Capitolo 3

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La sveglia suona, è tempo di alzarmi e prepararmi, oggi conoscerò la sorella di Robert e non vedo l'ora, potrebbe diventare una nuova amica o potremmo anche non trovarci insieme, questo adesso non lo posso sapere.
Spengo la sveglia e mi alzo dal letto, prima di vestirmi vado a fare colazione, magari latte e biscotti. Mentre penso alla colazione mi imbatto in James che sta uscendo dalla cucina, oggi ha le visite mediche, come andrà al centro sportivo senza l'auto? «James? Adesso che ci penso, l'auto quando arriva?» gli chiedo sbadigliando «dovrebbe arrivare tra oggi e domani, se dovesse arrivare oggi ritirala tu, ok?» annuisco e vado in cucina «io adesso vado, a dopo!» urla dal salotto James ed io urlo un "ok" in modo che abbia capito che lo avevo sentito. Faccio la colazione come l'avevo prevista e poi risalgo sopra. Dall'armadio prendo un bermuda e una maglietta a maniche corte bianca e li indosso, subito dopo mi faccio una cosa disordinata e incomincio a mettere del telo trasparente, avanzato dalla stanza a Madrid, sul letto e sui comodini.
Dopo cinque minuti sento il campanello suonare e scendo giù di corsa, apro la porta e mi ritrovo una bellissima ragazza giusto un po' più alta di me con occhi e capelli mori. Mi guarda con un sorriso raggiante e subito mi circonda tra le sue esili braccia, un po' scossa ricambio l'abbraccio e vedo dietro Robert sorridere e scuotere la testa «Jo, sei sempre la stessa, non cambi mai» dice Robert alla sorella, quest'ultima si stacca e si gira per guardare male il fratello, scoppio a ridere a quella scena, subito dopo decido di presentarmi Joanna «Piacere, io sono Emilia» dico sorridendole dolcemente e lei fa lo stesso «Piacere Emilia, io sono Joanna, una povera ragazza imparentata a questo tipo qua dietro» dice indicando il ragazzo dietro di lei con in mano dei rulli, faccio loro cenno di entrare, spostandomi verso l'interno «volete qualcosa da bere?» domando e Joanna mi risponde annuendo «posso avere un bicchiere d'acqua?» mi domanda mentre ci dirigiamo in cucina «certo» con questa ragazza non riesco ad essere fredda, è troppo carina con me e non riuscirei a trattarla come tratto le altre persone senza conoscerle «allora, posso chiamarti Emi? O preferisci un altro soprannome?» mi chiede mentre le sto dando il bicchiere «Emi va più che bene» le sorrido mentre porto il mio bicchiere alle labbra «tu invece puoi chiamarmi Jo» ed io annuisco in tutta risposta, con la coda dell'occhio vedo che Robert stia entrando in cucina e lo vedo avvicinarsi a noi «state facendo conoscenza?» chiede mettendosi dietro la sorella è mettergli le mani sulle spalle «si, non mi avevi detto che Emi è così dolce e simpatica» dice al fratello mentre io quasi mi strozzavo con l'acqua «Emi?» chiede guardandomi «il mio soprannome» lo incito a continuare «Allora? Andiamo a dipingere?» chiede Robert, probabilmente dimenticandosi della domanda fatta dalla sorella appena entrato «si, seguitemi» usciamo dalla cucina ed andiamo al piango di sopra, dove ci aspetta la mia camera bianca pronta per essere dipinta di azzurro.

«capisco perché la vuoi colorare, è deprimente bianca» esclama mentre sta passando il rullo sopra la parete, la guardo e vedo Robert aprire le labbra per parlare «genio, seconde te perché la voleva dipingere? Non c'era bisogno che glielo dicevi tu» dice alla sorella accarezzandole la testa, proprio quello che le volevo dire, ma forse in un modo peggiore, ringrazio mentalmente Robert per averglielo detto «secondo voi quanto tempo ci vorrà?» esclamo passandomi una mano sulla fronte «tanto tempo» risponde Jo mentre continua a passare il rullo «probabilmente 10 ore» continua mentre posa il rullo per terra e venire verso di me «credo che se ognuno facesse una parete forse riusciamo a finire prima, le pareti sono quattro, una però è praticamente ricoperta dal letto e dal mobile, quindi basta spostare il letto un po' più in avanti e dipingere quel poco che c'è, restano tre mura, una a me, una a te e una a Robert» esclama cercando di spostare il letto più in avanti, mi avvicino a lei e cerco di fare lo stesso, ma senza risultati, Robert ci vede in difficoltà e ci viene ad aiutare, io e Joanna ci spostiamo facendo fare tutto a lui, lui è il maschio alpha, non noi.
Dopo aver fatto indietro il letto dipingo quella parte e poi dipingo il muro che mi era stato "assegnato", probabilmente stanotte non dormirò qui.

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