capitolo 17

115 2 0
                                    



-Vuol dire che tu non mi hai mai voluto come figlia!?-ormai sono in ballo e voglio sapere tutta la verità.

-No Jenny, all'inizio ti amavo, come un padre ama lafiglia, eri la cosa più bella che potesse succedermi. Ma poi ècambiato tutto, crescendo stavi diventando come la mia ossessione più grande e profonda, stavi diventando uguale a tua nonna e io non riuscivo più a guardarti in faccia, non riuscivo più a volerti bene. Ho provato a lasciar correre, ma più crescevi più la mia voglia di possedere mia madre cresceva, e un giorno ho deciso di soddisfare la mia sete di potere, possedendo l'unica donna che ero ancora in grado di controllare..TU!- mi guarda in modo terrificante-e devo dire che vederti in questo stato, sta provocando in me una voglia irrefrenabile di possederti ancora- inizia ad avvicinarsi a me, ma io inizio ad indietreggiare, non voglio che le sue mani tocchino la mia pelle, farebbe troppo male.

-Non hai scampo bimba mia, io ottengo sempre quello che voglio- mi dice con un ghigno in faccia.

No..non voglio più che quest'uomo mi tocchi! E non lo farò, non lascerò che la paura mi invada di nuovo, non posso sempre contare sull'aiuto degli altri e tanto meno sperare che lui se ne vada, perché questo non accadrà.

-Non avvicinarti, per molti anni ho pensato che non mi amassi perché non ero perfetta, non andavo tanto bene a scuola, non ero la studentessa che tu volevi, non ero la donna che tu volevi..Cercavo sempre di migliorarmi per farmi voler bene almeno un pochino e non posso accettare il fatto che alla fine il problema non ero io-feci un respiro e poi continuai -eri TU! Sei sempre stato tu il problema. Sei un fottuto egoista e non ho più intenzione di lasciarti dominare la situazione, ora sono io la padrona di quello che voglio essere e di quello che sarò e tu non sei più nessuno! Vattene esci da questa casa e soprattutto esci dalla mia vita lurido stronzo!!- Mi sorprendo di me stessa, mi sorprendo di quanta cattiveria ho messo nelle ultime parole pronunciate e lui pare sorpreso quanto me, ma solo per qualche secondo. Adesso sembra più arrabbiato di prima.

-Come ti permetti di parlare a tuo padre in questo modo!Meriti di essere punita!- lo dice quasi sputandomi in faccia le parole. Si avvicina a me e con una forza innaturale mi butta sul divano e si tira via la cintura.

Pensavo di riuscire a spaventarlo, ma ho causato l'effetto opposto adesso lui mi odia di più.

Inizia a far volare la cintura e dopo qualche secondo,che per me è infinito, mi colpisce la coscia.

Istintivamente proteggo il mio ventre per fare in modo che non colpisca il bambino, ma a lui non interessa continua a colpirmi e ogni colpo è sempre più forte. Ormai braccia e gambe stanno assumendo un colore violaceo. Ormai non sento più dolore ho voglia solo di piangere, ma non posso! Ho il compito di proteggere il mio bambino e lo farò anche se dovrò subire altre violenze.

-Beh credo che la lezione tu l'abbia imparata- mi dice vicino al mio orecchio -è ora di darmi quello che voglio!- ride così violentemente che mi sembra quasi di diventare sorda.

-No!- non so cosa mi prenda, ma non ho intenzione di lasciarglielo fare. Lo so che ho appena detto che avrei fatto di tutto per proteggere il mio bambino, ma non voglio che questo stronzo mi violenti!

Con tutta la forza che ho lo spingo per terra e corro alla porta, la apro e senza preoccuparmi di mio padre corro più veloce che posso. Non so dove, ma corro, corro finché non riuscirò a seminarlo.

-Non mi sfuggirai puttana!- mi urla con il fiatone.

Mi giro per guardarlo e in quel momento vado a sbatterecontro qualcuno. Senza guardalo in faccia, mi metto dietro di lui.

-Ti prego aiutami!- sussurro.

Mio padre dopo poco è qui davanti a me, o meglio, èdavanti alla persona che mi sta facendo da scudo.

-Ancora tu?- dice infuriato mio padre.

Dopo quelle parole apro gli occhi e alzo lo sguardo.

-Morgan!- lo guardo sorpresa.


Prov's Morgan

Ormaiè da mesi che non vedo più Jenny e credo anche di essermeladimenticata. In fondo tutte le storie finiscono e non posso farciniente.

Decidodi andare a fare una camminate, in fondo è una bella giornata, nonposso sempre restare chiuso in quella stupida casa, troppo grande peruna persona sola!

Stoguardando il cielo, oggi le nuvole sono così belle che sembranofatte di zucchero filato, quando qualcuno mi viene addosso. Sto perurlargli contro quando sento una voce familiare.

-Tiprego aiutami- mi dice nascondendosi dietro di me.

Misempra di avere un dejavu. Questa situazione l'ho già vissuta mancasolo..

-Ancoratu?- ecco come non detto. Il padre di Jenny è incazzato, non so cosasia successo, ma mi volto verso la ragazza dietro di me e vedo che mista fissando incredula.

-Morgan-mi dice.

Nonso cosa dirle, ma sento che la cosa migliore da fare e proteggerlacome la prima volta che ci siamo incontrati.

-Sentistronzo, non so cosa tu voglia da Jenny, ma devi lasciarla in pace-dico all'uomo davanti a me. Lui non risponde e si avvicina a mepericolosamente. Non voglio lasciarla nelle grinfie di quell'uomo.

-Nonavvicinarti o sarà peggio per te.- cerco di fargli paura, ma nienteda fare. Ormai è così vicino che si ferma.

-Comefai a proteggere una ragazza che ti mente!- ride.

-Tunon sai niente!!- le urla lei – non devi permetterti di dire cosedel genere!- sono sorpreso dalla rabbia con cui lo dice.


Stoper tiragli un pugno in faccia quando, per nostra fortuna, passa lapolizia.

Lachiamo quasi urlando e vedo che il padre di Jenny inizia a correre.

-Seguitequell'uomo!-urlo e la polizia escegue i miei ordini.

Fortuna che non ha più tanto fiato e riescono quasi subito a catturarlo.

Dopo averlo fatto salire in auto si avvicinano a noi.




SPAZIO AUTRICE

Ecco a voi il continuato! Scusate se solo adesso l'ho pubblicato perdonatemi!

Fatemi sapere come vi sembra ;)

Aiutami tu!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora