»

Sento mia nonna sbuffare ancora. Sto ponderando l'idea di buttarla in un ospizio. No, davvero, seriamente, che tornasse a guardare Beautiful altrimenti potrei non rispondere delle mie azioni.

«Lei si è sempre rifiutata... diceva che sarebbe stata sotto pressione» la giustifica, come se fosse normale, ma non lo è! Non lo è per niente.

Dev'esserci qualcosa di losco sotto, altrimenti non si spiega perché questa ragazza in sette anni non si sia mai fatta vedere. Sto per formulare un'altra domanda al riguardo, ma Francis mi blocca. «Non chiedere, capirai quando vedrai la mia famiglia» borbotta.

Beh, può essere peggio della mia famiglia che sta letteralmente assistendo a questa assurda discussione come se stesse vedendo la serie tv più avvincente dell'anno?

Aggrotto le sopracciglia, non ancora convinta del tutto di questa situazione. In realtà, credo che non ne sarò mai convinta totalmente. Un finto fidanzamento è qualcosa che ho visto solo nei film finora, e pensare di doverne mettere in scena uno di persona, nella vita reale, mi sembra tutto fuorché fattibile.

«Finora non mi hai dato molti motivi per accettare!» borbotto, incrociando le braccia al petto.

Francis sospira e cerca qualcosa alla porta.

O meglio, qualcuno. Michele gli fa un occhiolino e gli mima qualcosa che non riesco ad afferrare.

Il ragazzo di fronte a me annuisce e si volta di nuovo nella mia direzione. «Puoi... puoi considerarlo come un lavoro, un ingaggio da attrice».

«Che non sono» specifico ancora una volta, alzando gli occhi al cielo.

Lui non mi ascolta e continua imperterrito. «Dato che il matrimonio sarà a Parigi, avrai un soggiorno gratis nella capitale. Potrai chiedere qualsiasi cosa, l'avrai».

Non lo ascolto più. Nella mia testa c'è solo: Parigi gratis, Parigi gratis, come una sorta di mantra.

Di colpo, accetterei tutto quello che vuole. Posso anche sposarlo e divorziare, se questo significa andare a Parigi gratis, magari restarci. E stare lontana per un po' dalla mia famiglia onnipresente.

Tra l'altro, sott'occhio noto zio Ernesto che sta già litigando con mio padre su quale nome dare alla nostra ship.

Sì, potrei decisamente accettare per allontanarmi un po' da questi folli.

Sposto lo sguardo su Michele, capendo finalmente dove voleva andare a parare prima, quando gli ho parlato. Mi sta sorridendo perché sa già che ormai sto per cedere.

«Posso chiedere qualsiasi cosa?»

«Sì».

«Parigi, eh?»

«Affermativo».

«Ci sono delle condizioni...»

Francis scuote la testa, forse un po' scocciato di ripetere ancora la stessa cosa. Ma, in verità, mi ritrovo anch'io a scuotere la testa. «No, no. Ci sono delle condizioni che tu dovrai accettare» specifico.

Appena pronuncio queste parole, mi rendo conto che sto davvero per farlo.

Il ragazzo di fronte a me scatta in piedi. Resta perplesso per un attimo, confuso. «Ma quindi accetti?» chiede conferma.

Guardo mia nonna. È davvero carina quando sta zitta, forse potrei pentirmi del pensiero di metterla in un ospizio Poi, però, lei mima con le labbra la parola zitella e mi rimangio tutto. In un ospizio in culonia la devo rinchiudere!

Scatto verso Francis e senza pensarci ancora gli rispondo di getto «Sì!».

La mia famiglia esplode in un boato. Mio zio Ernesto esclama un «Ve l'avevo detto io!», ma non so a chi si stia riferendo di preciso. Mia madre sembra un po' contrariata, invece. Forse, non si aspettava che accettassi. D'altronde, non me lo aspettavo nemmeno io.

Non posso osservare oltre le reazioni dei membri della mia famiglia, ché Francis mi afferra verso di sé e mi abbraccia. «Grazie, Samantha!» esclama, luminoso in volto. «Non tene pentirai, lo giuro» promette, abbracciandomi ancora e facendomi volteggiare leggermente. 

 

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