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Si erano trovati per andare ad una mostra di pittura, poi per tornare in montagna, ed infine era arrivata la prima cena insieme.
Louis sapeva che Liam disapprovasse. O meglio, che fosse preoccupato per lui. Ma stavolta voleva non pensarci. Per cui, trovò alquanto irritante la paternale dell'amico mentre si preparava.
Erano in camera di Louis, e giù in cucina il forno stava cuocendo una teglia di lasagne. Liam era appoggiato ad una colonna, braccia incrociate.
-Gli hai parlato di te? Lo sa?-
-No, e non ho intenzione di affrontare l'argomento, per ora. Dio, ti dà tanto fastidio che io provi ad essere felice?-
-Che cazzo dici, Louis. Non fare il melodrammatico. Sono solo preoccupato per te-
-Ti ringrazio, ma mi metti l'ansia. Lasciami fare-
-Ok, ti lascerò fare. Ma averti visto in quel modo...-
-Lascia stare, Liam. Ho capito. Non succederà. Te lo faccio conoscere proprio stasera. È innocuo, Liam. Non ci può essere persona più innocua di Harry-
-Ok, lo conoscerò stasera. Ma lo terrò d'occhio. Al primo accenno di qualcosa che non va, corro da Stevenson. E sai che non scherzo-

Harry fu sorpreso di vedere Liam, tanto che gettò un'occhiata perplessa a Louis, ma gli strinse subito la mano e fu molto cortese.
-Sono Harry Styles. Ti ho visto in ospedale, sei un medico, vero?-
-Liam Payne. Sono cardiochirurgo, e sono passato a salutare il mio amico Louis. Ora tolgo il disturbo-
-Oh no, non andartene a causa mia. Rimani- lo sorprese Harry.
-Ti ringrazio, ma ho già un impegno- glissò Liam, salutandoli con un cenno del capo.
-Il tuo amico mi incute soggezione- commentò Harry, sedendosi al bancone. Louis ridacchio', stappando due lattine di Coca-cola.
-Non preoccuparti, è solo molto protettivo. È buono come il pane-
-Perché è protettivo?-
-Fai troppe domande. Bevi-
-Ok. Ho portato una torta salata. O meglio, l'ha fatta mia madre...-
Il cambiamento di tono insospettì Louis.
-Problemi?-
-Diciamo che è molto protettiva, come il tuo amico Liam- commentò Harry.
-Oh. Ok. Ha ragione...-
-Oooh, basta- lo zittì Harry, alzandosi in piedi e abbracciandolo per poterlo baciare con irruenza. Louis sentì un gran calore dilagare nel petto, mentre Harry gli irretiva i sensi. Le mani calde del ragazzo gli si infilarono sotto alla camicia, sulla schiena, mentre le sue vagavano sul petto di Harry, sentendo la consistenza muscolosa del suo torace.
Come le altre volte, Harry si staccò per primo.
-Scusami- mormorò, subito smentito da Louis:
-Non scusarti. Non sai quanto mi rassicuri questo tuo atteggiamento-
-Davvero? E perché?-
-Storia lunga. Dai, andiamo a mangiare. Spero ti piaccia la cucina italiana-
-Scherzi? La adoro. Ma sai cucinare?-
-Sei matto, no. C'è una gastronomia qui all'angolo che ha un cuoco italiano- si affrettò a chiarire Louis, facendolo ridere.

Harry finì le lasagne e fece a tempo a fare il bis, mentre Louis masticava con calma ogni boccone, come suo solito. Mentre Harry si sedeva con la seconda porzione, si sorrisero.
-Come fai a digerire mangiando così alla svelta? Non ti rimane sullo stomaco?-
-Guarda che non ho mica quarant'anni- lo prese in giro il giovane.
-Ah, ah, ah. Che spiritoso. Asciugati il latte dalla bocca-
-Come sei permaloso. Scherzavo-
-Anch'io scherzavo. Mangia pure. Fa appetito, vederti mangiare così di gusto-
-Vivi qui da molto?-
-Una decina d'anni, in pratica da quando lavoro in ospedale. Me l'ha trovato Liam, questo posto-
-Vi conoscete da tanto?-
-Ci siamo conosciuti all'università, una vita fa-
-Ti deve volere molto bene. Si capisce-
-Scusa, l'hai visto due minuti...-
-Ma so leggere le persone, te l'ho detto. Comunque, buonissime queste lasagne-
-Mi sono reso conto che tu non mi parli mai di amici. Come mai?-
-Quelli che ho li ho conosciuti come te, all'università. Sono tutti recenti-
-È non ne avevi, prima?- Si incuriosì Louis, spezzando un tozzo di pane per ripulire molto poco educatamente il piatto.
-Prima di Adrien? No, le persone che conoscevo erano tutte suoi conoscenti-
Louis sentì un peso sullo stomaco.
-Sai, mi fa sempre effetto sentirti parlare di lui. Mi sembra sempre un campo minato-
-Hai ragione. Non ne parlo mai con nessuno. Solo con te, mi sembra normale-

Il silenzioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora