Four🌷

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revisionato

venerdì

"Fammi vedere, la nostra lezione inizia tra dieci minuti."

"Un secondo, dai!"

"Taehyung."

"Shh"

Taehyung continuò a leggere il menu per quella che Jungkook pensava fosse la milionesima volta, cercando meticolosamente la bevanda che apparentemente doveva essere sufficiente a tenerlo sveglio per due dolorose ore di letteratura, la stessa classe che aveva scelto con l'unico scopo di restare in contatto con il suo amico d'infanzia (che attualmente lo stava rimproverando, bastardo) per altri quattro anni.

Scelse qualcosa di semplice, un semplice cappuccino, e Jungkook sembrò sul punto di scoppiare.

"Okay, ascoltami"

Il biondo annuì con la testa, prendendo attentamente la tazza di caffè fumante dal bancone e soffiandoci sopra,

Jungkook alzò un primo dito, "Mi trascini il culo da Starbucks quando abbiamo almeno due caffetterie più vicine al nostro campus"

Alzò il secondo, "Passi trenta minuti ad analizzare quel cazzo di menu come se la tua vita dipendesse da quello"

"e compri un fottuto cappuccino, cosa che non ti è mai piaciuta"

Taehyung canticchiò intorno al bordo della sua tazza, alzando le spalle.

"Jungkook", iniziò, l'espressione sul suo volto pendeva molto come il tono della sua voce, "Scegliere il carburante del giorno è un processo complicato e tutti gli sfavillanti frappuccini in vendita oggi frustavano le mie decisioni in modo sbagliato"

Jungkook alzò un sopracciglio,"Le tue decisioni possono anche essere frustate in modo giusto?"

"Potrebbero se mi lasciassi vivere, Kookie."

Questa volta il moro sospirò sconfitto, invece di parlare appoggiò una mano sulla schiena di Taehyung e gli diede una leggera spinta come per incoraggiarlo silenziosamente a camminare. Il biondo si impegnò a spegnere le sue guance che si stavano scaldando pateticamente - facevano sempre così con ogni minimo gesto affettuoso che Jungkook gli rivolgeva -ma questa volta poteva dare la colpa a quanto fosse freddo il tempo.

Jungkook aveva finito la sua bevanda mentre Taehyung sorseggiava attentamente, facendo ogni tanto una smorfia per l'amarezza.

"Ci sono abituato", disse Jungkook, alzando il mento in direzione della tazza dell'amico "Per favore valuta la tua sconfitta e dì che avevo ragione"

Taehyung guardò il ragazzo con occhi socchiusi. "Cosa ti fa pensare che non mi piaccia? Sono grande, maturo e perfettamente capace di bere caffè-"

E continuò a mantenere la sua compostezza proprio come il bambino testardo che era in realtà, sporgendo la lingua mentre il liquido raggiungeva le sue papille gustative.

"-Santi, cazzo, bene, tutti rimpianti, mi dispiace di più che baciare Wheein in terza media."

"Era piuttosto carina, voglio dire, per i nostri standard di scuola media."

"Per favore", schernì Taehyung, "avrei dovuto baciare Jimin invece"

Il biondo allungò un braccio per gettare il suo caffè nel cestino più vicino - la mancanza di un calore costante fra le mani fece sentire le sue dita fredde, così le infilò dentro le tasche. Le labbra gli tremavano un po' facendogli ricevere uno sguardo preoccupato da Jungkook, che ignorò prontamente.

(Forse avrebbe dovuto indossare qualcosa di più caldo di un paio di pantaloni della tuta, calze di sandali e una camicia di cotone sottile, ma doveva preservarsi, non poteva rinunciare alla sua cosiddetta estetica artistica.)

Jungkook toccò il braccio dell'altro con il gomito, un ghigno di merda s'intonava sul suo viso. "Ho sempre saputo che voi due eravate abituati ad avere qualcosa di più che un'amicizia"

"Zitto", brontolò il biondo, scacciando via il braccio dell'altro. "Meglio di quanto si possa dire, ha un bell'aspetto"

"Vero."

Taehyung rise trionfante a se stesso - ogni volta che qualcuno era d'accordo con lui senza confutazione era un momento di cui crogiolarsi- ma si mutò presto in un cipiglio quando una macchina passò vicino a loro. Un'altra brezza lo colpì come un mattone sul viso e mormorò sottovoce merda, imprecando contro chiunque ci fosse sopra di loro che lo stesse costringendo a sopportare questa eterna sofferenza.

"Hei", lo chiamò a lungo Jungkook e lui lo guardò con un sopracciglio alzato.

"Cos- oh."

Il più giovane si tolse la giacca dalle spalle e l'appoggiò sulle spalle di Taehyung, "Ecco qua femminuccia, avrei potuto vederti morire lì."

"Grazie, amico", disse il biondo respirando il piacevole profumo di Jungkook, assaporando quanto fosse grande la sua giacca nonostante fosse un paio di centimetri più corta, santa merda. "Non sono una femminuccia però, sono un vero maschio, sono un uomo che sembra essere molto infreddolito. Ma questo è stato carino da parte tua, complimenti."

Jungkook non pottè fare a meno di ricambiare il sorriso che illuminava i tratti dell'altro con uno dei suoi (l'impatto di Taehyung). "Non c'è problema."

"Sembra uno scenario da commedia romantica" iniziò Taehyung, fissando in lontananza come se quello che stesse dicendo fosse solo un pensiero espresso e non l'analogia da milioni di dollari che avrebbe cambiato tutto, a suo modesto parere, "E sai cosa lo renderebbe ancora più simile?"

Non notò nemmeno il mugolio dell'altro prima di continuare, "Se tu uscissi con me."

Non si rese conto di come l'altro smise di camminare - solo quando si rese conto di aver parlato senza le aggiunte occasionali della controparte - lasciandolo cioè parlare a se stesso. Guardò sopra la sua spalla e vide Jungkook molto stupito, al momento lo stava fissando come se fosse completamente perso nella sua fottuta mente.

"Avresti potuto farmi sapere che stavi fermo lì come un pazzo, non sei quello che-"

"Mi hai appena chiesto di uscire per un appuntamento?"

Ora era il turno di Taehyung di guardarlo incredulo. "Uh, Jimin e Joonie ci hanno chiesto di unirci all'uscita domani, sei nella nostra chat di gruppo dovresti aver letto stupido deficiente."

"Oh sì, okay, bene", il ragazzo dai capelli scuri sembrava visibilmente sollevato, le spalle cascanti e l'espressione si erano di nuovo addolci nella sua solita faccia, Taehyung non sapeva perché avesse reagito in quel modo e spinse quel pensiero in fondo alla sua mente.

(Ma trovò la soluzione così velocemente quando pensò di sopprimerla, perché oh mio dio aveva detto davvero a Jungkook che voleva uscire con lui, solo loro due. Perché aveva reagito in quel modo? Gesù cristo su una bicicletta)

"Quindi", si allontanò, agitando freneticamente la mano come per ordinare a Jungkook di ricominciare a camminare perché le lezioni sarebbero iniziate molto presto, se non lo erano già. "Vieni?"

"Ho scelta?"

"Sono contento che tu ne sia a conoscenza! Ma potremmo saltare la lezione e andare a fare qualche giochetto nel retro di una macchina, dato che siamo nell'atmosfera romantica"

"Taehyung", scattò, ma non c'era un vero rimprovero nella sua voce. Fece un sorriso sulle labbra con gli angoli degli occhi increspati "Siamo al verde quindi non abbiamo nessuna macchina, dovremmo?"

"Lo faremo, ma non sto dicendo questo".

"Lo so"

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