Capitolo 20

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Mi vesto indossando la felpa nera con il pantalone.
Non so perché ma ho l umore un po' a terra. Sento come se fosse successo o dovesse succedere qualcosa.... Lavo i denti e sciolgo i capelli altrimenti mi viene mal di testa. Cammino con le cuffie alle orecchie e tengo lo sguardo perso nel vuoto. Passeggio un po' per i corridoi e sbatto contro qualcuno. Alzo lo sguardo ed è un professore, che figura...
"Scusi" dico a voce bassa. Continuo a camminare ma vedo avanti a me mio padre,ho anche le allucinazioni ora.
Ritorno indietro e quando sto di nuovo avanti ai professori sento un
"Tesoro" mi giro dietro, è proprio lui.
"Cosa fai qui?"
"Volevo parlarti..." ecco cos era quella sensazione.
"Oh, dimmi" mi prende la mano ed entriamo in una stanza.
"Sono venuto qui perché non potevo dirtelo per telefono"
"Sto morendo d ansia, vai al punto"
"Tua madre è viva" sgrano gli occhi
"Cosa stai dic-"
"Hanno finto un incidente solo per allontanarsi da noi, ha detto che si sentiva in trappola. Volevo solo che lo sapessi, ora sta a te decidere." mi da un bacio sulla guancia e va via.
Come...cosa...in trappola? Non ci sto capendo niente. So solo che non la perdonerò mai per aver abbandonato me e George.
Esco da quella stanza ed i professori mi guardano un po' preoccupati.
"Miranda tutto bene?"
"S-si, tutto bene" fingo un sorriso e torno in casa. Mi metto sul letto e chiudo gli occhi. Sono sicura che se non fossi un vampiro ora starei piangendo.
"Piccoletta cos hai?" chiede 'Pietro' sedendosi vicino a me.
Appoggio la testa sul suo metto e a voce bassa gli dico tutto.
"Amore ci sarò sempre io per te" lo stringo con il cuore a pezzi.
Devo cantare quindi vado in sala prove per sfogarmi un po'. Quando finisco una canzone appoggio la testa sul microfono e sospiro.
"Ti viene bene questa" dice il professore Marco entrando. Mi sforzo di sorridere "Grazie" appoggia le mano sul mio braccio "Canta una canzone e tira fuori tutto ciò che hai dentro." mi incita e faccio come dice.
Canto titanium, mi fa forza.
"Come ti senti ora?"
"Bene"
"Miranda non tenerti tutto dentro"
"Non ci riesco. Se tengo tutto dentro sbaglio ma se tiro fuori troppo  fa male" dico guardando il pavimento. Mi abbraccia "Non fa male, ti sentirai diversa. Vuoi parlarne con me?" dice accarezzando il mio volto.
"Non è nulla di importante" ci sediamo e gioco con le mie mani.
"Quando ero piccola mia madre morì e mio padre ci lasciò. Io e mio fratello da maggiorenni abbiamo preso una casa in cui stavamo entrambi, poi mio padre torna, è l uomo che ha visto prima, così ci chiede perdono e vuole per forza che stiamo da lui. Poco fa mi ha detto che mia madre non è morta in un incidente, semplicemente si sentiva in trappola e ci ha lasciati. Ecco qui"
"Adesso che lo hai detto a me come ti senti?"
"Sempre uguale" mi riabbraccia.
"Sai che gli altri tuoi professori e la produzione hanno ascoltato tutto no?" guardo la telecamera ma poco mi importa.
"Dovresti piangere, so che fa bene"
"Non posso"
"In che senso?"
"C è non riesco a piangere, alla fine è banale." mi accarezza di nuovo il viso e da un altro abbraccio.
"Grazie"
"Puoi sempre contare su di me e i miei colleghi" sorrido e ritorno nella casa.
Pranziamo e nel pomeriggio ci sarebbe la giornata al cinema, io non ne ho proprio voglia.
"Amo dovremmo uscire"
"Non vengo"
"Beh allora neanche io"
"Vai, non sprecare questa occasione per me"
Si stende sul divano affianco a me e toglie la maglia, sa che mi piace sentire il suo calore. Appoggio la testa sul suo petto nudo e chiudo gli occhi. Intanto siamo solo noi. Mi da un bacio e proprio in quel momento entrano tutti i professori.
"Pietro metti la maglia." mugugna e senza voglia si alza. Ha degli addominali che sbavo solo a pensarci.
Distolgo lo sguardo da lui concentrandomi sui prof.
"Come mai non siete andati con gli altri?"
"Non ci andava di camminare"
"E cosa vi va di fare?" 'Pietro' si siede sul divano insieme a noi.
"Io...uscire fuori e fumare" prende una sigaretta dalla tasca
"Beh non puoi" il professore gliela prende da mano e sospira. Mi fa sedere sulle sue gambe abbracciandomi da dietro.
Arriva una notifica sul telefono, è un messaggio da un numero sconosciuto.
'Ci sono' eh? Lo ignoro e poso il telefono sul divano. Mene arrivano altri sempre con la stessa frase.
"Ti conviene rispondere altrimenti insistono" dice il professore con un sorriso che ricambio. Lo spengo, così faccio prima.
Sento dei baci dietro la schiena così gli accarezzo la gamba mentre parlo con i professori.
"Allora vi lasciamo, state attenti"
"A cosa? Siamo chiusi qui dentro, non c è pericolo" rispondo
"Mi riferisco agli ormoni di Pietro" mi mordo il labbro per non ridere e vanno via.
Decidiamo di andare a provare così ci facciamo dare la lista di canzoni per mercoledì.
Quando finiamo mi butto sul letto, sono le 8 e ancora non tornano.
Ceniamo da soli e tra risate e baci ritornano tutti.
"Sta sera facciamo la stessa cosa di ieri" sussurra nel mio orecchio.
"Mhh sono eccitata al solo pensiero" sorride, ci chiudiamo in stanza e quando siamo sicuri che dormiamo tutti rimaniamo sotto le coperte.
"Che ne dici di toglierlo?" sussurra riferendosi al reggiseno che sbottona.
Do un bacio sul suo petto e scendo giù fino al bordo dei suoi jeans che gli tolgo.
"Piccoletta mi stai facendo impazzire" ansima. Quando siamo entrambi nudi mi penetra.
Si muove velocemente, mentre mi bacia il collo faccio qualche graffio dietro la sua schiena.
"Camilla" geme il mio nome.
Veniamo entrambi, quando é ancora dentro di me ci sediamo, lui si appoggia allo schienale del letto. Palpa il mio sedere
"Giordan" lo richiamo
"Si?"
"Mi dai un bacio?"
"Anche due" mi tiene i fianchi mentre ci baciamo.
"Sei bella bella bella" sorrido
"Anche tu sei bello bello bello" ridiamo per poi unire le nostre labbra.
Indosso una felpa di 'Pietro' per stare comoda che mi arriva sopra il ginocchio ed insieme a lui andiamo nella cucina comunale.
Prendo un bicchiere d acqua dal frigo e lo bevo tutto d un fiato.
Sento delle mani sui fianchi, mi giro ed è 'Pietro'.
"Sei sexy anche mentre bevi dell acqua" rido per poi baciarlo.
Chiede l accesso alla lingua che concedo. Scende fino al mio collo ed io tengo gli occhi chiusi.
Squilla il telefono, è Jon
"Ragazzi come sta andando?"
"Bene,per adesso abbiamo vinto sempre noi"
"Ottimo lavoro, continuate così. All ultima puntata ci sarò anche io" dice per poi staccare. Ritorniamo in camera e passiamo la notte tranquilli.
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