Capitolo XV

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Fuori pioveva. Anna, dopo aver visto il calendario, cercò nella tasca dei pantaloni il cellulare, ma non lo trovò.
-L'avrò lasciato da qualche parte, meglio scendere in cucina- pensò. Si sentiva estremamente irrequieta, ma non ci prestava alcuna attenzione. Nella testa la tormentava un altro pensiero: dov'è Augusto? È mai esistito?
Aprì la porta della camera e si diresse verso le scale. Non si sentiva bene, aveva un lieve sentore di nausea. Ad un tratto fu colpita da un forte mal di testa, e fu costretta ad aggrapparsi al corrimano.
Quando il dolore diminuì, trovò la forza di scendere un gradino, ed ecco che fu colta da un fortissimo profumo di rose e fiori di sambuco. L'odore era così inebriante che la donna si accasciò sulle scale, come stordita.

Il rumore della pioggia si fece più insistente. L'ombra proseguiva per stanze e corridoi, ma era ancora al piano terra quando lo raggiunse un profumo di fiori. Nei suoi pensieri esso si tradusse come una premonizione di un'immediata sciagura. Scacciò quell'idea e continuò a camminare, con l'accetta stretta tra le mani.

Anna si riprese, concluse la rampa di scale e arrivò al secondo piano. Lì l'odore di fiori era svanito. La pioggia tamburellava contro i vetri delle finestre.
Improvvisamente ad Anna venne un'idea: infatti poco distante dalle scale c'era l'ufficio d'Augusto. Perché non controllare?
Arrivò a passi pesanti davanti alla porta e, con grande ansia, la aprì lentamente.

L'uomo sentì una porta cigolare, -Forse si è alzata- pensò. Fece quindi una deviazione, passando per un altro corridoio.

L'ufficio, avvolto dalla penombra, era completamente vuoto. Anna vi si addentrò, col cuore che batteva a mille.
Era spoglio, non c'era nulla che riguardasse suo marito.
Ad un tratto notò un piccolo scrigno al centro della stanza. Era dorato e rosso, con uno stemma antico in mezzo. Anna lo aprì e dentro vi trovò un foglio, che riportava la seguente scritta:

Futuro o passato?

Anna fu nuovamente assalita dall'odore inebriante di rose, la colse un forte mal di testa e i pensieri le scorrevano nella mente rapidi e confusi: 2011, 1981, un marito, un cadavere, una casa, la Casa...
Ormai ne era certa: aveva scelto il passato.
E il passato, si sa, non può essere cambiato.

L'amico del fuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora