Capitolo 7

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Era stata una notte tranquilla e senza sogni quella di Elena, che quella mattina si era addirittura svegliata senza l'aiuto della sveglia installata sul suo cellulare.
Erano le 7.00, e invece di starsene a letto a sonnecchiare ancora per 15 minuti, per una volta aveva preferito alzarsi e prepararsi con calma. Si era fatta una doccia, si era messa una gonna nera con una camicetta bianca, aveva fatto colazione, si era addirittura truccata un po', ed alle 7.35 era già nel suo cortile pronta per andare verso il solito punto di incontro. Era raro per Elena essere in orario, anzi, in anticipo. Infatti quando Adele era arrivata si era stupita di aver già trovato la sua amica pronta ad aspettarla.
A: "sono in ritardo?"
E: "no, perché?"
A: "perché tu sei già qui ahah"
E: "ahah per una volta volevo essere puntuale, capita anche a me di essere una persona normale ahahahaahha"
A: "ma dai ahah non dire così che poi non smetto più di ridere Mercy"
E si erano incamminate verso la scuola.
E: "di solito prima di dormire mi faccio una doccia e metto su una sedia in camera mia i panni che ho usato durante il giorno. E ieri sera ho notato che ieri non ero truccata e avevo addosso dei vestiti a caso. La sensazione che ho provato? Volevo semplicemente sotterrarmi"
A: "che problema c'è, sei sempre comunque una bellissima ragazza"
Elena, come in automatico, si era immediatamente fermata ed aveva fissato la sua amica per qualche secondo senza dire una parola.
E: "Tom, seriamente pensi davvero quello che mi hai appena detto?"
A: "sì certo, perché no. Non è la prima volta che te lo dico, solo che tu ti ostini a pensare di essere brutta e insignificante quando in realtà non lo sei affatto".
Elena era scoppiata a piangere e poi aveva abbracciato forte "a orsetto" la sua amica. "A orsetto" poiché Elena era bassa mentre Adele era alta, e per abbracciarla Elena doveva per forza aggrapparsi come un orsetto.
A: "eddai Elena, ti serve un fazzoletto?"
E: "no grazie sto benissimo"
Erano ormai giunte a destinazione, quindi dopo aver chiacchierato ancora per un po' erano salite nella loro classe, e dopo 5 ore di lezioni a dir poco noiose erano di nuovo finalmente dirette verso casa. Ovviamente erano dovute passare davanti al negozio degli strumenti ma appena arrivate davanti a esso si erano fermate, avevano dato una veloce occhiata al suo interno dalla vetrina e Elena aveva detto:
E: "oddio c'è il ragazzo Tom cosa gli dico? Sono già in ansia adesso, se entro rischio di parlare tipo "ehm si cioè non lo so come scusa?" e faccio una figura di m****".
A: "ma va ma figurati, vedrai che andrà tutto alla grande".
E: "sicura? Ti immagini se si stufa o se pensa male di me?"
A: "e perché dovrebbe? Non hai nulla che non va; su dai, entriamo".

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