I: elvis & ace bandages

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La leggera musica riecheggia per tutto il bagno, il vapore si espandeva nel resto della stanza.
La musica proveniente dalla piccola radio sullo scaffale, la voce di Elvis Presley che rimbalzava sui muri.
Era presente anche un ronzio, la sconosciuta voce che provava duramente di combaciare con quella del re dei brani.

Abbastanza presto, la doccia finì, solo la musica circondava l'adolescente che era uscito dalla doccia. L'asciugamano avvolto attorno al corpo del moro.
Una mano pallida spense la musica, non lasciando Elvis finire di cantare.
La tovaglia si trovava all'insù, mentre toglieva il vapore dallo specchio.
E davanti al riflesso si trovava faccia a faccia con Edwin Kaspbrak.
Lei sospirò tristemente, un cipiglio posto sulla sua faccia lentigginosa.
Tolse i capelli corti dalla faccia, lacrime ancora presenti sui suoi zigomi.
Ma sorrise leggermente alla vista dei suoi nuovi capelli, i capelli che aveva appena tagliato nella doccia.
Ci passò le mani in mezzo e coprì la sua bocca.
Dopo che si era asciugata, aprì l'armadio delle medicine, prendendo un rotolo di bende dell'asso.
Insipirò, prendendo tutta l'aria incanalabile, prima di espirare, iniziò a srotolarle, dopo di che, iniziò lentamente ad arrotolarle attorno ai seni, finché non le comprimeva totalmente, nemmeno una protuberanza in vista.
Respirò lentamente, sentendo tutto più stretto, ma era abituata, quindi non la infastidiva più come prima.
Si mise una maglia, e dei pantaloncini poco dopo.
Aveva fatto si che si fosse rasata le gambe in doccia, così che sua madre non l'avrebbe infastidita.
Quando guardò intensamente nello specchio, vide chi voleva essere. Lei non era una ragazza, eppure il suo corpo la definiva tale. Desiderava di essere un ragazzo, ma il suo corpo dimostrava tutt'altro.

Lei odiava il suo nome. i pronomi. il suo corpo. I suoi capelli. La sua vita. Odiava come quando aveva detto a sua madre di ciò, la schiaffeggiò in faccia e la mandò nella sua camera senza cena.
Lacrime riempirono i suoi occhi, e le pulì via, volendo già andare a scuola.
Perché scuola era dove c'erano gli amici. E loro non sapevano della sua identità segreta.
Perché lei era eddie Kaspbrak per loro, un ragazzo femminile, ma comunque un ragazzo.
Ed era riferito come lui, non lei. E nessuno sapeva dei suoi seni e dei suoi capelli ricci.
Solo eddie lo sapeva, ma era okay.

Perché lui era accettato.

Bralette (reddie) traduzione italiana Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora