Era una nebbiosa mattinata di aprile, e l'ultima cosa che Elena desiderava fare quel giorno era alzarsi dal letto e andare a scuola. Infatti con la sua solita lentezza si era alzata, fatta una doccia, mangiato una brioche, e così per caso aveva guardato l'orario che il suo cellulare indicava. Erano già le 7.45 e dopo un quarto d'ora doveva essere in classe! Che lezione aveva alla prima ora? Diritto? O francese? Non si ricordava mai l'orario scolastico, e le interessava saperlo perché se avesse avuto francese si sarebbe dovuta mettere a correre perché sennò la profe l'avrebbe sgridata per l'ennesima volta. Così aveva preso il diario ed aveva controllato che lezione avrebbe avuto alla prima ora. Sfortuna volle che aveva proprio francese. Inutile dire che si era fiondata in camera sua, aveva lanciato il pigiama sul suo letto ancora da rifare, si era messa i primi vestiti che aveva trovato, si era pettinata e senza truccarsi si era fiondata giù per le scale con lo zaino in spalla. Il cellulare!! Lo aveva lasciato sul tavolo... <che stordita che sono!> aveva pensato mentre risaliva le scale di corsa, ma sua mamma si era accorta del cellulare e glielo stava già portando.
E: "Grazie mamma! You are my savior!"
E mentre sua mamma rientrava in casa pensando di avere una figlia non del tutto normale, Elena era già in strada che correva verso il solito punto di ritrovo stabilito con Adele, ovvero accanto al negozio di strumenti musicali. Lei era già lì che la stava aspettando da ormai 10 minuti, e quando aveva finalmente visto Elena che le correva incontro aveva urlato:
A: "Ma non riesci proprio tu ad essere in orario almeno per una volta? Va bene che la scuola non ti piace, ma ti farai sospendere a furia di arrivare in ritardo! Ti ho anche mandato ben 7 messaggi ma noto che non li hai proprio considerati"
E si erano messe a correre tutte e due verso la scuola, che distava all'incirca 600 metri dal punto in cui si trovavano. Erano le 7.58 e finalmente erano giunte a destinazione; erano in classe e la profe di francese sarebbe arrivata di lì a pochissimi minuti. Le due ragazze si erano battute il cinque per essere miracolosamente riuscite ad arrivare in orario. Le lezioni erano proseguite nel più normale dei modi, e durante l'intervallo Elena aveva detto ad Adele che dopo scuola si sarebbe dovuta fermare nel negozio degli strumenti per vedere i prezzi delle chitarre elettriche, perché la sua si stava rompendo.
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Immagina
RomanceAd Elena è sempre piaciuta l'immaginazione. La considera l'arma anti-noia più potente che esista; ma a volte ciò che si immagina può avverarsi... in aspetti sia positivi che negativi.