Christian comincia a muoversi, cade dal letto e porta me con sé.
"Ahia" mugugna
"Ma sai dormire?"
"No se ci sei tu nel letto" rido e ci alziamo
Mi guarda da capo a piedi e poi mi passa una sua maglia.
"Tra due ore abbiamo il volo quindi muoviti" dico per poi baciargli la guancia. Indosso un jeans ed una camicetta.
Preparo l unico zaino che avevo portato dal Canada.
Vado nella camera di Logan ed è senza maglia
"Al mio paese si bussa" mi butto sul suo letto a pancia in su" mi guarda e dopo aver indossato la maglia si avvicina.
"Tutto bene?" mi chiede ed annuisco. Lo abbraccio e lui mi accarezza dietro la schiena.
"Quando abbiamo il viaggio?"
"Tra due ore" gli stampo un bacio sulla guancia e vado via.
Passate le due ore scendiamo le scale tutti e tre insieme. Troviamo mio 'padre' sul divano ed affianco George. Ci guardano e si alzano "Dov è tuo padre?" chiedo a Logan.
"Dovrebbe essere in camera sua" busso alla porta e quando sento un 'avanti' entro.
"Amore"
"Sto andando via, volevo salutarti" mi fiondo tra le sue braccia e poi usciamo. Saluta suo figlio e Logan poi gli salto addosso.
Si mette a ridere e guarda verso mio padre "Tu quando ritorni?"
"Tra una settimana" gli bacio la guancia e andiamo via. I due non li ho salutati, così imparano.
Arriviamo in Canada alle 5 di pomeriggio. "Christian rimani da me mentre tuo padre ritorna?" annuisce sorridendo. Logan ritorna nella sua casa ed io mi butto sopra al letto.
"Sono stanco"
"E dormi" scuote la testa e rido.
Apro le braccia e si fionda dentro.
"Ho voglia di gelato" dice con voce da bambino.
"Vuoi andare a mangiarlo?"
"Tu lo prendi?"
"No, sono allergica al latte"
"Allora non lo prendo"
"Muoviti" lo prendo a braccetto ed usciamo.
Entriamo in un bar e prende il suo gelato. Lo mangia e ci dirigiamo verso il parco. Lui si siede sulla panchina, io sopra lo schienale. Alzo lo sguardo dal telefono ed un gruppo di ragazzi più tre ragazze mi guardano. Ho un sesto senso, sono dei vampiri.
Li guardo per qualche secondo e mi riconcentro sul telefono. Ho messo una storia in cui dicevo di essere ad Ottawa così chi voleva poteva salutarmi.
Una ragazza mi ha scritto di essere nel bar in cui eravamo prima io e Christian e le ho detto di raggiungermi al parco. Vedo un gruppo numeroso di ragazze che quando mi vedono urlano. Le saluto per poi alzarmi. Vengono verso di me e le abbraccio una ad una per poi fare una foto.
"Ciao amori" sorridono e vanno via. Christian ha un sorriso sul volto.
Stranamente sta apparendo il sole quindi dalla tasca prendo l anello che mio padre mi diede, serve per proteggermi dall acqua e il sole. È molto raro ma lui li aveva dato che è 'l altissimo'. È figo, nero con qualche schizzo rosso. Lo metto al medio e mi squilla il telefono "Pronto?" rispondo girandomi dalla parte di quei ragazzi.
"Devo parlarti" è mio padre
"Non sono in Italia"
"Io sono ad Ottawa"
"Raggiungimi al parco"
"Non posso mostrare il mio volto quindi ti dico che ho un cappello nero in testa" dice e stacca.
"Christian sta arrivando mio padre ma tu non chiamarlo per nome" dico piano e annuisce.
"Camilla" sento dire da una voce seria. Lo guardo, è coperto da un cappello
"Cosa vuoi"
"Dobbiamo parlare"
"Dimmi" mi tira via
"Dato che non mi ascolti più, non mi dai mai retta e non ti importa niente della tua famiglia da oggi non ne farai più parte" sento un vuoto dentro di me ma non lo faccio notare.
"Perché vuoi dirmi che siamo stati una vera famiglia qualche volta? Mi spiace ma il compito di padre non ti viene bene." serra i pugni.
"Di a George che mi ha fatto piacere viverci per 20 anni. Addio" dico e vado via. Vorrei prendere a pugni tutti adesso ma mi contengo.
