CAPITOLO DICIASSETTE

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28.05.2018
«pensavo di prendere la macchina, comunque...»
«sisi a me va benissimo» rispose la ragazza di fianco a me

Saliamo in macchina e ci incamminiamo verso il fast food.
Silenzio immenso finché lei non ruppe il ghiaccio.

«Sai Cart, mi ricordo che all'inizio B non voleva assolutamente entrare nella squadra delle cheerleader, per due motivi: il primo era la paura di essere considerata una ragazza sgallettata stupida e soprattutto facile, il secondo era il suo obbiettivo, cioè entrare nella squadra di basket, ma non c'era la possibilità per l'assenza di una squadra femminile.
Aveva paura del giudizio delle persone ma soprattutto del tuo. Ha sempre temuto che tu non l' avresti mai calcolata e con l'entrare nelle cheerleader aveva paura del tuo giudizio. Ma alla fine sei stato proprio tu ad incoraggiarla ad entrare e... si mi ricordo la tua battutina " non vedo l'ora di vederti con quella gonnellina striminzita B"
- iniziai a ridere tra me e me e lei fece lo stesso-
con qulla frase l'hai fatta fantasticare per tre mesi forse. Ha una cotta per te da troppo tempo, forse dalle elementari, una cotta che condivideva con me. Lei non ha mai ottenuto ciò che voleva in passato, al mio contrario, ho preferito dimenticarti. sappiamo tutti che Cam e Brook hanno una storia difficile, ma si sono sempre rialzati ed è quello che farà lei ora.»
« ma tu sai che la mia migliore amica è fantastica?» le dico con un tono tenero
E lei mi sorrise beffarda e mi disse
«lo so tesoroo»

Nel frattempo eravamo scesi dalla mia smart nera, eravamo dentro il "ristorante" e avevamo già ordinato da mangiare. Ci mancava solo tornare  in ospedale dagli altri, mi chiedo cosa stanno facendo quei due con Brook in coma nella stanza. Bleah che schifo.

Dopo pico arrivammo in ospedale dagli altri e iniziammo a mangiare.

IMMENSAMENTEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora