Ci stiamo preparando per la scuola e per casa girano tutti senza maglia mostrando quegli addominali che- meglio se sto zitta.
Indosso un jeans nero ed una maglia semplice rossa.
Facciamo colazione e dico "Allora chicos siete pronti?"
"Si" dicono senza voglia.
Andiamo con le moto a scuola ed una volta arrivati abbiamo già attirato l attenzione di tutti. Le ragazzi guardano i ragazzi sbavando, galline. Quando tolgo io il casco alcuni ragazzi si raddrizzano. Scendiamo e andiamo in direzione per parlare con il preside. Ci assegna gli orari che sono tutti uguali per fortuna. La nostra classe è la 5A.
Sento l orecchio un po' più sensibile
"Mhh si è proprio bella" ma chi è. Mi guardo intorno e sono dei ragazzi molto lontani da me.
"Ho scoperto il mio nuovo potere"
"Quale?"
"L udito amplificato" sorridono.
Camminiamo alla ricerca della nostra classe. Sento dei passi dietro di noi ma non ci do peso. Suona la campanella e ancora non abbiamo trovato l aula, questa scuola è enorme. La avvisto
"Eccola" ha la porta chiusa così bussiamo.
"Siete in ritardo"
"Non trovavano la classe" risponde freddo George.
"Giustificati solo il primo giorno, sedetevi" già lo odio. Ci mettiamo nella fila destra lontani dalla finestra agli ultimi banchi. Dei ragazzi ci guardano un po' con sfida e con un filo di divertimento. Mi sale l istinto omicida così...
"Interroghiamo un po' quelli nuovi, vediamo quanto ne sanno" matematica mi piace, strano ma vero.
Andiamo alla lavagna due alla volta, iniziamo con me e Geroge.
Mio fratello prende un gessetto in mano ma dato che ha applicato molta forza si polverizza, per fortuna non l ha visto nessuno. Ne prende un altro e facciamo le espressioni che il prof ci ha assegnato.
"Bene, pensavo peggio" lo guardiamo strano e ritorniamo a posto.
Passano due ore fino ad arrivare ricreazione.
Quei tipi che ci fissavano rimangono anche loro in classe.
"Cami vieni qui?" dice Riki indicandomi le sue gambe. Mi siedo con la faccia rivolta verso di lui e sorride. Gioco con le sue mani e si mordicchia un po' le labbra mentre mi guarda. Stavo per avvicinarmi ma George tossisce.
"Mi dai il permesso di ucciderlo?"
"Ah per me"
"Che bella sorella che ho" rido mandandogli un bacio. Mi concentro di nuovo su Riki, gli prendo il viso tra le mani unendo le nostre labbra.
"Vado a farmi un giro, venite?" dice vero Cole e Caleb i quali annuiscono.
Riki ha le mani sul mio sedere ma non gli dico niente, ormai è abitudine. Io invece sistemo i suoi capelli.
"Riki dovresti metterci un po' più di lacca"
"Certo che no, vanno bene così" glieli scompiglio e mi stringe forte il sedere.
"Riccardo" dico dandogli uno schiaffo leggero. Noto un filo di divertimento nello sguardo di quei ragazzi.
Caccio il mio telefono e gli scatto una foto.
"Ma che palle vieni sempre bene" Sorride baciandomi a stampo.
"Voglio ritornare in Italia" dico malinconica.
Mi prende il mento poggianda la fronte contro la mia.
"Anche io voglio ma se tuo padre ha detto di stare qui per un po' dobbiamo farlo" sussurra. Lo guardo negli occhi e mi tira il labbro in modo da farmi ridere. Mi giro dalla altro lato in modo da potermi abbracciare da dietro.
"Cami"
"Si?"
"Non credo sia una bella posizione questa" scoppio a ridere.
I ragazzi intanto sono andati via quindi siamo soli.
"Facciamo una foto?" chiede ed accetto sorridente. Vado nelle instagram stories e facciamo una foto in cui sorridiamo e la posto. Poi facciamo un boomerang in cui ci baciamo e metto anche quello.
Suona la campanella e noi siamo ancora in quella posizione.
"Pensavo di trovarvi nudi" dice George.
Lo guardiamo male, cominciano ad entrare tutti gli alunni.
Finiscono le ore e usciamo per andare via. Stavamo per avvicinarci alle moto ma qualcuno ci ferma, sono un gruppo di ragazzi.
"Ehi voi" li guardiamo da testa a piedi.
"Cosa volete?" la scuola è vuota,ci siamo solo noi, loro ed i professori che si avvicinano.
"Ragazzi cosa sta succedendo?"
"Noi stavamo per andare via" rispondo.
"Provocate sempre disastri, la smettete con le risse?" dice un prof.
"Non è una rissa, vorremo sfidarli e vedere se sono forti anche internamente oppure è tutto fumo e niente arrosto" i ragazzi si stanno scaldando.
"Vi farete male, molto male" dice George.
"Facciamo così, dato che non voglio uccidervi mostrerò la mia forza su un muro" dice George, lui come potere ha la super forza.
"Un muro? Sarai tu poi a farti male" fa una risatina mentre si avvicina al muro.
"Ved-" il tipo stava per parlare ma da un pugno facendo un buco, non gli esce neanche il sangue dalle nocche, wow.
Sono scioccati, compresi i professori.
"Andiamo?" dice e dopo averli guardati cene andiamo.
Io e Riki andiamo a casa mentre gli altri hanno detto di volerci lasciare soli.
Appena entriamo in casa mangiamo.
Ci stendiamo sul divano con le coperte addosso. Tra le sue braccia mi sento bene, completamente me stessa.
Giro il volto verso di lui per guardarlo e sfioro le sue labbra dato che ha avuto la mia stessa idea.
"Ti amo" sussurra. È il suono più bello che abbia mai sentito in tutta la mia vita.
"Anche io ti amo" rispondo per poi baciarlo. Si apre la porta mostrando i 4 ragazzi.
"Ops" mi stacco lentamente dalle sue labbra stringendolo a me.
"Piccolina" dice abbracciandomi.
"Tutto bene?" chiede George un po' preoccupato.
"Sisi, tranquillo" risponde Riki baciandomi la fronte. Ci sdraiamo e rimetto la testa sul suo petto. I ragazzi fanno un po' quello che gli pare.
"Riki"
"Dimmi piccolina"
"Voglio vedere il tuo sorriso" sussurro. Mi fa un sorriso a 32 denti, mi fa morire. Unisce le nostre labbra creando un meraviglioso bacio. Ci stacchiamo senza fiato e dopo gli accarezzo il viso.
"Ragazzi vi va di fare un giro?" chiede Cole. Accettiamo e salgo in stanza per cambiarmi, accompagnata da Riki.
"Amore cosa metti?" 'amore ' quella parola rimbomba nella mia testa e nel mio cuore.
"Questi" tiro fuori dei pantaloncini corti ed un top che mostra la mia tartaruga ancora in formazione.
Posa le mani sui miei fianchi stringendoli e poi mi bacia.
"Ti aiuto io a vestirti" dice sbottonando i miei jeans che fa cadere. Metto i vestiti scelti e usciamo. Quando raggiungiamo il parco vedo i ragazzi che ci hanno sfidato a scuola più i nostri ex vicini di hotel a parlare tranquillo, melo sentivo che erano amici. Gli passiamo affianco e sento i loro occhi addosso.
Io tengo le cuffiette alle orecchie mentre passeggiamo. I ragazzi si girano indietro quindi mi tolgo una cuffietta per capire cosa sta succedendo. Stanno parlando con dei ragazzi.
"Oh si, la tua fidanzatina non si tocca" dice verso Riki. Si stava avvicinando ma gli prendo la mano.
Camminiamo più lontani da loro per poi sederci su un muretto.
Parliamo un po' finché un altro gruppo non si siede poco distante da noi. Vedo Riccardo guardarmi, mi giro per poi baciarlo. Sorride stringendomi la mano.
Vedo Caleb un po' assente così mi metto avanti a lui, prendo la testa tra le mani scuotendola.
"Cos hai Calebuccio?" fa spallucce guardando il pavimento. Lo abbraccio e mi stringe a sé. Ci stacchiamo e mi sorride.
"Ritorniamo a casa suu" dico.
"Io George Caleb e Cole dobbiamo fare una cosa" dice Riki.
"Io non mi sento bene quindi ritorno a casa" risponde Caleb.
"Va bene, ci vediamo più tardi"
Io e Caleb ritorniamo a casa e nonappena entriamo ci buttiamo sul divano per poi ridere.
Lo avvicino più verso di me "Puoi cadere" sorride aggiustandosi. Appoggio la testa sul suo petto e lui mi accarezza i capelli.
Quando arrivano i ragazzi ci alziamo e ceniamo.
Organizziamo al meglio la nostra nottata che passa svelta.
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|| Un amore soprannaturale. ||
Vampire"Io non dovrei essere qui" "Ma io voglio che tu sia qui"