Avevo sempre visto qualcosa di meraviglioso nella principessa. Qualcosa che forse poche persone erano in grado di vedere.
Non era mai stata una regina amata. Avevo sentito altre persone parlare di lei, girando per il regno in rovina. Al villaggio dei ladroni avevo potuto sentire diverse opinioni.
Dicevano che era fredda, che se non fosse stata così superba e se si fosse dimostrata almeno un poco umana forse tutto sarebbe andato bene. Dicevano che non sapeva comandare, che non sapeva imporsi. Che non era mai stata una buona regina e mai lo sarebbe stata. Odiavo sentire quelle parole.
Certamente non era così che un regno sarebbe dovuto essere. E ancor più certamente non era così che dei sudditi si sarebbero dovuti sentire nei confronti della loro regina.
Avevo visto qualcosa in lei, lavorando al suo servizio. Qualcosa in più della semplice apatia che in molti solevano attribuirle.
Forse tutto era iniziato il giorno in cui avevamo guardato i quadri. L'avevo vista per caso in uno dei corridoi del vecchio castello, ed era occupata ad osservare il primo di una lunga serie di antichi quadri che percorrevano tutta la lunghezza della stanza.
Aveva gli occhi cremisi totalmente persi, assorti nel colore della tela, mentre il suo sguardo la percorreva con attenzione minuziosa. Non l'avevo mai vista con quell'espressione, sembrava estremamente rilassata, invece che nel suo perenne corrucciamento da pensatrice. Di solito era come se avesse sempre qualcosa nella testa, qualcosa di cui preoccuparsi, a cui dover provvedere, qualcosa per cui essere in ansia. E certamente era comprensibile, per la regina di un regno come Lorule.
Non sembrò vedermi, non si voltò verso di me nemmeno quando mi fui posto di fianco a lei, quasi trovandomi a sfiorare con la mia sciarpa viola una delle sue braccia pallide.
La guardai, pensando che, con il viso rilassato a quel modo, quello sguardo più vivo del solito, sembrasse davvero bella.
Nessuno di noi due osò rompere il nostro silenzio, ed anche io mi voltai a guardare il quadro. Tre triangoli dorati, dalla punta rivolta verso il basso, sorretti dalla figura quasi stilizzata di un'aquila. La dimenticata Triforza di Lorule. Brillava attraverso la pittura, il suo ricordo stava sigillato in quella tela, talmente bello da sembrare reale, ma irraggiungibile.
- Su questi quadri sta scritta la nostra rovina, Ravio - disse lei, con un sospiro - Ma mi piace guardare questo. Sembra quasi di avere davvero la Triforza qui davanti.
Si spostò di qualche passo, trovandosi davanti al secondo quadro - Peccato che il resto della storia non faccia che raccontarmi che le cose non sono così.
La sentii sospirare, e con mio dispiacere la sua solita espressione turbata tornò preponderante sul suo viso. Così sembrava dimostrare ben più dei suoi diciannove anni. Le responsabilità che le erano state gettate sulle spalle dai suoi antenati erano per una sola persona, peraltro così giovane, decisamente troppo grandi. In più, da quando, pochi anni prima, il precedente re, padre di Hilda, aveva lasciato il regno dei vivi, facendo restare quella che era quasi una bambina con un regno da gestire e una corona maledetta sulla testa, gli abitanti avevano iniziato a dire che era della principessa la colpa della rovina.
Assurdo, Hilda amava Lorule, amava il suo regno con tutto il cuore, e per cercare di renderlo un luogo migliore aveva sputato l'anima. La ammiravo, per la sua determinazione e la sua volontà di rendere Lorule un posto vivibile.
- Non dovresti tormentarti a questo modo - dissi - Ti comporti come se fosse colpa tua. Fa male consumarti così...
Hilda si voltò verso di me con un sospiro - Rendi la faccenda più facile di quanto non sia. Non è colpa mia, ma è mia la responsabilità.
- Ma è ingiusto! - esclamai io - Tu dovresti avere il diritto di essere serena e tranquilla! Perché devi soffrire? Perché devi essere odiata dalla gente?
Lei alzò le spalle - Perché non sono una brava regina. Lo sarei, se riuscissi a riavere la Triforza. Ma non c'è l'ho fatta.
- Ma è assurdo! - senza pensarci la presi per le spalle, scrollandola leggermente - Tu hai fatto più di quanto abbia mai fatto chiunque nel tuo regno! Nei secoli passati i regnanti non hanno fatto nulla se non far sprofondare ancora di più questo regno! Tu hai lavorato moltissimo, hai fatto tutto ciò che potevi!
- Non abbastanza - disse lei, scostandosi.
- Ma Hilda...
- Nessun ma. Merito l'odio del mio popolo. Merito tutto ciò che la gente dice di me, finora non ho fatto nulla. Io continuerò a cercare un modo, è l'unica cosa che posso fare.
- Quando ci riuscirai sarai felice? E smetterai di tormentarti a questo modo?
Lei sorrise leggermente, scostandosi - Assolutamente. Ma non hai motivo di preoccuparti per me.
- Io invece mi preoccupo, mi importa di te.
- Pft - lei abbassò lo sguardo - Non dovrebbe. Non sono una bella persona.
- Sei una persona meravigliosa.
La strinsi leggermente a me, abbracciandola. Forse quello non era un comportamento consono da avere nei confronti di una reale, ma non potevo farci niente. La conoscevo da tempo, tenevo a lei. Volevo che stesse bene.
MimmyTriforce ecco a teh!
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Tloz [Raccolta Di OneShots E Storie Brevi]
FanfictionOneshots e storie brevi a tema Zelda!