Elena, una ragazza carrarese di 18 anni, amava la musica come non aveva mai amato nessun'altra cosa. Questa sua passione era cominciata da quando da piccola ascoltava i cd degli 883 con suo papà mentre lo aiutava nelle piccole faccende domestiche, quali sistemare il suo letto e pulire il comodino; insomma, quei piccoli lavoretti che si danno ai bambini per tenerli occupati senza farli annoiare. Già nelle elementari aveva frequentato un corso di chitarra classica, passando poi a quella elettrica nelle medie. Elena era molto diversa delle sue coetanee, poiché queste ultime passavano interi pomeriggi a chiacchierare, a truccarsi e a parlare di ragazzi, mentre Elena, quando tornava a casa da scuola, dopo aver fatto i suoi compiti si chiudeva nella sua camera e scatenava dei concerti cantando e suonando con le sue chitarre tutte le canzoni che le passavano x la testa, spaziando dagli 883 ai Metallica, dagli One Direction ai Litfiba. Era una ragazza a cui piaceva spaziare con la fantasia ed era molto mascolina, infatti si sentiva molto più a suo agio con un paio di pantaloni larghi, una maglietta trasandata ed un chewing gum in bocca che con dei pantaloncini a vita alta, un top e tutta profumata. E la sua migliore amica era proprio così, si chiamava Adele, era una ragazza che era in classe con Elena sin dalle elementari, era molto socievole ed era di gran lunga più alta di Elena, perché quest'ultima era alta a mala pena 1.57 m, mentre Adele all'incirca 1.78 m; infatti per questo motivo Adele aveva soprannominato Elena "Mercy" a causa della sua bassa statura: "Mercy" perché "Marciapiede" le sembrava troppo lungo e brutto. Invece Elena chiamava Adele "Tom", derivante dal fatto che la ragazza si sapeva orientare alla perfezione ovunque si trovava, praticamente come un tom-tom (=navigatore satellitare). Le due ragazze abitavano molto vicino tra loro, e quindi facevano sempre insieme il tragitto casa-scuola. Alle 13.00 terminavano le lezioni ed insieme tornavano a casa percorrendo sempre la stessa strada: passavano davanti al magnifico e antico duomo, poi davanti al supermercato, e per ultimo davanti ad un negozio di stumenti musicali; puntualmente Elena si fermava davanti alla vetrina per osservare i bellissimi strumenti che erano esposti. Elena era entrata molte volte per comprare dei plettri per le sue chitarre. Il proprietario del negozio, Sergio, era un omone dall'aspetto allegro e simpatico ed ogni volta che vedeva Elena entrare, diceva:
S: "Ehilà Elena! Tutto bene? Scommetto che ti servono dei plettri!"
E: "Eh già! Ormai sono la compratrice numero 1 di plettri! Ahahahah"
E poi, dopo averne comprato qualcuno, usciva da quel negozio che lei considerava come un paradiso della musica, poiché conteneva ogni tipo di stumento.
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Immagina
RomanceAd Elena è sempre piaciuta l'immaginazione. La considera l'arma anti-noia più potente che esista; ma a volte ciò che si immagina può avverarsi... in aspetti sia positivi che negativi.