"Eccomi" mi risiedo vicino a lui.
"Vogliamo andare a casa?" mi chiede ed annuisco. Mi stendo sul letto e si mette al mio fianco
"Cosa ti ha fatto tuo padre per ridurti così?" gli racconto tutto e fa gli occhi infuocati.
"Bastardo. Tranquilla, hai sempre me e mio padre."
"Ti voglio tanto tanto tanto tanto tanto bene" sorride e lo bacio su tutto il viso.
Verso le quattro di notte esco mentre Christian dorme. Ho messo un semplice leggins con un maglione. Accendo una sigaretta e fumo mentre passeggio tranquilla per le strade del Canada. "Cosa ci fa una bambolina come te tutta sola a quest ora della notte?" mi giro, sono ancora quei ragazzi. Una delle due ragazze mi guarda con invidia.
Li guardo e poi continuo a camminare lentamente con loro dietro.
"Perché dobbiamo perdere tempo con questa"
"Sta zitta Katherine" mi fermo di scatto e loro sobbalzano. Mi giro con un piccolo sorriso "Cosa volete?"
"Niente"
"E allora piantata di seguirmi" uno dei ragazzi mi tira dal polso verso di lui cinghiandomi i fianchi
"Dammi un bacio e tene vai" i suoi amici ridono.
"Sono fidanzata" mi guarda con i suoi occhi blu.
"E chissenefrega" mi avvicino baciandogli la guancia.
Cerco di liberarmi ma è troppo forte.
"Guarda che urlo"
"Fallo"
Apro la bocca ma mela tappa avvicinanadomi ancora di più a lui. Guardo per due secondi le sue labbra
"Lasciami andare" dico con voce da bambina.
"Ti ho detto cosa devi fare per poter essere libera.
"Bene allora, possiamo stare così in eterno"
"Io vorrei andarmene in realtà" dice l altra femmina.
"Su dalle sto bacio" dice il suo amico malizioso.
"No" faccio la faccia da orgogliosa.
Fa sfiorare le nostre labbra, mi prende il viso tra le mani creando un bacio a stampo che vorrei approfondire ma per evitare figure di merda mi stacco.
"Adesso mi lasci" scuote la testa e cammina in avanti con le tra le sue braccia.
"Ragazzi possiamo andare dove volete"
"Eh?" dico io. In confronto a lui sono una vigorsole.
Ho capito che io non posso avere relazioni serie. Appena sto con qualcuno compare un problema.
"Io ho fame" dice la mora.
"Io voglio sedermi" risponde l altra mora. Appoggio la testa sul suo petto ed abbassa lo sguardo verso di me mentre mi stringe.
Ci sediamo su un muretto ma io li guardo uno ad uno per poi ridere tutti. Il ragazzo che ho baciato si chiama Stefan, mi siedo tra le sue gambe. Mi squilla il telefono e tiro un urlo quando vedo la faccia di Giordan sul telefono.
"Pronto?"
"Cami la mia agenzia ha detto che io tu, Federica e Giuseppe dobbiamo fare un instore insieme"
"Veramente?" chiedo felice
"Siii"
"Dove?"
"New York" sorrido
"Tu dove sei?"
"Canada"
"Mi hanno appena detto che il tuo manager ha accettato quindi domani saremo in Canada e il pomeriggio partiamo. Oggi è 14 novembre, l instore è il 16 quindi rimarremo li per qualche giorno."
"Va bene. Ciao" stacco e sventolo una mano avanti al viso.
"Chi è quel figo?" chiedono in coro le due. Mi metto vicino a loro e mostro qualche foto sua.
Sono alquanto innamorate "Domani celo presenti?" mi implorano ed annuisco.
"Che rapporti hai con lui?"
"È il mio ex però stiamo in ottimi rapporti"
"Bacia bene?"
"RAGAZZE BASTA"
"E a letto?"
"GIULIA" la rimprovera Stefan
"No, voglio sapere anche io. Com è?" chiede severo Giorgio.
Sorrido maliziosa, alcuni dei ragazzi mi guarda male.
Passiamo la notte insieme e la mattina ritorno a casa.
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|| Un amore soprannaturale. ||
Vampire"Io non dovrei essere qui" "Ma io voglio che tu sia qui"