Capitolo 15

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Erano le 03.00 del mattino ed Elena era sveglia, e non percepiva più il sonno.
Ogni tanto le capitava di svegliarsi nel cuore della notte e poi di rimanere sveglia anche un'oretta. Ma non ne aveva mai capito il motivo; forse non ce n'era nemmeno uno, ma la ragazza diceva sempre che a tutto c'è una spiegazione possibile.
Forse si sarà svegliata a causa di un rumore esterno, o a causa di un vicino che si alzava per prendere un bicchiere d'acqua, o forse perché era innamorata.
Quest'ultima ipotesi l'aveva fatta rabbrividire.
Dopo circa un'altra mezz'oretta passata a rigirarsi nel letto senza pensare a niente, era riuscita a riaddormentarsi.
...
Erano le 07.00 e la sveglia aveva suonato per circa 3 minuti prima che Elena si svegliasse. Si sentiva stanca, ma non eccessivamente troppo.
Era pronta per affrontare un'altra giornata di studio.
Come sempre si era fatta una doccia, aveva fatto colazione, si era vestita, truccata e pettinata. Dopodiché era partita con la musica a palla nelle orecchie verso il solito punto di ritrovo.
Adele stava arrivando dall'altra strada, perpendicolare a quella dell'amica.
Elena non sapeva che stava per ricevere una brutta notizia.
A: "ciao bella!"
E: "ciao bestia!"
Attimo di silenzio imbarazzante.
E: "era solo per continuare il titolo della fiaba, lo sai che ti voglio un mondo di bene Toooom!"
E le era corsa incontro per abbracciarla.
A: "ogni tanto te ne esci con certe frasi che mi fai dubitare della tua sanità mentale. Comunque ti voglio bene anche io, pazzoide che non sei altro"
Ed aveva ricambiato l'affettuoso abbraccio, per poi incamminarsi verso la scuola. Adelenon sapeva se dare la brutta notizia ad Elena in quel momento o appena sarebbero uscite da scuola. Ma voleva togliersi questo peso, così aveva preso coraggio ed aveva detto:
A: "Mercy, ti devo dare una brutta notizia"
E: "cosa è successo?"
A: "hai presente che i miei nonni abitano al sud? Ecco, mio nonno non sta tanto bene e dobbiamo trasferirci giù tutti fino a quando non starà meglio. Gli vogliamo stare il più vicino possibile".
E: "m-ma io che cosa faccio qua da sola fino a quando non torni? Con chi potrò essere me stessa sempre e ovunque? Speriamo che tuo nonno si riprenda presto, in modo tale che tu e la tua famiglia non soffriate e poi tornate qui"
A: "lo spero anche io Mercy, mi dispiace tanto, volevo già dirtelo ieri sera ma ho preferito dirtelo di persona"
E: "hai fatto bene, davvero"
A: "già, così magari non stavi in pensiero con me durante la notte"
E: "ahah tanto ho già tanti pensieri, uno in più non fa male a nessuno"
A: "cioè? Cosa vuoi dire?"
Ed Elena, dopo averci pensato per una manciata di secondi, aveva deciso di raccontare all'amica quello che era successo la sera prima sia al negozio che durante il tragitto per tornare a casa.
A: "beh ma è favoloso! No Mercy?"
E: "mh si dai, perché no"
A: "so a cosa stai pensando. Stai ancora pensando a quello che ti dicono i nostri compagni. Ti odio quando fai così, perché non meriti di soffrire a causa di alcuni deficienti. Se loro ti dicono che sei inutile, immatura e che nessuno ti considererà mai perché sei "inesperta", lasciagli dire quello che gli pare, perché tu vali un miliardo di volte più di loro che si permettono di dirti queste cose!!"
Appena aveva finito di parlare, Adele si era messa a piangere.
E: "sei l'amica che tutti vorrebbero Tom, persone come te ce ne sono davvero poche, ti voglio un mondo di bene e mi mancherai un sacco mentre sarai al sud, ma non ti preoccupare, ti chiamerò tutte le sere, faremo videochiamate mentre suono e canto, ti racconterò tutto quello che succede, e se vorrai ti terrò aggiornata sulla questione Filippo ahahha"
A: "eccerto che lo voglio, figurati che mi vedo già come testimone di nozze ahah"
E: "oddio ahah calma calma ragazza"
A: "dai, sai che scherzo; però sarei davvero felice se tra voi due nascesse qualcosa, sarebbe una bella rivincita per te nei confronti di quegli stupidi"
E: "non ti preoccupare, diamo tempo al tempo e con calma si vedrà"
A: "cos?"
E: "bo, ho detto la prima cosa che mi sembrava saggia che mi passava per la testa ahahah possiamo dire tentativo fallito con successo ahah"
E mentre ridacchiavano, erano arrivate a scuola, pronte ad affrontare una nuova giornata insieme.

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